Resveratrolo: cos’è e perché fa bene

Nel corso degli anni, diverse ricerche hanno evidenziato come il resveratrolo, una molecola naturalmente presente nella buccia dell’uva, possa avere un effetto protettivo nei confronti delle patologie cardiovascolari, in particolare infarto del miocardio e ictus, ma anche altre patologie infiammatorie come l’artrite, che possono favorire gravi danni al sistema cardiovascolare.

Cos’è il resveratrolo

Il resveratrolo è un polifenolo dal forte potere antiossidante e numerose proprietà benefiche per l’organismo. Possiede infatti la capacità di inibire la sintesi di alcuni fattori pro-infiammatori legandosi con una proteina, la KSRP, e attivandola. La KSRP attiva è in grado di bloccare la formazione di molecole pro-infiammatorie.

Il resveratrolo e il “paradosso francese”

Le informazioni sulle proprietà benefiche del resveratrolo si sono diffuse in concomitanza con la teoria relativa al cosiddetto “paradosso francese”. Con questa espressione si intende il fenomeno per cui in Francia, nonostante il consumo relativamente alto di alimenti ricchi in acidi grassi saturi, l’incidenza di mortalità per malattie cardiovascolari, è inferiore rispetto a quella di altri Paesi dalla dieta simile. A partire da questo apparente paradosso, si è speculato che il consumo di vino rosso potesse proteggere da malattie cardiache.

Negli anni, studi scientifici ad opera di prestigiose Università italiane come quelle di Milano e di Piacenza, il resveratrolo contenuto nelle uve di vini come l’Amarone (Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara) è tre volte superiore rispetto a quello contenuto in altri vini rossi.

In quali dosi assumere il resveratrolo

Le dosi consigliate di resveratrolo variano dai 25 mg ai 450 mg al giorno in un adulto sano, ma in ogni caso, per poter apprezzare gli effetti positivi di questa molecola ne servono almeno 50 mg al giorno.

Per poter raggiungere queste dosi con la sola assunzione di vino rosso sarebbe necessario bere almeno 20 litri di vino al giorno. Esistono comunque altri alimenti contenenti resveratrolo, tra cui le mele e le cipolle rosse. È inoltre possibile assumerlo sotto forma di integratore.

Naturalmente la concentrazione di resveratrolo negli alimenti varia in maniera considerevole da stagione a stagione, ma anche da un lotto all’altro. Lo stesso vale anche per il vino, anche se tendenzialmente il rosso ne contiene più del rosé, che ne contiene più del bianco.

Le proprietà benefiche del resveratrolo

Alcuni degli effetti benefici associati all’assunzione di resveratrolo:

  • antiossidanti, superiori a quella di vitamina C e vitamina E
  • antinfiammatorie, per inibizione della COX-2
  • antitumorali
  • vaso- ed endotelio protettive, ovvero benefiche per i vasi sanguigni
  • antiaggreganti
  • sirtuino-stimolanti, sostanzialmente anti-age (le sirtuine sono molecole coinvolte nei processi di invecchiamento, le stesse stimolate anche dai protocolli di digiuno)

Il suo utilizzo è stato esplorato per alleviare condizioni come la sindrome metabolica, il diabete di tipo 2, tumori e malattie cardiovascolari in genere. Grazie alla sua azione anti-infiammatoria, il resveratrolo è anche consigliato a sportivi e atleti per ridurre lo stato infiammatorio fisiologico che l’attività fisica intensa può causare.

Il resveratrolo è attualmente molto usato come integratore alimentare, nonostante le prove di una reale efficacia siano tutto fuorché solide. La criticità maggiore è dovuta al fatto che ha una scarsissima biodisponibilità. Questo significa che, una volta assunto per bocca la quantità che troviamo effettivamente in circolo nel sangue è poca, pochissima, e ci rimane anche per un tempo particolarmente breve, tanto che in meno di 20 minuti la concentrazione circolante si dimezza, fino a sparire.

La potente azione osservata negli esperimenti in provetta potrebbe essere legata a concentrazioni e tempi di esposizione molto maggiori rispetto alle condizioni effettivamente raggiungibili tramite l’assunzione giornaliera.

Alcuni effetti collaterali e controindicazioni

La letteratura scientifica riporta anche una serie di disturbi correlati all’uso di resveratrolo. In uno studio condotto su pazienti affetti da malattia di Alzheimer, gli effetti collaterali più frequentemente lamentati dai pazienti sono stati prevalentemente diarrea, perdita di peso e nausea. È controindicato in gravidanza e potrebbe infine interferire con diversi farmaci in quanto inibitore irreversibile del citocromo CYP3A4.

Secondo le raccomandazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e le Linee Guida per una Sana e Corretta alimentazione, la dose di consumo consigliata è pari a zero. In ogni caso il consumo dovrebbe essere sporadico e comunque inferiore a una unità alcolica giornaliera per le donne e due unità alcoliche giornaliere per gli uomini: una unità alcolica corrisponde ad esempio a un bicchiere di vino da 125 ml, una birra da 33 cl, un cocktail dal 200 ml, o un bicchiere di superalcolico da 40 ml.

Sebbene la molecola di resveratrolo potrebbe avere un ruolo da protagonista nel campo della ricerca medica “l’effetto del resveratrolo non è mai stato provato né alcuno studio ha evidenziato l’effettiva riduzione del rischio – ha precisato Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità e presidente della Società Italiana di Alcologia – Molte ricerche utilizzano chicchi di uva che, erroneamente, i media associano al consumo di vino. Ma è proprio la presenza dell’alcol a pregiudicare l’assorbimento della molecola. Un consumo contenuto di bevande alcoliche può apportare benefici rispetto ad alcune malattie, ma al contempo ne incrementa il rischio per altre sessanta: tra cui diversi tipi di cancro. L’effetto protettivo non sarebbe dovuto ai polifenoli, ma alla modalità di consumo durante i pasti e a un regime alimentare di tipo mediterraneo”.

Related Posts

Ultimi Articoli