Teresa Bellanova: “Occorre un Progetto organico di sviluppo dell’intera filiera vitivinicola italiana”

Tempestività, efficacia, innovazione e condivisione: il metodo proposto dalla ministra Bellanova per il rilancio del settore enoico

Ripresa, resilienza, alleanza e leale collaborazione. La ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova ha aperto con queste parole il proprio intervento all’interno del Festival del Futuro, tenutosi lo scorso 21 novembre e collegato all’apertura della fiera “Wine2Wine” che, per quest’anno, si mostra al pubblico in una versione interamente digital.

Le difficoltà di questi mesi, derivanti dall’emergenza sanitaria ed economica in corso, hanno posto rilevanti interrogativi circa il futuro del settore enoico, evidenziando la necessità di attuare una strategia immediata per un sostegno concreto che punti al rilancio di uno dei comparti più importanti del nostro Paese, anche sulla scena internazionale.

“La pandemia – ha detto Teresa Bellanova – ha ulteriormente messo in luce le problematiche strutturali e dimensionali di cui soffre il nostro sistema produttivo che, con la chiusura dell’horeca e la ridotta diversificazione dei mercati e dei canali di vendita, ha visto soffrire soprattutto le imprese vinicole più piccole che hanno pagato il conto più salato di questo scenario di crisi dominato dall’incertezza. Occorre lavorare insieme – ha sottolineato la ministra – in modo convinto e condiviso per migliorare la capacità di realizzazione di quegli strumenti necessari a rilanciare il settore e fornire il sostegno affinché si superi questa fase”.

Tempestività, efficacia, condivisione: è questo il metodo proposto dalla ministra Bellanova per la realizzazione di un indispensabile Progetto organico di sviluppo dell’intera filiera vitivinicola italiana che metta a sistema le buone pratiche adottate fino ad oggi e che rafforzi, soprattutto, il Made in Italy in ambito internazionale.

“Per definire un Progetto comune dobbiamo mettere insieme le energie e trovare un fattore di condivisione, in grado di far convergere interessi oggi non sempre allineati. Quel fattore – ha detto la ministra – è la sostenibilità. Vogliamo essere più competitivi di altri sulla sostenibilità e sulla riduzione dell’impatto dei processi produttivi, in linea con le aspettative dei consumatori e con i documenti di programmazione di cui si parla tanto in questi giorni, come Green Deal, Biodiversità e Farm to Fork e che faranno parte integrante del nuovo Piano strategico nazionale. Su questo serve un impegno e una grande responsabilità da parte di tutti”.

Quello di cui necessitiamo oggi, per rendere il domani migliore, è un progetto unificante che presenti l’Italia del vino sui mercati mondiali in vesti innovative ed interessanti e con una strategia, di fondo, in grado di fare sistema. “Se saremo, ognuno per la propria parte, in grado di mettere insieme questo progetto, il supporto adeguato non mancherà – ha detto Bellanova – non solo attraverso le risorse della Pac, che ci sono già, ma con investimenti adeguati all’ambizione dell’iniziativa. Il settore agroalimentare, oggi più che mai, ha bisogno proprio di investire in innovazione perché ogni singolo segmento e ogni singola azienda, anche la più piccola, si sentano coinvolti in questa sfida complessa e appassionante”.

L’appoggio del Ministero, ha annunciato ieri Teresa Bellanova, non verrà meno: “Per affrontare queste sfide e sostenere questi investimenti – ha detto infatti la ministra delle Politiche Agricole – il Ministero è disponibile ad accompagnare il settore ed è intenzionato a farlo su più fronti“. Puntare su agricoltura di precisione, ricerca, biotecnologie sostenibili e investire sulle nuove generazioni e sulle donne: “La più straordinaria leva per l’innovazione su cui il Paese può contare” ha specificato Bellanova sui futuri nuovi protagonisti del comparto.

L’obiettivo strategico è ben evidente: alleanza tra competitività e sostenibilità, ecologia, ricerca e tecnologia.

Related Posts

Ultimi Articoli