Vendemmia in Molise: -45%, peggior dato italiano nella produzione di vino

Le previsioni per la vendemmia (Assoenologi-Ismea-Uiv) vedono una produzione quasi dimezzata in Molise, ma l’uva sarà di qualità.

Le stime di Assoenologi-Ismea-Uiv per la vendemmia 2023 parlano chiaro: in Molise si prevede un calo della produzione del 45%, il peggior dato in Italia. In compenso le uve saranno di buona qualità.

La vendemmia 2023 in Molise

Che sarebbe stata una delle campagne vitivinicole più complicate degli ultimi anni si era capito subito. E così le previsioni confermano una diminuzione di vino e mosto quasi della metà, rispetto al 2022.

E’ il maggior calo rilevato nel nostro Paese. Lo rivela una nota congiunta di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv) sulle prospettive vendemmiali, dopo un convegno tenuto in questi giorni a Roma.

I numeri sono piuttosto netti e crudi. Se la produzione di vino dell’anno scorso si è attestata sui 234mila ettolitri, quest’anno ci si fermerà a 129mila.

Le cause di una produzione con il segno meno

La responsabilità di tutte le difficoltà viene innanzitutto attribuita alle copiose precipitazioni che si sono susseguite tra maggio e giugno 2023.

Le piogge infatti hanno creato condizioni negative per i vigneti.

Infatti gli attacchi dei funghi ai filari ne sono risultati favoriti: la peronospora ha potuto colpire le vigne duramente, mentre i trattamenti dei produttori erano ostacolati dai temporali.

Le difficoltà sul campo

La peronospora ha danneggiato il territorio in maniera particolarmente grave soprattutto nel Basso Molise.

D’altra parte, come si diceva, il maltempo ha impedito ai viticoltori di intervenire per tempo nel tentativo di contrastare in modo efficace la diffusione del fungo.

Non solo. La pioggia non ha consentito di agire tra i vigneti con i mezzi tecnici più adeguati, mentre l’acqua che cadeva abbondante dal cielo continuava a lavare via i prodotti applicati sulle piante per cercare di salvaguardarle.

In conclusione, poca uva ma di qualità

Giungendo alle conclusioni, quest’anno il Molise deve confrontarsi con un forte ribasso nella produzione di vino.

Il clima in Molise è stato simile a quello abruzzese, con analoghe ripercussioni sullo stato di salute delle vigne, colpite dalle piogge dell’ultimo periodo di maggio e del primo di giugno, fino all’arrivo della peronospora.

“Le perdite quantitative in questa regione saranno importanti”, recita il comunicato sulle previsioni per la vendemmia 2023.

Perlomeno le uve rimaste, ben selezionate e curate, “saranno di buona qualità per concentrazione fenolica e aromatica”.

L’Italia nel complesso

Scende di poco sotto i 44 milioni di ettolitri la produzione vitivinicola italiana, in calo del 12% rispetto ai 50 milioni dello scorso anno. Secondo le previsioni dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv, presentate al Masaf, quella del 2023 potrebbe rivelarsi la vendemmia più leggera degli ultimi 6 anni, ancora una volta caratterizzata dagli effetti ormai cronici dei mutamenti climatici.

I relativi decorsi meteorologici incerti e spesso estremi – +70% le giornate di pioggia sui primi 8 mesi dell’anno scorso -, hanno determinato importanti differenze quantitative lungo tutto lo Stivale.

È infatti un vigneto Italia spaccato a metà quello fotografato dall’Osservatorio, che vede il Nord confermare i livelli dello scorso anno (+0,8%), mentre al Centro, al Sud e nelle Isole si registrano flessioni rispettivamente attorno al 20% e 30%.

Vendemmia in Molise: le anticipazioni di Coldiretti

Le regioni italiane lottano con eventi climatici estremi ed opposti, tra ondate di calore e alluvioni. Succede da tempo e questa tendenza è continuata con forza evidente anche nel corso del 2023.

Così, mentre Termoli quest’estate superava il primato dei 40 gradi, è arrivato puntuale l’allarme lanciato da Coldiretti sulla gravità della situazione produttiva.

L’associazione che rappresenta il mondo dell’agricoltura l’aveva detto subito: nella regione molisana, la produzione di vino rischiava un calo del 70%. E in questi giorni si è diffusa la notizia del “peggior dato d’Italia”.

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