Storytelling in cantina: ecco i consigli di Cristiano Carriero

“Sfila via i fatti dalla realtà: ciò che resta è storytelling” (Alessandro Baricco)

Una storia tutti ce l’hanno, bella o brutta che sia. 

Saperla raccontare, però, è cosa per pochi. Spesso diventa una professione.

Sbagliare approccio e non trovare le parole adatte rappresenta il primo errore da non commettere mai quando si ha un’azienda.

Oggi, nel mondo digitale, questo è ancora più vero.

Abbiamo parlato di storytelling con Cristiano Carriero, in arte lo Storyteller.

Come può un’azienda distinguersi attraverso lo storytelling?

“Lo storytelling è una leva molto democratica: lo vediamo anche con piccole realtà, in ogni  ambito, nella vita quotidiana. L’importante è cercare sempre di raccontare una cosa che resti nella mente del consumatore per differenziarsi dalla massa in chiave emozionale. Trovato questo elemento lo si declina su tutti i canali possibili, con coerenza”.

Quanto è difficile?

“Molto, ecco perchè consiglio di affidarsi a professionisti del settore. Ma, attenzione! Fatelo, ma sceglieteli con cura. Ci vuole qualcuno che non snaturi la vostra storia. E’ necessario che parli il vostro linguaggio, nonché quello della vostra terra e della vostra tradizione”.

Come si muove un professionista?

“Ascolta, indirizza, trova la forma più giusta tramite parole, foto e video. Fa molto, ma soprattutto non si sostituisce a nessuno. Quando si delega a qualcuno il proprio storytelling, non si ottiene il risultato sperato”.

Facciamo un esempio pratico: ho una nuova cantina. Come mi muovo?

“Adesso vi dico come lavoro io: in prima istanza ascolto la storia. Fondamentale è che questa risulti convincente per me; poi insieme elaboriamo una macrostoria. La cantina può farlo in autonomia, se lo staff è preparato, o avvalendosi del mio team. Il budget non è sempre garanzia di successo: si possono fare anche cose straordinarie con un piccolo investimento”.

E se nella storia ci sono problemi da nascondere?

“Semplice: non si nascondono. Una volta si tendeva a insabbiare ciò che non andava, oggi dobbiamo lavorare diversamente. Bisogna ammettere i propri errori, spiegare e  far capire come si è andati avanti.

E’ necessario sottolineare il percorso valoriale della propria storia, che si discosti dai soliti “tradizione e innovazione” (basta, vi prego, non voglio sentirli più). Dobbiamo tirar fuori 4-5 valori nuovi che colpiscono la memoria e lavorare su quelli.

Anche e soprattutto quando una storia alle spalle non c’è: chi non ha un passato è perchè ha costruito tutto da solo. Più bel racconto non c’è!”.

Questo vale in tutti gli ambiti?

“Sì, ma con i prodotti industriali è tutto più complicato rispetto ai piccoli produttori artigianali. Parola di storyteller, di winelover e di aspirante produttore di Verdicchio.

Ho un gran bel progetto in ballo con degli amici della mia zona. Ma questa è un’altra storia: poi ve la racconto un’altra volta!”.

BOX (non tradurre)

Chi è Cristiano Carriero

Lo Storyteller, è co-fondatore de La Content Academy, collabora con Ad Mirabilia in ambito digital PR e influencer marketing. Giornalista e blogger, scrive di calcio, cultura e lavoro. Docente di marketing all’università di Comunicazione e pubblicità di Urbino, Formatore in azienda. Ha già pubblicato, per Hoepli, di cui è curatore della collana di digital marketing con 9 titoli. Ama il Verdicchio dei Castelli di Jesi, lo porterà nel mondo. 

www.cristianocarriero.me  

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