L’importanza della comunicazione vitivinicola per il sommelier
Oggi la comunicazione e la divulgazione del vino sono di fondamentale importanza. Il mondo dell’informazione del settore vitivinicolo ha un ruolo sempre più centrale nei processi decisionali dei consumatori, per questo motivo esistono figure professionali che aiutano le aziende a dare alla comunicazione del vino la stessa importanza che ha il prodotto comunicato.
Simona Geri è una celebre comunicatrice vitivinicola. Nata come sommelier, nel 2015 ha fondato il blog “The Winesetter” e oggi sui social vanta oltre 50mila followers.
Quando e come è nato il tuo lavoro?
“Il mio lavoro nasce per caso perché prima facevo tutt’altro, mi occupavo di personale per un’azienda di trasporti e logistica. Ho sempre fatto il perito tecnico industriale, ma per passione in quel periodo ho anche preso il diploma da sommelier. Ho da sempre una grande passione per il vino, ricordo anche che quando ero piccola mio padre mi portava in vendemmia con lui.
Un giorno ho deciso di mettermi su Instagram e iniziare a scrivere di vini. Le aziende hanno iniziato a contattarmi e dopo un po’ di tempo ho aperto un blog, “The Winesetter”, e con l’aiuto di un’agenzia di comunicazione ho creato anche l’immagine della mia società e della mia figura. Inizialmente non ero molto social, poi pian piano mi sono realizzata. Sono andata tanto in giro per eventi, per farmi conoscere. I miei follower aumentavano velocemente, allora ho iniziato anche a fare diverse collaborazioni e a studiare di più”.
Di cosa ti occupi principalmente?
“Ci tengo a precisare, innanzitutto, che io non ho mai accettato bottiglie gratis in cambio di contenuti e non ho mai chiesto bottiglie alle cantine. Come prima cosa discuto con l’azienda il piano editoriale a medio-lungo termine, di solito per circa un anno. E poi mi reco in sede. Nella mia proposta c’è sempre scritto che prima assaggio i vini e poi, solo se mi piacciono, inizia la collaborazione. Sono infatti molto conosciuta anche perché dico tanti no, ma io voglio preservare le aziende con le quali collaboro. Poi compro anche vini e faccio rubriche, mi piace dare servizi alla community che non sono sempre legati alle aziende con le quali collaboro.
Ti definisci influencer o sommelier?
“Io odio la parole influencer, penso di essere un comunicatore vitivinicolo che lavora molto sulle piattaforme digitali. Ma sono pur sempre un comunicatore, perché comunico le realtà italiane e straniere. Faccio un lavoro di divulgazione, ma è importante anche saper editare. Ma ancor prima di essere un comunicatore sono una sommelier, perché prima assaggio e se mi va bene comunico”.
Puoi dare un consiglio a chi vuole intraprendere il tuo stesso percorso?
“Dico sempre di affidarsi alla delegazione più vicina, ma ancor prima di iniziare a studiare per diventare sommelier si deve andare in giro per le cantine ed eventi. Bisogna parlare con chi ne sa di più, con l’enologo e con l’agronomo. Bisogna andare sul campo e vedere le tecniche in vigna e in cantina, ma anche comprare tanti vini. È bello studiare sui libri, ma la pratica cosa più importante”.