Pentecoste a Castellina in Chianti, stili di Sangiovese a confronto

Tre giorni di vino e assaggi gustosi hanno riempito il borgo di Castellina in Chianti con la 25^ edizione della Pentecoste (26, 27 e 28 maggio).

Con la regia dei 35 produttori riuniti nell’Associazione dei Viticoltori di Castellina in Chianti guidata da Enrico Pozzesi (Fattoria di Rodàno) ha preso forma un weekend con un’ampia partecipazione di pubblico di appassionati ed enoturisti, ma anche di esperti di vino che si sono soffermati negli assaggi allestiti lungo l’affascinante camminamento medievale sotto le volte del paese. Per fortuna il tempo ha dato una tregua e gli operatori hanno potuto lavorare con soddisfazione.

Ad aprire la tre giorni è stata una sontuosa cena firmata dagli chef Sonia Visman e Pietro Cacciatori del ristorante L’Albergaccio di Castellina in Chianti di Francesco Cacciatori (già stella Michelin nel 2004 e per 11 anni consecutivi).

Assieme ai piatti proposti in modo impeccabile per ben 180 commensali, seduti nei tavoli allestiti sotto il camminamento medievale che costeggia la via principale del paese, in assaggio un vino per ciascuno dei produttori che compongono l’associazione, con la possibilità di spaziare tra Chianti Classico base, Riserva e Gran Selezione di diverse annate, più o meno recenti, più qualche sorpresa stappata per l’occasione dai vigneron per il gusto della condivisione e della riflessione attorno ad un calice di vino. 

Tra i piatti via con una crema di piselli e pecorino; poi il condito del Chianti con salsa verde, giardiniera fatta in casa e maionese all’olio Evo (da portare a casa); farrotto mantecato con salsa di pomodori datterini arrosto, spuma di caprino e lardo di Cinta senese (molto gustoso); arrosto morto di coniglio con carota gratinata al sesamo e cheese cake alle nocciole con gelatina al mango. Ognuno dei produttori era seduto ai vari tavoli, così da scambiare commenti e impressioni con i commensali e insomma rendere la partecipazione più interattiva possibile, come ormai questa tipologia di platea preferisce sempre di più. Piacevole soffermarsi sui diversi stili ed interpretazioni del vitigno sangiovese che, in un territorio ampio e variegato specie in altitudine (si vai dai 200 metri fin quasi a 600 m. slm) ma anche nei suoli, riesce a riservare.

La masterclass organizzata da Armando Castagno in occasione della 25^ edizione della Pentecoste a Castellina in Chianti

Oltre alla cena inaugurale, la vera chicca è stata la Masterclass organizzata nel pomeriggio dal sabato e condotta dal giornalista e scrittore Armando Castagno, autore anche del pregevole volumeCastellina in Chianti. Territorio, vino, persone che, in oltre 300 dettagliate pagine, racconta la storia di uno dei borghi fondanti dell’attuale Chianti Classico, attraverso la voce e i volti dei produttori dalle plurime provenienze dall’Italia e dal mondo e dagli approcci produttivi talvolta molto diversi.

Castagno è stato bravo a coinvolgere la platea in un divertente e stimolante gioco: individuare i Chianti Classico di Castellina tra gli otto diversi vini da lui selezionati e proposti alla cieca.

La sfida è stata di alto livello perché nei calici sono finite etichette come Musar Jeune (Bekaa Valley, Libano, 2019, Chateau Musar, 50% Cinsault, 35% Syrah, 15% Cabernet Sauvignon); Marlborough Pinot Nero (Nuova Zelanda, 2019, 100% Pinot Nero); Toscana Pinot Nero Il Chiuso (Gaiole in Chianti, 2020, Castello di Ama, 100% Pinot Nero); Napa Valley Othello (Yountville, Napa Valley, California, 2019, Dominus Estate, 90% Cabernet Sauvignon, 5% Cabernet Franc, 5% Petit Verdot); Pessac-Leognan (Graves, Bordeaux, 2019, Chateau Carbonnieux, 60% Cabernet Sauvnon, 30% Merlot, 5% Cabernet Franc e 5% Petit Verdot). In mezzo c’erano i Chianti Classico firmati da Gagliole, Casina di Cornia e Nittardi, tutti 100% Sangiovese. Individuarli era l’essenza del gioco in cui un variegato pubblico si è misurato. Ai più bravi ad indovinare sono finite Magnum dei produttori locali.

Insomma, un bel modo per presentare un territorio, approfondirlo, coglierne le diverse sfaccettature riconoscibili sui quasi 100 kmq che compongono l’ambito comunale e quindi l’Uga che da settembre 2023 campeggerà sulla Gran Selezione qui prodotta.

Questi i soci dell’Associazione protagonisti della tre giorni: Antico Podere Casanova; Belvedere San Leonino; Bibbiano; Buondonno; Casale dello Sparviero; Casina di Cornia; Castagnoli; Castellare di Castellina; Castello di Fonterutoli; Castello La Leccia; Cecchi; Cennino; Concadoro; Fattoria di Vegi; Gagliole; Il Caggio; La Mirandola; Lornano; Mazza; Nardi Viticoltori; Nittardi; Piemaggio; Podere La Piaggia; Pomona; Querceto di Castellina; Rocca delle Macie; Rodano; Ruffino; San Donatino; San Fabiano Calcinaia; Setriolo; Tenuta di Lilliano; Tenute Squarcialupi; Tregole; Villa Trasqua.

(Giovanni Pellicci)

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