L’Emilia Romagna presenta il report della vendemmia 2021: ecco come è andata

Tra grandi novità e diverse certezze, l’Emilia Romagna presenta in questa ultima parte dell’anno il report della vendemmia 2021. Un’annata che, per i vini emiliani-romagnoli, verrà ricordata in particolare modo per la qualità, che è davvero ottima. In calo la quantità – in linea con quanto accaduto in altre regioni.

Report vendemmia 2021 Emilia Romagna: i risultati di quest’annata

La qualità dell’annata 2021 dei vini dell’Emilia Romagna fa ben sperare, come sottolinea Ruenza Santandrea presidente del Consorzio Vini di Romagna. “Ma dal punto di vista quantitativo – aggiunge dobbiamo mettere un segno meno rispetto allo scorso anno. Questo andamento ha interessato diversamente collina e pianura. Infatti in collina possiamo registrare cali produttivi che oscillano tra il 20% e il 30%, mentre la pianura è stata più generosa, scontando comunque un calo produttivo mediamente del 5%”.

La minore quantità di uva raccolta in Emilia Romagna nel 2021 riflette una situazione che si è verificata un po’ in tutta Italia, come indicato dalle previsioni della vendemmia in Italia presentate a inizio settembre da Ismea, Uiv e Assoenologi. Il calo della vendemmia è legato a doppio filo con le condizioni climatiche verificatesi durante l’anno, che hanno messo a dura prova i viticoltori. A ripagarli, fortunatamente, una qualità che farà davvero parlare di sè.

report vendemmia 2021 Emilia Romagna

L’andamento climatico dell’anno 2021 per la viticoltura in Emilia Romagna

“Per arrivare a definire la qualità dell’annata vitivinicola 2021 in Emilia Romagna bisogna partire dal dicembre 2020, che è risultato essere il più piovoso dal 1961 in Emilia-Romagna” si legge in una nota del Consorzio. Questo ha consentito “di creare una riserva d’acqua importante nel suolo, visto che il 2021, soprattutto in Romagna, si è poi rivelato un anno decisamente secco”.

C’è poi stato il periodo delle gelate che hanno colpito i vigneti in Emilia Romagna che, però, fortunatamente, non hanno fatto danni troppo estesi.

“Malgrado il 2021 sia stato segnato da gelate tardive manifestatesi tra fine marzo e inizio aprile […] il danno da gelata sulla vite ha interessato areali non particolarmente ampi. E soltanto i vitigni a germogliamento più precoce, come Uva Longanesi, Chardonnay, Trebbiano e qualche Sangiovese in anticipo”.

“Le basse temperature hanno poi perdurato per tutto il mese di maggio rallentando la fenologia della vite e portando l’epoca di fioritura su valori da manuale, tipicamente collocabili su fine maggio-primi di giugno. Questo lasciava presagire una vendemmia 2021 in Emilia Romagna anch’essa in epoca “classica”. Ma è scoppiata un’estate calda e asciutta che ha impresso una forte accelerazione alla maturazione”.

report vendemmia 2021 Emilia Romagna

Un’annata con poche malattie

L’ottima qualità è legata anche alla bassa incisione di malattie della vite che hanno colpito la regione in questo anno. “L’andamento climatico inverno-primaverile ha portato a grappoli più piccoli e spargoli nella media, con positive ripercussioni sullo stato sanitario delle uve, agevolato anche dalla scarsità di piogge. Poca peronospora, quindi, tendenzialmente meno mal dell’esca. Ma in compenso si è dovuta prestare molta attenzione all’oidio , favorito dal vento e dalle buone escursioni termiche tra giorno e notte”.

Buona qualità per uve bianche e uve nere in Emilia Romagna

La buona qualità dell’annata 2021 si vede sia nei vini rossi dell’Emilia Romagna che in quelli bianchi.

“Le escursioni termiche tra giorno e notte sono l’ideale per il perfezionamento della maturità aromatica e per mantenere un buon equilibrio acidico – continua la nota -. Situazione che ha favorito la qualità delle uve bianche che hanno prodotto così vini con profili sensoriali articolati, caratterizzati da freschezza, finezza e buon equilibrio”.

“Nonostante la scarsità di pioggia, la riserva idrica del terreno e una eventuale irrigazione di soccorso hanno portato la vite a invaiare bene tra fine luglio e i primi di agosto. Cosicché le temperature elevate e soprattutto il vento caldo intorno a ferragosto non hanno inciso negativamente sulla maturità fenolica, pur imprimendo una certa accelerazione. Così anche sul fronte delle uve nere si sono vendemmiati grappoli sani, pieni di colore. E con un buon equilibrio tra i principali parametri della maturazione”.

Quando inizia la vendemmia in Emilia Romagna

Dal momento che si coltivano diversi vitigni in Emilia Romagna, il periodo di inizio vendemmia varia da zona a zona. Come sempre, le prime a dare il via alle danze sono state le base spumanti, la cui raccolta è cominciata prima di ferragosto. Poi è toccato alle varietà precoci: Chardonnay, Pinot bianco e Pinot grigio hanno originato ottime basi spumante e vini fruttati molto espressivi.

“La vendemmia è poi decollata a ridosso del 6-7 settembre con Pignoletto e Albana, che hanno fatto registrare un calo produttivo rispetto allo scorso anno – spiega la nota -. Ma una qualità sanitaria, sensoriale e tecnologica ineccepibili, tanto che si ipotizza che la 2021 sia una delle migliori annate dell’ultimo decennio per i vini di Albana“.

Calo produttivo anche per Trebbiano romagnolo , anche se da metà settembre sono arrivate in cantina partite di uve con il giusto tenore zuccherino e pH ideali per le basi spumante. E nel prosieguo si sono ottenuti vini bianchi fini ed equilibrati.

“Si è poi arrivati a vendemmiare anche il vitigno rosso principe della Romagnail Sangiovese. Con risultati degni di nota per colore, struttura e profilo olfattivo. Quest’anno troveremo quindi vini di Sangiovese ricchi di estratto, dal buon tenore alcolico, maturi e con una buona propensione all’invecchiamento”.

“Il tempo è galantuomo, si dice, e vedremo quale sarà il verdetto di lungo periodo – concludono dal Consorzio -. Ma si ipotizza anche per Sangiovese una delle migliori annate dell’ultimo ventennio in Emilia Romagna“.

Related Posts

Ultimi Articoli