Il Report di Uiv Isvea 2022, con dati elaborati su base Istat, traccia un quadro complesso dell’export del vino in questo 2022
Un anno difficile questo, come dimostra anche il Report Uiv Isvea 2022.
Mentre i fine wines non conoscono crisi e continuano la loro ascesa, soprattutto in una nicchia di investitori, il resto del mondo del vino ha visto, in questo 2022, un sostanziale stallo senz’altro dettato dalle problematiche internazionali e dalle conseguenze del Covid.
Il Report Uiv Isvea 2022 è stato diffuso dall’Osservatorio del Vino e parla di un 2022 che chiude il parziale dei primi nove mesi con volumi in sostanziale continuità (+0,3%) sul risultato dello stesso periodo dello scorso anno, per un controvalore-record di quasi 5,8 miliardi di euro.
Si parla di un incremento in doppia cifra (+12,3%) rispetto al pari periodo 2021 ma che, se normalmente verrebbe accolto con non poca soddisfazione, ora lascia poco spazio ad un grande ottimismo.
Ottimi risultati per le bollicine
A trainare questo 2022, così come nel 2021, le bollicine.
In attesa di conoscere i risultati, normalmente ottimi, che le bollicine raggiungeranno nel periodo festivo, tra gennaio e settembre hanno registrato un +9,2% in quantità e +22,7% in valore.
Meno bene i vini fermi che vedono un segno meno piuttosto sconfortante se non di grande rilievo: -0,3%. Meglio i bianchi dei rossi.
Le Dop ferme, in particolare, si posizionano sotto la media sia per quantità (-2%) che per valore (+9,6%).
Ecco i risultati stato per stato:
- Usa (-6%)
- Svizzera (-7%)
- Giappone (+29%)
- Canada (+8%)
Ad andare meglio sono i trend dei top buyer per quanto riguarda i vini frizzanti. Ecco i dati:
- Stati Uniti (0%)
- Regno Unito (+5%)
- Germania (+6%)
- Francia (+25%)
- Canada (+15%)
Analizzando l’export secondo la piramide della qualità, nei primi 9 mesi dell’anno, il segmento Dop ha realizzato nel complesso poco più della metà delle vendite made in Italy (8,4 milioni di ettolitri), andando a registrare un +2,2% dei volumi per un totale di circa 3,9 miliardi di euro (+14,6% sullo stesso periodo 2021), pari a due terzi del valore dell’export enologico italiano.
Stabili a 4 milioni di ettolitri i vini Igp per un controvalore di 1,3 miliardi di euro (+7,2%).