Record di vendita vini da Sotheby’s

La casa d’aste chiude il 2022 con un +9% sul comparto fine wines

Sotheby’s registra un record di vendita vini. La casa d’aste inglese chiude il fatturato 2020, con vendite pari a 121 milioni di dollari, che si “traducono” in circa 112 milioni di euro: si tratta del +9%, rispetto all’anno precedente. Complice il crescente mercato asiatico, che da solo ha contribuito a generare oltre un terzo delle vendite, per un ammontare complessivo intorno ai 54 milioni di dollari. Sotheby’s ha anche riferito che quest’anno gli acquirenti provenienti dal Paese del Sol Levante hanno rappresentato il 41% delle vendite in valore.

A trainare la classifica della top ten nei fine wines, per l’ottavo anno consecutivo è Domaine de la Romanée-Conti. Nel 2020, alla casa d’aste inglese il casato francese ha rappresentato il 20% del giro d’affari. Di nuovo in cima alla classifica dei 10 migliori produttori di vino e liquori, con i suoi 19,4 milioni di dollari, si può affermare che Domaine de la Romanée-Conti abbia contribuito in gran parte a segnare il record dell’anno passato. Il lotto più costoso dell’azienda francese è stato un stock di 12 bottiglie dell’annata 1990, venduto all’asta per 483.413 dollari a Hong Kong.

Ritornando invece al report annuale di Sotheby’s, in generale per il 2020 il target che ha investito maggiormente è stato l’intenditore di vino francese, che ha speso in media 42 milioni di dollari da Sotheby’s. Al secondo gradino del podio si posiziona l’amante dei vini americano, che ha contribuito investendo 32 milioni, seguito al terzo posto dagli inglesi, con 22 milioni di dollari.

vino italiano in Germania
vino italiano in Germania

Il record vendita vini italiano è dell’Ornellaia 

I dati relativi alla chiusura del 2020 segnalano l’emergere di una nuova tendenza. Come già avvenuto in passato per altre case d’asta, anche Sotheby’s adesso registra un nuovo record vendita vini: per la prima volta si assiste a una crescita relativamente forte della domanda da parte degli stessi acquirenti dell’ultimo anno, che si sono così fidelizzati. Inoltre il fenomeno è accompagnato da una transizione più rapida alle vendite online, quindi sembra aumentato il numero di persone, che si collega all’asta e compra da remoto.

Con il 51% degli investimenti effettuati, per Sotheby’s la Borgogna è stata la regione preferita dai clienti, seguiti dal Bordeaux che strappa, si fa per dire, “solo” un 20 per cento della quota. Per quanto riguarda il Belpaese, invece, il record vendita vini italiano è segnato dall’Ornellaia. Il rosso della famosa tenuta toscana rappresenta il 31% del totale venduto complessivo dei nostri lotti. “Nel caso di Ornellaia  – ha spiegato Axel Heinz, Axel Heinz, direttore di Tenuta  – sono necessarie più sessioni di assaggio per individuare l’assemblaggio giusto che è sempre diverso. Non si tratta certo di una scienza esatta. Chiave di volta, è la qualità di un vino di grande finezza e ricchezza aromatica. Ornellaia è ben strutturato, riempie il palato, con la sua trama tannica densa ed elegante e sul finale è persistente e lascia una splendida freschezza”.  

Qui sotto la classifica italiana completa:

  •         Ornellaia (31%)

·        Sassicaia (14%)

·        Masseto (11%)

·        Antinori (5%)

·        Gaja (5%)

·        Soldera (3%)

·        Tenuta di Trinoro (3%)

·        Fontodi (2%)

·        Biondi-Santi (2%)

Il rapporto annuale di Sotheby’s sui distillati

Un aspetto interessante, che emerge dal report è l’ascesa degli alcolici. Non si tratta esattamente di un record di vendita vino, bensì più di una conferma di crescita. Questo mercato secondario diventa infatti sempre più importante, visto che negli ultimi 4 anni, è passato dalla quota dell’1%, a quella del 19%. Oltre al vino, dall’analisi emerge che il 59% degli introiti viene dello Champagne e nel dettaglio dai brand Dom Pérignon, Salon e Krug. Il 38% delle vendite annue è invece dovuto al Bordeaux, da Pétrus, Mouton e Lafite.

Il rapporto annuale di Sotheby’s ha evidenziato un altro fenomeno in forte ascesa: quello relativo all’aumento della vendita di whisky rari. Gli alcolici hanno rappresentato il 19% delle battute d’asta. Esaminando i lotti più remunerativi emerge un dato singolare: la Repubblica Democratica del Congo acquista lotti a cifre talmente alte da avere una categoria dedicata nel rapporto della pregiata casa londinese.

Il martelletto d’asta venduto a prezzo più elevato però è stato quello dello scorso settembre, battuta da Sotheby’s, a Londra. Nelle vicinanze di Square Garden è stata riscritta la storia, quando è passato al secolo il single malt The Macallan The Reach 81 Years Old. Un’edizione speciale unica nel suo genere, nonché il whisky più antico mai messo all’asta, venduto per 300.000 sterline, circa 325.740 dollari americani.

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