Vendemmia 2021 in Veneto: previsioni provincia per provincia

Focus sulla vendemmia 2021 in Veneto con i dati previsionali quali-quantitativi presentati da Regione del Veneto e Veneto Agricoltura. Insieme a loro, anche Avepa, Arpav e Crea-VE. La raccolta si prevede buona dal punto di vista della qualità, ma con un calo di circa il 12% sulla quantità rispetto al 2020. Tutta l’analisi nel dettaglio.

Che vendemmia sarà quella 2021 in Veneto?

Settembre è arrivato e con lui il momento della vendemmia. Mentre in molte parti d’Italia la raccolta è già partita da settimane – vedi i primi grappoli arrivati in cantina nella vendemmia in Piemonte, o il lungo periodo di raccolta delle uve in Sicilia – il Veneto ha dato il via a questo antico rito da qualche giorno.

“Per il vigneto veneto si stima un ritardo medio di inizio vendemmia di 8/10 giorni rispetto allo scorso anno – si legge nel comunicato relativo all’incontro -. Un calo complessivo della produzione di circa il -10%, con punte anche superiori in alcune aree colpite da pesanti grandinate e dalle gelate tardive di aprile. Infine, uno stato sanitario delle uve al momento ottimale”.

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Vigneto veneto, attenzione alla flavescenza dorata

In particolare, da tenere d’occhio in futuro è la forte recrudescenza della flavescenza dorata segnalata in tutte le aree produttive. Questa malattia della vite deve il suo nome alla colorazione gialla, quasi dorata, che assumono le foglie delle piante che vengono colpite. Raramente porta alla morte della vite, ma influisce pesantemente sulla produzione, compromettendola.

Una lotta, quella contro la flavescenza dorata e altre malattie della vite, che in Veneto va di pari passo con il supporto degli enti di tutela e dei Consorzi. “Il dialogo con i Consorzi è continuo – ha affermato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner -. E la Regione, solo per fare alcuni esempi, ha attivato prontamente quanto chiesto in termini di riservestoccaggi blocco delle rivendiche. Insieme al progetto per offrire indicazioni ai tecnici sulle potature e la gestione del vigneto, è stato avviato il monitoraggio del fenomeno della flavescenza dorata attraverso il sistema integrato tra il Servizio fitosanitario regionale e tecnici che operano nelle aziende”.

“Abbiamo inoltre emanato – continua – apposite ordinanze di lotta obbligatoria alla cicalina Scaphoideus titanus e di estirpo delle piante sintomatiche, con le eventuali relative sanzioni in caso di inadempimento. Si tratta di un impegno che deve continuare unitamente a tutto il sistema, viticoltori per primi, a tutela del mantenimento della potenzialità produttiva regionale”.

Vendemmia 2021 in Veneto, previsioni regione per regione

Come riporta la nota diffusa da Veneto Agricoltura, nella regione la produzione di uva quest’anno dovrebbe arrivare a 12,5 milioni di quintali. Numeri in calo rispetto al 2020, quando si erano raggiunti i 14.039.000 milioni nel 2020. A Bolzano saranno quasi 400.000 i quintali di uva raccolta (440.000); a Trento 1.158.000 ((1.258.700); in Friuli-Venezia Giulia 2.555.000 (3.116.300).

I dati sono in linea con le previsioni vendemmiali al Nord Italia presentate a inizio agosto da Ismea, Unione Italiana Vini e Assoenologi. “Per la vendemmia 2021 in Veneto la parola chiave resta ‘Qualità’ – afferma ancora Caner -. Grazie all’impegno e alla passione dei nostri produttori anche quest’anno potremmo offrire un prodotto di alto livello, specie per alcuni vitigni, come il Glera, e quelli a bacca rossa”.

“Dopo un avvio difficile – ha continuato Caner – soprattutto a causa delle avverse condizioni climatiche, il caldo dell’estate ha favorito la viticoltura e dunque la produzione enologica. Un produzione oggi sempre più orientata ai principi di qualità e sostenibilità”. 

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Vendemmia 2021 in provincia di Belluno

Passiamo ora dall’analisi della vendemmia 2021 in Veneto a quella delle previsioni per le diverse province. “Sarà un’annata particolarmente difficile quella di quest’anno nel bellunese – continua la nota -. Il protrarsi della stagione invernale ha comportato un ritardo vegetativo che ad oggi risulta essere di una decina di giorni. L’inizio dell’annata è stato caratterizzato da basse temperature ma anche da abbondanti precipitazioni che hanno favorito attacchi di peronospora e botrite. Diffusa anche la presenza di sintomi di flavescenza dorata. Nell’area sono entrate in produzione nuove superfici, ma una forte grandinata che ha colpito le aree di Fonzaso e Feltre ha compromesso circa un 20% della produzione (con punte anche superiori a Cesiomaggiore dove il danno supera addirittura il 50%).

In pratica, a causa dell’andamento anomalo di inizio stagione, si registra una riduzione dei grappoli delle varietà precoci (Pinot Nero, Pinot Grigio e Chardonnay) stimata in circa 10-20%. Il vitigno Glera, invece, risulta nella media. Complessivamente, tenendo in considerazione dell’entrata in produzione dei nuovi vigneti, si prevede una diminuzione delle rese quantificabile sull’ordine del 5-10% rispetto allo scorso anno”.

Vendemmia 2021 Padova e Rovigo

La raccolta delle uve nelle province di Padova e Rovigo deve ancora fare i conti con le situazioni climatiche avverse di primavera. “Le gelate tardive di aprile – continua la nota – hanno colpito pesantemente l’area di pianura della provincia di Padova e del rodigino. Anche per questo motivo, l’annata in questo ampio areale si presenta poco carica. Fortunatamente, grazie alle frequenti piogge estive, i grappoli nei vigneti si sono ben ingrossati e oggi si presentano in ottima fase di maturazione. Da qui alla raccolta servirebbero giornate calde e soleggiate e notti fresche e arieggiate – l’auspicio di ogni viticoltore – per l’ottenimento di uve sane“.

“In termini quantitativi, per quanto riguarda la Glera la produzione è in linea con la vendemmia 2020, salvo per i vigneti di pianura danneggiati dalle gelate primaverili, dove potrebbero risultare riduzioni tra il 20-25%. Buona produzione si prevede per la vendemmia del Pinot Grigio. Salvo, anche in questo caso, per i vigneti di pianura danneggiati dalle gelate tardive e dalla conseguente bassa fertilità per cui potrebbero esserci delle riduzioni fino al 20%. La vendemmia del Moscato Giallo è invece in linea con le produzioni 2020. Il Merlot potrebbe essere in crescita anche del 10% rispetto al 2020 mentre per il Raboso si stima una riduzione in pianura, con punte fino al 50% in alcune aziende”.

Vendemmia 2021 in provincia di Treviso

Passiamo ora alla previsione della vendemmia 2021 a Treviso, provincia dove si trovano alcuni dei comuni più famosi in cui viene prodotto il Prosecco. Tra queste, le colline di Conegliano Valdobbiadene, uno dei territori del vino eletti patrimonio mondiale dell’Unesco.

“Tutti i vitigni hanno un ritardo fenologico di 7-10 giorni rispetto al 2020 – si legge ancora nella nota -. Visto il numero contenuto di grappoli presente nelle piante e le escursioni termiche giorno/notte di questa parte finale di agosto, si può ipotizzare un livello qualitativo delle uve molto buono. Ma come sempre molto dipenderà dall’andamento meteorologico dei prossimi giorni”.

“In linea di massima, quest’anno le produzioni potrebbero attestarsi su valori nettamente più bassi rispetto allo scorso anno, soprattutto per le varietà Pinot Grigio e Chardonnay. Anche la Glera (uva con cui si ottiene il Prosecco) risulta essere mediamente meno carica in termini di quantità di grappoli sulla pianta. Si sa, però, che questo vitigno è molto generoso e se sarà aiutato dalle piogge pre-vendemmiali potrebbe riassestare la propria produzione su valori quasi normali”.

“Complessivamente nella Marca si stima una produzione inferiore di circa il 10% rispetto al 2020, in piccola parte compensata dall’entrata in produzione di nuovi vigneti (circa 2-3%). Pertanto, si stima quest’anno una produzione complessiva di 5.5000.000 q.li di uva di cui 4.9500.000 a bacca bianca e 550.000 a bacca nera”.

Vendemmia 2021 a Vicenza

Le stime vendemmiali per il vicentino segnano un calo dal punto di vista della quantità. “Qui, dove la gelata di aprile ha generato danni a macchia di leopardo, le diverse fasi fenologiche hanno registrato un ritardo rispetto al 2020 variabile tra i 7 e i 15 giorni, stimabile sui 9-12 giorni in riferimento all’invaiatura e alla raccolta. Le gelate tardive e la flavescenza dorata sono state la concausa di un calo stimato della produzione. In provincia si stima complessivamente un calo produttivo di circa il 10%. Ma nelle zone in cui i problemi metereologici sono risultati meno impattanti si ritiene che la produzione possa essere in linea con i livelli quantitativi dello scorso anno”.

Vendemmia 2021 in provincia di Verona

Arriviamo, infine, alla zona di Verona, provincia dove si producono alcuni tra i vini italiani più famosi, come l’Amarone della Valpolicella e il Lugana.

“Dal punto di vista fitosanitario – conclude la nota – ad oggi nell’area veronese la sanità delle uve è buona. Solo l’oidio sembra aver fatto capolino nelle colline più sensibili. La peronospora si è vista solamente in alcuni vigneti posti in zone di fondovalle, particolarmente favorevoli allo sviluppo di tale fungo, oppure in questa fase finale dove i soli prodotti rameici, non garantiscono un’adeguata persistenza. Nell’area del Soave, e particolarmente nella Val d’Alpone a ridosso del vicentino, è esploso il problema flavescenza dorata che risulta essere in netta crescita. Nei vigneti stanno aumentando notevolmente i rimpiazzi delle viti sintomatiche da flavescenza. In alcuni casi addirittura si arriva al reimpianto totale quando le viti sintomatiche superano il 30-40 %”.

“Guardando le stime vendemmiali, si prevede per il Garda e Pinot Grigio Venezie un -10% di produzione rispetto al 2020. Per lo Chardonnay e altri vitigni precoci, invece, il ribasso tocca cifra -20%. La vendemmia nella Valpolicella dovrebbe avere una produzione come da disciplinare, tranne nelle aree grandinate. La quantità per la vendemmia 2021 per Soave e Soave Classico dovrebbe essere in calo del -5-8%. Il Bardolino è in linea con la produzione del 2020 e del disciplinare, mentre il Custoza si annuncia in diminuzione del -15% circa, rispetto al 2020, a causa di una forte grandinata. Infine, il Durello e l’Arcole sono in linea con le produzioni storiche”.

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