Riforma del sistema delle IG: i produttori europei dicono no in una lettera aperta

Torna a far discutere la riforma del sistema delle norme IG, che definiscono i prodotti sulla base dell’indicazione geografica. Una parte di produttori europei ha infatti sottoscritto una lettera in cui manifesta la sua contrarietà a un possibile ruolo dell’Agenzia Ue per la protezione dei brevetti (Euipo) sulle Dop. A sottoscrivere la lettera sono state oltre duecento denominazioni europee del vino, tra cui figurano Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Franciacorta, Istituto Marchigiano Tutela Vini, Consorzio Castel del Monte, Vino Nobile di Montepulciano.

In cosa consiste la riforma

L’iniziativa della Commissione europea per la “Revisione dei sistemi delle Indicazioni Geografiche (IG) dell’UE per i prodotti agricoli e alimentari, i vini e le bevande spiritose” – prevista per rafforzare le produzioni agroalimentari e vitivinicole DOP IGP STG, i vini aromatizzati e le bevande spiritose IG – è inclusa nel programma di lavoro della Commissione nell’ambito del Green Deal e delle iniziative per l’adeguatezza e l’efficacia della regolamentazione (REFIT), ed è parte integrante della Farm to Fork Strategy.

Gli obiettivi sono quelli di rafforzare il quadro legislativo del Sistema delle Indicazioni Geografiche, migliorare l’integrazione sostenibile nella politica europea di qualità e rafforzare la posizione dei produttori di IG nella catena di approvvigionamento alimentare. Gli obiettivi sono migliorare la produzione sostenibile nell’ambito dei regimi certificati, migliorare l’applicazione del quadro normativo, potenziare i gruppi di produttori IG, ridurre le frodi su internet, velocizzare le procedure di registrazione dei prodotti. A guidare la Riforma del Sistema delle Indicazioni Geografiche, in qualità di relatore, è Paolo De Castro, presidente del Comitato Scientifico di Qualivita ed Europarlamentare.

Il nuovo ruolo dell’Euipo

La riforma nasce dall’esigenza da parte della Commissione Europea di dare un ruolo di primo piano all’Euipo nella gestione dei disciplinari Dop. L’acronimo Euipo sta per European Intellectual Property Office ed è l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale. L’agenzia, con sede ad Alicante (Spagna) si occupa di gestire i marchi e il design industriale per il mercato interno dell’Unione Europea. Collabora con gli uffici dei singoli Stati membri e con partner internazionali per garantire un analogo servizio di registrazione dei marchi, disegni e modelli in tutta Europa e nel resto del mondo.

L’opinione dei produttori

Molti produttori credono che l’Euipo dovrebbe limitarsi a gestire la registrazione dei Dop e coordinare un sistema di allerta contro le contraffazioni online. Molti temono che, se la riforma andasse in porto e alcune delle norme su Dop e IGP passassero all’Euipo, i produttori perderebbero la capacità di definire la politica vitivinicola. Già l’anno scorso, Federdoc si era espressa in termini non troppo entusiasmanti, definendola “una riforma poco ambiziosa e che manca di sicurezza”.

Con questo provvedimento, secondo Riccardo Ricci Curbastro (alla guida di Federdoc fino all’anno scorso) la Commissione europea vuole ottenere una delega in bianco per decidere il futuro della politica delle IG, senza il contributo dei co-legislatori. “Il rischio è l’indebolimento del legame tra le IG e la politica di sviluppo rurale, in quanto se approvate come tali le regole contenute nella riforma possono mettere a repentaglio un sistema che dagli anni Settanta ha dimostrato di essere strumentale per la valorizzazione delle denominazioni vinicole e lo sviluppo di molte regioni e territori europei”. 

In difesa della riforma del sistema delle IG

In difesa della riforma si è espresso Paolo De Castro, relatore del Parlamento Europeo della proposta di riforma del sistema di indicazioni geografiche dell’Unione. Secondo De Castro l’obiettivo che il Parlamento Europeo si è posto con questa riforma è quello di fornire “un sistema di norme forti a tutela e promozione delle nostre eccellenze agroalimentari, fortemente ispirate dalle norme vitivinicole”.

Non si tratterebbe di una minaccia per i produttori, ma piuttosto di una strategia per tutelare le specificità del settore vitivinicolo “senza dimenticare le importanti novità che tale riforma può portare, in termini procedurali, di protezione, con la tutela estesa alla materia dei domini online, di rafforzamento del ruolo dei Consorzi e del nuovo ruolo che vogliamo assegnare all’Euipo, di supporto puramente tecnico alla Commissione nella tutela interna ed esterna delle indicazioni geografiche”. A supporto della posizione di De Castro si sono espresse anche Federvini e Unione Italiana Vini (Uiv).

Il presidente di quest’ultima, Lamberto Frescobaldi ha infatti dichiarato che il settore non può rimanere disancorato dalle politiche di qualità UE. “Non vediamo pericoli rispetto a una perdita di specificità del vino e apprezziamo lo sforzo di trovare la giusta risposta ad alcune perplessità che avevamo espresso sulla proposta della Commissione, come il ruolo di Euipo e nuove restrizioni nei disciplinari di produzione” commenta.

I prossimi step

Da marzo a settembre 2023 si svolgeranno i Triloghi tra i rappresentanti di Commissione Europea, Consiglio dell’Unione Europea e Parlamento Europeo. Oggetto delle riunioni interistituzionali di negoziazione sarà quello di raggiungere un accordo sulla Proposta di Regolamento ed emendamenti legislativi. Ad ottobre 2023 si terrà la votazione in ComAGRI sull’accordo provvisorio raggiunto durante le riunioni dei Triloghi.

A novembre inizierà la votazione in Assemblea plenaria della proposta legislativa e, se del caso, degli emendamenti proposti al testo del Regolamento.

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