Talvolta battendo i bicchieri tra loro, talvolta solo alzando i calici, talvolta pronunciando parole inglesi o di orgine cinese: ma perché brindiamo prima di bere?
Cominciamo col dire che ci sono molte regole che riguardano la somministrazione del vino a tavola (dalla scelta del bicchiere all’utilizzo del decanter…)e, ovviamente, ce ne sono molte anche che riguardano il brindisi. Secondo il Galateo, se brindiamo prima di bere, dobbiamo limitarci ad alzare a malapena il bicchiere senza assolutamente far toccare i calici tra loro e, soprattutto, senza pronunciare la consueta formula del Cin Cin, ritenuta informale e ai limiti del triviale.
Quella del brindisi è un’abitudine consolidata in molti paesi del mondo con le dovute differenze tra paese e paese.
Cosa non fare durante il brindisi
Intanto è bene sapere che il primo brindisi spetta solo al padrone di casa e generalmente viene fatto durante l’aperitivo.
Evitare i comizi, le manie di protagonismo e lasciare spazio solo a un piccolo discorso iniziale alzando e abbassando il bicchiere.
Il brindisi si svolgerà solo dopo che tutti i commensali hanno il vino nel bicchiere.
Fondamentale evitare di attrarre l’attenzione degli ospiti picchiettando le posate sul bicchiere.
Altri dettagli:
- mai brindare se qualcuno ha il bicchiere vuoto
- mai brindare con l’acqua
- in risposta al brindisi evitiamo manie di protagonismo e limitiamoci ad alzare i calici guardandoci negli occhi
- mai brindare e, soprattutto bere, nei bicchieri di plastica o di carta
- mai battere il bicchiere sul tavolo dopo aver brindato
Perché diciamo “Cin Cin”?
Il termine in questione è di origine cinese?
Si tratta di una parola che viene dal cinese “ch’ing ch’ing”, che significa “prego, prego”. Il termine veniva utilizzato dai marinai inglesi negli anni imperiali del commercio con la Cina.
Furono proprio i marinai di Canton a riportare verso l’Europa il termine, dove assunse un tono assolutamente confidenziale che ben si è sposato, nel tempo, al suono dei bicchieri che si toccano.
Perché diciamo Prosit?
Prosit è una parola latina e significa “sia utile, faccia bene, giovi”, o anche “sia a favore”.
Si tratta della terza persona singolare del congiuntivo presente del verbo latino prōsum, prodes, prōfui, prodesse (“giovare”, “essere di vantaggio”).
Si tratta di una parola usata anche in campo liturgico al rientro in sagrestia, dopo la conclusione della Messa. Coloro che assistono alla Messa sono soliti rispondere con “Deo gratias vobis quoque”.
Perché prima di bere brindiamo urtiamo i calici?
Presumibilmente si tratta di un’abitudine che arriva dall’antica Roma.
L’urto dei bicchieri al tempo era meno delicato di quello che facciamo attualmente anche perchè generalmente i bicchieri non erano di vetro. Capitava spesso che nei bicchieri dei commensali venisse aggiunto del veleno. L’urto dei bicchieri faceva sì che le gocce dei calici potessero facilmente contaminarsi e mischiarsi, a conferma che nessuno dei commensali temesse di bere il vino dal bicchiere degli altri.
Perché diciamo “Alla salute”?
Per lo stesso motivo per cui si urtano i calici, ovvero a garanzia che il vino non fosse avvelenato.
A bere per primo era, infatti, era il padrone di casa che pronunciava la frase in questione.
Perché dopo aver bevuto si sbatte il bicchiere sul tavolo?
Si tratta di un gesto, certamente non voluto dal Galateo, che deriva dalle usanze delle frequentatissime locande seicentesche.
Sbattere il bicchiere sul tavolo era un gesto di ringraziamento e veniva compiuto dai signori del luogo. Ringraziamento per locandieri e per i coltivatori impegnati nel vigneto.
Un gesto, insomma, che faceva parte del codice d’onore dei gentiluomini.
Per l’elenco completo delle parole utilizzate nel resto del mondo al momento del brindisi può essere utile consultare Wikipedia.