Piemonte, la ripartenza passa anche per la Douja d’Or

Presentata la prossima edizione della Douja d’Or, un evento che quest’anno più che mai vuole essere ambasciatore del territorio e delle sue eccellenze

Agosto è iniziato da appena una settimana, ma il Piemonte del vino pensa già a settembre. Un mese che, per (più o meno) tutti significa vendemmia, ma che qui, tra le colline del Monferrato, significa anche Douja d’Or.

Un evento che quest’anno si presenta in veste rivisitata per rispettare le normative in vigore anti Coronavirus. Quattro weekend spalmati in un intero mese – dall’11 settembre al 4 ottobre – per il primo appuntamento del vino live in Piemonte dedicato al grande pubblico dopo il periodo di lockdown.

A spiegarlo, Erminio Renato Goria, Presidente della Camera di commercio di Asti e della sua Azienda Speciale che ha fortemente voluto l’evento. Fondamentale anche la collaborazione con Piemonte Land of Perfection, Regione Piemonte e Comune di Asti e la partecipazione del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato e dell’Unione Industriali di Asti.

“Una delle innovazioni che abbiamo introdotto – afferma Goria,  – è stata quella di ampliare la Douja nel tempo e nello spazio. Tradizionalmente concentrata nella città di Asti in dieci giorni, ora sarà su tutto il territorio provinciale e per un mese, con l’obiettivo di coinvolgere direttamente anche le imprese vitivinicole, della ristorazione e dell’accoglienza che operano nel nostro comprensorio e che sono state pesantemente colpite dall’emergenza sanitaria”.

“In un anno così complesso, insieme alla Camera di commercio di Asti e Fondazione Asti Musei e facendo rete con le istituzioni pubbliche e private del territorio abbiamo voluto dare un segnale forte a tutto il comparto enologico piemontese e nazionale” – aggiunge Filippo Mobrici, Vice Presidente di Piemonte Land of Perfection con delega allo sviluppo del Progetto Douja D’Or 2020.

“Per l’edizione 2020 – continua Mobrici – la Douja d’Or, brand del Concorso Enologico nazionale conosciuto in tutta Italia, si evolve e il vino diventa protagonista e fil rouge di diverse iniziative che si svolgono ad Asti e nel Monferrato Astigiano, con una prospettiva e visione di valorizzazione regionale” .

Un’occasione, dunque, per condurre i winelovers alla scoperta dell’intero territorio, senza dimenticare la dimensione culturale che, insieme a quella enogastronomica, rappresenta una delle eccellenze della regione. “Il 18 settembre sarà inaugurata l’inedita mostra ‘Asti, città degli arazzi’ – puntualizza Mario Sacco, Presidente della Fondazione Asti Musei – Possibilità, inoltre di visitare, durante la giornata, i monumenti, i palazzi storici e i poli museali della città e dell’astigiano. L’obiettivo è valorizzare le eccellenze artistiche, culturali ed ambientali del nostro comprensorio in maniera integrata“.

Vino come motore di ripartenza, per risollevare altri settori fortemente colpiti dalla crisi. L’idea è quella di fare sistema, per permettere ai visitatori di vivere un’esperienza completa e indimenticabile.

Il vino è il motore trainante dell’economia della nostra provincia – commenta Fabio Carosso, Vice Presidente della Regione Piemonte dal lavoro dei contadini che hanno saputo preservare un paesaggio unico, riconosciuto dall’UNESCO che ha dato valore al nostro prodotto turistico, ai produttori di eccellenze apprezzate in tutto il mondo, all’industria enomeccanica”.

Infine, uno sguardo al futuro: “Mi auguro – conclude Carosso – che la sinergia che si è creata tra istituzioni e consorzi possa essere replicata anche in altre occasioni, perché solo facendo squadra riusciremo a valorizzare al meglio le nostre eccellenze”.

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