Vendemmia 2022 Champagne, questi gli impegni per il futuro

In attesa dell’inizio della vendemmia 2022 nello Champagne, i Vigneron e le Maison della Champagnefanno squadra e guardano al futuro. Tra gli obiettivi discussi nell’incontro svoltosi qualche giorno fa a Epernay, le due parti hanno raggiunto accordi che riguardano non solo la raccolta imminente, ma anche nuovi orientamenti strategici per il futuro della filiera. Ecco come è andata.

Quando comincia la vendemmia in Champagne?

Così come in Italia, anche la vendemmia 2022 in Francia è in dirittura d’arrivo. In una delle sue regioni più rappresentative, lo Champagne, la partenza è di solito a metà agosto, ma ogni annata ha le sue caratteristiche. E, negli ultimi tempi, si è evidenziata una tendenza ad anticipare legata – anche, ma non solo – ai cambiamenti climatici.

La vendemmia 2021 nello Champagne, ad esempio, ha preso il via il 17 agosto, sbaragliando il record precedente che era fissato al 19. E quest’anno? Non ci sono ancora notizie certe sulla data, anche se dovrebbe essere in linea con le vendemmie anticipate nello Champagnedegli scorsi anni. Dal Comitè Champagne e i Vigneron arrivano, invece, notizie positive sulla qualità.

vendemmia 2022 champagne

Previsioni vendemmia 2022 Champagne, c’è positività

“Ad oggi, il vigneto della Champagne è in uno stato sanitario eccellente – si legge in una nota stampa del Bureau du Champagne -. Le perdite dovute alle gelate primaverili e alle prime grandinate sono stimate a meno del 9% del potenziale di raccolta. La vendemmia dovrebbe iniziare precocemente, nell’ultima decade di agosto”.

“Pertanto – continua – Vigneron e Maison hanno deciso di comune accordo di fissare una resa commerciabile per la vendemmia 2022 di 12.000 kg/ha. Si tratta del livello più alto degli ultimi 15 anni”.

 

Produzione Champagne in calo? C’è la Riserva Champagne

Un altro dei punti trattati durante l’incontro a Epernay tra Vigneron e Maison de Champange è stato quello relativo alla resilienza della filiera. Rientra in questo contesto la Riserva Champagne, un “tesoretto” importante in caso di quantità di uva raccolta nello Champagne in calo.

“La ‘riserva Champagne’, costituita da vini degli anni precedenti, permette di compensare eventuali carenze della raccolta – continua la nota -. Questo sistema ha dimostrato la sua efficacia nel 2021, dopo un’annata molto difficile. Per migliorare la resilienza del settore, la riserva sarà completata da un nuovo strumento: lo sblocco differito della riserva.

“Il principio consiste – si legge ancora – nel generare un credito (crédit en sortie de réserve différée) per gli operatori qualora il quantitativo della raccolta insieme alla riserva si rivelassero insufficienti per raggiungere la resa commerciabile dell’anno. Questo credito, gestito dal Comité Champagne, potrà essere utilizzato nel corso dei successivi tre anni, man mano che la riserva sarà ricostituita. L’obiettivo è quello di fornire gli strumenti per raggiungere la resa commerciabile stabilita ogni anno allo scopo di garantire l’equilibrio del mercato”.

vendemmia 2022 champagne

Dati vendite Champagne, tra nuove sfide e mercato

Come spiega ancora la nota, “nel 2020, la crisi sanitaria ha avuto un forte impatto sulle vendite, scese del 18%”. Ma le vendite di Champagne nel 2021 si sono riprese, arrivando poi, nel primo semestre del 2022, a sfiorare le 130 milioni di bottiglie spedite (+13,8% rispetto allo stesso periodo del 2021). Con le esportazioni delle note bollicine francesi che hanno raggiunto cifre record (+16,8%).

Dall’altro lato della medaglia, però, c’era la necessità di far fronte alle richieste di mercato tenendo (anche) conto dal calo della raccolta del 2021 causata, tra le altre cose, “dalle gelate, dalla peronospora e dalla grandine”.

Vigneron e Maison della Champagne sono riusciti a superare questi due anni difficili grazie al lavoro collettivo messo in campo per diversi decenni. Questo episodio ci ha ricordato che si sta preparando il futuro. Per questo motivo hanno deciso di rafforzare l’azione del Comité Champagne per sostenere meglio i professionisti e rispondere alle sfide del settore:

  • produzione, per garantire ai consumatori un’offerta sostenibile, adeguata, di qualità e che soddisfi i requisiti ambientali;
  • regolamentazione, per porre rimedio alle variazioni estreme da un anno all’altro;
  • desiderabilità, per far sì che lo Champagne mantenga a lungo termine il suo posizionamento unico nel cuore dei consumatori;
  •  tutela: rafforzare la capacità del Comité Champagne di agire a favore della denominazione a livello globale”.

“Nei prossimi dieci anni – conclude la nota – le risorse del Comité Champagne saranno notevolmente rafforzate per sviluppare ulteriormente le azioni di ricerca e sviluppo, le azioni di regolamentazione economica e le azioni di tutela e promozione della denominazione”.

Related Posts

Ultimi Articoli