In Sardegna la produzione segna un incremento tra il 10 e il 15%, in controtendenza rispetto alle altre regioni.
La Sardegna punta ai voti alti dopo la vendemmia 2022. Un’annata soddisfacente per quantità (+ 15%) e per qualità. Si può dire molto positivo infatti il primo bilancio della vendemmia 2022 stimato da Assoenologi, Ismea e Uiv.
In Sardegna l’annata 2022 è stata caratterizzata da un primo semestre con ridotto numero di precipitazioni, gennaio e febbraio molto deficitari, marzo e aprile nella media e, fortunatamente, con assenza di gelate. L’estate è stata calda con sporadiche precipitazioni che hanno creato lievi danni sulle uve nel sud dell’isola e in Gallura.
Per fortuna le piante hanno potuto beneficiare delle forti riserve idriche accumulate durante l’autunno scorso e fino al mese di luglio non hanno mostrato grandi sofferenze. Lo stato fitosanitario è da considerarsi sicuramente positivo grazie anche alle alte temperature che da metà maggio in poi hanno bloccato i primi focolai di peronospora e qualche caso sporadico di oidio.
Le uve sono sane e di ottima qualità
Tutte le uve – secondo l’indagine di Assoenologi, Ismea e Uiv – mostrano un’ottima qualità.
Sia per quanto riguarda le varietà a bacca bianca precoci come il moscato e le varietà internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon, sia varietà tradizionali come il Nasco, la malvasia il Nuragus il Torbato. Il Vermentino si mostra in un uno stato di grazia sia in termini di qualità che di quantità spostando la bilancia della quantità prodotta nell’intera isola. Possiamo affermare in generale, e in particolar modo nei vigneti irrigui, che tutte le uve sono perfettamente sane. Con buon equilibrio acidi -zuccheri e buona intensità aromatica, decisamente superiore allo scorso anno.
Per quanto riguarda le uve a bacca rossa si conferma l’ottimo stato sanitario e l’alta qualità delle uve sia per i vitigni tradizionali più diffusi come il Cannonau, il Carignano ed il Monica, sia per i cosiddetti vitigni minori come il Cagnulari e il Nieddera. Con una previsione di 515 migliaia di ettolitri di mosto e vino, la produzione in Sardegna indicativamente dovrebbe riallinearsi con un’annata media. Si prevede anzi un aumento rispetto allo scorso anno dovuto principalmente alla mancata perdita del vermentino.
Il parere di Murru sulla vendemmia 2022 in Sardegna
Abbiamo raccolto anche il commento di Mariano Murru, enologo sardo di grande esperienza. “Grazie ai bacini di raccolta e alle abbondanti piogge dello scorso autunno, i terreni sono stati umidi fino a fine maggio. La vite non ha sofferto il caldo eccezionale, e rispetto allo scorso anno non abbiamo sofferto le gelate. La produzione segna un incremento tra il 10 e il 15%. Le uve sono sane, non presentano malattie, come la peronospora o altre problematiche legate all’azione degli infetti. C’è una qualità diffusa in tutti i vitigni, a bacca scura e bianca, da quelli più noti a quelli meno. La raccolta ci consegnerà dei vini molto strutturati, con un tasso alcolico deciso”.
“Una vendemmia – conclude Murru- segnata dall’aumento dei costi legati all’energia, nonostante molte aziende già puntino sul solare, dei trasporti, e nel professo di vinificazione, con incrementi del 25-50% sul vetro. Una situazione che potrebbe avere un effetto cascata anche sul prezzo del prodotto finale”.