Vendemmia Asti Docg: la siccità non compromette la qualità

Tra pochi mesi  l’Asti Docg festeggerà i suoi primi 90 anni e lo farà dopo una vendemmia dalla qualità inaspettatamente alta

Ottimismo dopo la vendemmia 2022 da parte del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg: una qualità inaspettatamente alta è quella delle uve che sono state raccolte in questi mesi.

Vendemmia che ha tenuto tutta Italia con il fiato sospeso. Nella zona dell’Asti Docg lo stesso idrico ed il caldo importante ben al di sopra delle medie stagionali non hanno, però, impattato fortemente sulla qualità delle uve.

Il crollo delle precipitazioni da maggio a settembre è stato pari a circa il 30%.

Nonostante la siccità che ha caratterizzato questo 2022, la vendemmia dell’uva Moscato bianco si è conclusa con risultati assolutamente positivi, se vi vanno a considerare lo stato sanitario delle uve, la gradazione zuccherina e il contenuto aromatico dei mosti. La qualità dell’uva non è stata influenzata da fenomeni di scottature ed appassimento, grazie all’adattamento della tecnica colturale e dall’altro al maggiore ispessimento della buccia causato all’insolazione stessa.

Ed allo stesso modo ha ben reagito la fertilità della vite, che è stata addirittura superiore al 2021, sebbene con acini più piccolini.

La sintesi aromatica registrata quest’anno è la più alta degli ultimi anni e il livello volumetrico si trova in equilibrio rispetto ai disciplinari.

I 90 anni del Consorzio

Tanto ottimismo, quindi, alla vigilia di quel 17 dicembre che segna la data del compimento dei 90 anni di un Consorzio che si sta notevolmente allargando, sia per quanto riguarda i mercati di riferimento, che per quanto riguarda gli ettari vitati.

Questi i principali paesi di esportazione, a cui sono destinate il 90% delle bottiglie.

  • Russia
  • Stati Uniti d’America
  • Gran Bretagna
  • Germania
  • Italia

“Nonostante il quadro mondiale e i costi dell’energia – ha commentato il presidente del Consorzio, Lorenzo Barbero – che si stanno abbattendo sulle nostre aziende, ci sono tutti i presupposti per ottenere ottimi vini, attesi dai mercati che hanno confermato l’interesse per l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg”.

Diverse anche le notivà per questo 2022: l’Assemblea dei consorziati ha, infatti, approvato e proporrà a Regione Piemonte l’ampliamento di 300 ettari – da assegnare nel 2023 e 2024 – della superficie iscrivibile allo schedario vigneti di Moscato bianco per la produzione dei vini Asti DOCG, interrompendo una limitazione che si protraeva da tempo.

Tutta questa nuova produzione si tradurrà in circa 3 milioni di bottiglie che andrebbe a costituire una buona base di scorta in caso di aumento, prevedibile e auspicabile, della domanda.

 

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