Rapporto Ismea-Qualivita 2020: Doc e Igt da 16,9 miliardi di euro

Presentato in videoconferenza con i rappresentanti del settore e delle istituzioni, il Rapporto Ismea-Qualivita 2020, l’indagine annuale che analizza i valori economici e produttivi della qualità delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane

L’analisi del XVIII Rapporto Ismea-Qualivita attesta la solidità e la forza di un sistema capace di promuovere lo sviluppo nell’intero territorio italiano e che, in questa fase di difficoltà legata all’emergenza Covid-19, può puntare sugli aspetti che si confermano pilastri strategici per le Indicazioni Geografiche e per il settore agroalimentare italiano. I dati economici della #DopEconomy, relativi al 2019, delineano infatti un settore di primaria importanza e in crescita: 16,9 miliardi di euro di valore alla produzione (+4,2% in un anno), un contributo del 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano e un export da 9,5 miliardi di euro (+5,1% in un anno) che corrisponde al 21% delle esportazioni nazionali di settore, grazie al lavoro di oltre 180.000 operatori e l’impegno dei 285 Consorzi di tutela riconosciuti.

“Il Rapporto Ismea-Qualivita – ha dichiarato la Ministra politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova – ci fornisce dati economici fondamentali e una fotografia dettagliata del mondo delle denominazioni, che per molti nostri territori rappresentano la spina dorsale di tenuta sociale ed economica. Le IG sono uno straordinario volano di crescita e di manutenzione della qualità territoriale integrata, capace di influire sulle scelte di sviluppo cui sono chiamate le comunità di riferimento. Un patrimonio rilevante del nostro Paese, teso a valorizzare territori e imprese,  qualità produttiva, sostenibilità ambientale, salvaguardia del paesaggio, incremento dell’occupazione e sviluppo economico. Tutte parole chiave che rientrano nelle nuove direttive di rivisitazione e sviluppo della politica agricola comune. Per le nostre prime dieci Dop registriamo un tasso di esportazioni importanti, ma dobbiamo ampliare questo elenco, rafforzare le altre produzioni di qualità riconosciuta, utilizzando  le risorse disponibili per presidiare i mercati, aprire nuove strade, interpretare il tempo nuovo che la pandemia ci costringe a vivere. Lavoreremo insieme sul Patto per l’export, dove abbiamo preteso impegni chiari contro l’Italian sounding. Le nostre eccellenze sono troppo spesso vittima di imitazione e di furto di identità all’estero, una delle migliori risposte è la nostra presenza sul mercato. Dobbiamo ripartire dall’origine. E dobbiamo saperla difendere”.

#DopEconomy: quasi 17 miliardi di contributo all’economia agricola italiana. Il valore di 16,9 miliardi di euro della produzione certificata Dop Igp agroalimentare e vinicola nel 2019 evidenzia un +4,2% rispetto all’anno precedente (che aveva segnato a sua volta un +6,0%) e confermando un trend di crescita ininterrotto negli ultimi dieci anni. La #DopEconomy fornisce un contributo del 19% al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale, grazie soprattutto alle grandi produzioni certificate, ma anche con il contributo delle nuove filiere Dop Igp: solo nel comparto del Cibo, mezzo miliardo di valore alla produzione è da attribuire a Indicazioni Geografiche certificate dal 2010 in poi. L’agroalimentare DOP IGP vale 7,7 miliardi di euro alla produzione e il vitivinicolo imbottigliato raggiunge 9,2 miliardi di euro.

Le Dop e Igp agroalimentari e vitivinicole consolidano il ruolo guida della qualità “made in Italy” agroalimentare all’estero. L’export del settore, pari a 9,5 miliardi di euro, ha messo a segno nel 2019 una crescita del +5,1% mantenendo una quota del 21% sul fatturato all’estero dell’intero agroalimentare. Il contributo maggiore a questo risultato è fornito dal comparto dei vini con un valore di 5,6 miliardi di euro, ma cresce anche il segmento del Cibo Dop Igo che si attesta sui 3,8 miliardi di euro per un +7,2% annuo.

Nel 2019 la produzione di vino IG certificata supera la soglia dei 25 milioni di ettolitri, risultato di tendenze opposte tra le Dop (+6,2% grazie anche all’introduzione di nuove produzioni) e le IGP (-1%). Il valore della produzione di vini a IG sfusa è di circa 3,5 miliardi di euro, mentre all’imbottigliato raggiunge i 9,2 miliardi di euro: di questi, 7,6 miliardi sono rappresentati da vini Dop, che ricoprono un peso economico pari all’82% del vino IG. Le esportazioni raggiungono 5,6 miliardi di euro (+4%) su un totale di 6,4 miliardi di euro (+3%) dell’export vitivinicolo italiano nel suo complesso.

Rapporto completo:

http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11279

https://www.qualivita.it/news/rapporto-ismea-qualivita-2020-la-dop-igp-pilastro-strategico-per-il-settore-agroalimentare-italiano/

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