L’Irpinia è un territorio decisamente ricco e importante dal punto di vista enologico: la zona, che comprende indicativamente il territorio della provincia di Avellino, è molto famosa per dare i natali ad alcuni dei vini dell’Irpinia più importanti che troviamo sulle nostre tavole, tra cui il Greco di Tufo DOCG, il Taurasi DOCG, il Fiano di Avellino e l’Aglianico.
Vini dell’Irpinia alla conquista degli States

L’occasione è un anniversario, ovvero la celebrazione del trentesimo anno dalla prima Denominazione di Origine Controllata e Garantita per i vini dell’Irpinia. Questo il prestigioso pretesto per il territorio di andare fuori dai confini nazionali e continentali per promuovere e diffondere i propri prodotti nella città forse più europea degli Stati Uniti: New York.
L’11 marzo 1993 il Taurasi divenne uno dei primi vini del Sud Italia a ricevere per decreto ministeriale la Denominazione. E adesso l’Irpinia guarda all’America e lo fa attraverso una serie di iniziative volte alla promozione e diffusione dei suoi vini, grazie al lavoro del Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia. Una campagna che è iniziata al ristorante Gattopardo (54° strada ovest), con una Masterclass curata da Susannah Gold incentrata sui tre vitigni autoctoni, ovvero il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e Irpinia Aglianico.
L’Irpinia allo SVA Theatre di New York
Il secondo appuntamento è stato l’evento Italian Table Talks, a cura del Gruppo Italiano – La Voce di New York. Attore protagonista è il vino dell’Irpinia, di cui si è parlato sullo sfondo dello SVA Theatre, sulla 333 West 23 Street, alla presenza di personalità illustri del settore enologico italo-americano.
La presenza del territorio irpino dedicato alla coltivazione delle uve e alla produzione del vino era dunque inevitabile in un palcoscenico come quello organizzato dal Gruppo Italiano. Il core centrale della serie Italian Table Talks, infatti, riguarda le tematiche relative alla cucina italiana, ai vini italiani, nonché alle esperienze e alle novità nel settore della ristorazione e dell’ospitalità.
Il panel ha avuto inizio alle 6 del pomeriggio di lunedì 6 marzo. Maestro di cerimonie il presidente del Gruppo Italiano e Managing Partner de Il Gattopardo Group, Gianfranco Sorrentino. Tra gli oratori hanno presenziato Antonio Laspina (Trade Commissioner ed Exectuvide Director per gli USA) e il Presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Rino Buonopane.
Prestigiosa anche la rosa dei relatori, formata da Charles Scicolone, scrittore e consulente turistico, Nunzio Castaldo, presidente di Panebianco Wines Import, Ferrante di Somma (titolare gestore di Cantine di Marzo, le catene più antiche di tutta la Campania che si trovano proprio in Irpinia) e Berardo Paradiso, presidente di IACE (Italian American Commitee of Education) e direttore della Italian Academy of Cuisine di New York (distretto di Soho).
L’incontro è stato moderato dal sommelier americano e direttore di Eataly NYC Flatiron, Randall Restiano.
Chi è il Gruppo Italiano?
Il Gruppo Italiano è stato fondato nel 2017, nato dall’evoluzione del GRI, ovvero Gruppo Ristoratori Italiani, un’associazione no-profit impegnata nella promozione e nella diffusione della vera e autentica cucina italiana. Questa è promossa tramite le attività e le competenze dei ristoranti membri, l’emissione di borse di studio culinarie e altri importanti eventi. L’obiettivo del GRI è stato di migliorare la percezione della cucina italiana negli Stati Uniti, ma anche di promuovere l’immagine dell’industria del settore hospitality. I soci del GI sono oggi operatori del settore, giornalisti e appassionati. Persone unite tutte dall’intento comune di consolidare le radici dalle quali il Gruppo persegue giornalmente i propri obiettivi.
Vini dell’Irpinia abbinati con la pizza: il terzo evento
Ma non finisce qui: il terzo appuntamento è previsto alla pizzeria Ribalta, martedì 7 marzo, dove si terrà un pizza party con blogger e influencer di settore. L’obiettivo? Far conoscere la versatilità del vino irpino, capace di abbinarsi alla perfezione anche con la pizza. Pizza e vino: chi ha detto che non si può?

Stati Uniti primo mercato extra-europeo per i vini irpini
La presidente del Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia, Teresa Bruno, ha snocciolato numeri importanti all’Ansa: “In Irpinia si producono circa 10,5 milioni di bottiglie tra tipologie DOCG e DOC”, questo porta a un valore di mercato complessivo attorno ai 70 milioni di euro. La distribuzione è per il 60% in Italia e per il 40% all’estero. La metà del vino destinato all’estero, ovvero il 20% della produzione complessivo, va proprio negli Stati Uniti, che si conferma come primo mercato fuori dai confini europei. “Dopo il Piemonte, siamo la seconda regione per numero di DOCG”, conclude orgogliosa la Bruno.
Orgoglio che si legge anche nelle parole della vicepresidente del Consorzio, Ilaria Petitto, quando afferma che il brand è stato oscurato da altre località di forte interesse turistico nella Regione (Pompei, Costiera Amalfitana, etc.), ma c’è da considerare che “la viticoltura di qualità è nata tardi in Irpinia rispetto ad altre regioni italiane e adesso, per la prima volta, facciamo sistema per farci conoscere al di fuori dei nostri confini”.
Parole che fanno ben sperare, come quelle del titolare delle Cantine di Marzo, Ferrante di Somma, tra i relatori presenti all’incontro Italian Table Talks: “Siamo la nuova frontiera dell’enogastronomia italiana, con sapori unici, ad esempio per quanto riguarda i vini la presenza nel terreno di zolfi non di origine vulcanica esalta il gusto in modo da renderli versatili come pochi”. Non è tutto: “Hanno una capacità di invecchiamento notevole e con gli anni sviluppano una complessità sempre maggiore”.
Per la promozione dei vini irpini all’estero, sembra proprio un ottimo inizio. E se il buongiorno si vede dal mattino…