Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa: come valorizzare il territorio calabrese attraverso il vino

La viticultura in Calabria rappresenta una componente fondamentale della ricchezza agricola regionale. In questa contestualizzazione, s’iscrive l’operato del Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa, che il 19 luglio ha presentato alla stampa un’indagine condotta dalla società Wine Intelligence sul percorso di affermazione dei vini DOC Cirò.

L’indagine, finanziata dal Consorzio stesso e con il sostegno della Regione Calabria, intende quantificare la percezione del consumatore riguardo la denominazione d’origine Cirò, confrontando i risultati ottenuti con quelli delle altre DOC italiane. Lo studio, rivolto principalmente ai mercati nazionale e tedesco, si è concentrato sulla raccolta e l’analisi dei dati emersi dal sondaggio del mercato dei consumatori.

Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa: perché il marketing è importante per la diffusione dei vini

“Questa ricerca rappresenta un’indagine di grande importanza per il vino Cirò”, ha affermato Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa. “Abbiamo deciso di investire in questo studio perché negli ultimi anni abbiamo notato un crescente interesse per il Cirò e, più in generale, per i nostri vini. Quindi, abbiamo voluto approfondire questa tendenza attraverso uno studio chiaro, completo e dettagliato della nostra denominazione, che potesse servire come base per una strategia di promozione, basata su interventi specifici e più efficaci”.

Il Consorzio mira a utilizzare i dati raccolti per sviluppare azioni concrete che promuovano l’identità e la qualità dei vini di Cirò sia a livello nazionale che internazionale. Pierpaolo Penco, docente ed esperto di marketing del vino, ha sottolineato l’importanza delle analisi come quelle svolte da Wine Intelligence per il Consorzio Cirò e Melissa. Queste indagini forniscono informazioni e dati affidabili sul comportamento e le preferenze dei consumatori di vino, in particolare in Italia e Germania, che sono i principali mercati di vendita della denominazione.

“I risultati emersi segnalano come non si possa trascurare un’attività di promozione per farsi conoscere di più e meglio, a condizione di realizzare interventi ad hoc, ovvero più mirati, che abbiamo come obiettivo finale la crescita della percezione del marchio della DOC e quindi la considerazione e la disponibilità dei consumatori a spendere per acquistarne i vini”. Secondo Penco, tutto questo può essere effettuato solo tramite “una pianificazione strutturata di marketing e comunicazione proprio alla luce dei fattori ambientali che le analisi hanno permesso di scoprire o confermare”.

La promozione del territorio calabrese attraverso i vini DOC Cirò e Melissa

Secondo lo studio, è evidente l’importanza di promuovere i vini attraverso una migliore conoscenza e valorizzazione del territorio calabrese. “Promuovere il vino Cirò e sottolineare il suo alto valore di qualità non può prescindere dal dare maggiore valore a tutto il sistema Calabria”, afferma Raffaele Librandi. “È fondamentale coinvolgere le istituzioni per una denominazione di origine controllata di nicchia, costituita da molte piccole aziende. Abbiamo bisogno di lavorare in sinergia per far conoscere la nostra denominazione nei mercati con una strategia ben definita”.

Il convegno ha visto un’adeguata e ampia rappresentanza nel settore, tra cui i già citati Raffaele Librandi e Pierpaolo Penco, ai quali si sono aggiunti il dottor Angelo Radica (presidente nazionale dell’Associazione Città del Vino), il dott. Giacomo Giovinazzo (direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria), il dott. Sergio Ferrari (Sindaco di Cirò Marina) e il dott. Gianluca Gallo (assessore all’Agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione della Regione Calabria).  

Chi è e cosa fa il Consorzio

Fondato nel gennaio 2003, il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò è nato dall’unione di produttori e vignaioli desiderosi di tutelare e valorizzare il vino DOC Cirò. Nel 2007, la tutela e la valorizzazione si è estesa anche al vino DOC Melissa, prodotto in un territorio contiguo a quello di Cirò. Il Consorzio svolge attività di controllo verso associati e non associati, offrendo supporto concreto alla produzione vinicola locale.

Tra i principali obiettivi del Consorzio, come dichiarato dal presidente dello stesso, spicca l’impegno a seguire gli indirizzi e le direttive comunitarie, allo scopo di garantire al consumatore una maggiore sicurezza sulle modalità e i modi di produzione delle proprie uve e dei propri vini.

Leggi anche: I vitigni autoctoni in Calabria, il vino e le denominazioni

I vini DOC Cirò e Melissa: un viaggio sensoriale

La DOC Cirò offre una gamma di vini, ciascuno con un profilo sensoriale unico. Il Cirò Rosso, principalmente prodotto da uve Gaglioppo, ha un profilo sensoriale luminoso e consistente. Il Cirò Rosato, anch’esso derivato principalmente da uve Gaglioppo, è strutturato e morbido, con una spalla acida elegante che supporta il perfetto equilibrio gustativo. Il Cirò Bianco, infine, ottenuto da uve Greco bianco e in parte da uve Trebbiano toscano, presenta una persistente scia agrumata e un finale che ricorda l’anice.

La DOC Melissa include il Melissa Rosso, prodotto principalmente con uve di Gaglioppo, e il Melissa Bianco, derivato prevalentemente da uve di Greco bianco. Entrambi i vini si distinguono per le loro sfumature uniche, le note floreali e fruttate, e i profili di sapore distintivi.

Insieme, queste due denominazioni d’origine controllata costituiscono una parte significativa dell’eredità vinicola della Calabria, contribuendo a definire la regione come una “terra di vini”. Il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa continuerà a lavorare per tutelare e valorizzare questi vini unici, legati alla storia e alla cultura di un territorio così ricco e affascinante.

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