“Parco Prosecco”, a Conegliano il nuovo maxi-polo dell’agritech

Il Parco Prosecco ospiterà startup, sarà dedicato all’ hospitality, formazione e il museo del vino. Un incubatore di start up tecnologiche.

Un sito di archeologia industriale abbandonato da oltre quarant’anni diventa il polo nordestino dell’agritech. Il piano, ideato e attuato dallo studio di progettazione Omnivert grazie a un accordo di programma siglato tra Regione, Provincia di Treviso e Comune di Conegliano, ha preso il nome di “Parco Prosecco”. Un biglietto da visita che sfrutta il nome-traino del prodotto simbolo e vuole enfatizzare il legame con il territorio e la specializzazione agritech del progetto.

Sui circa 7 ettari dell’ex Fornace Tomasi sorgerà un nuovo centro direzionale caratterizzato da servizi di accoglienza, ristorazione, valorizzazione dei prodotti food & beverage territoriali. Ci sarà spazio anche per il museo del Prosecco e per la sede degli enologi. Completa la riqualificazione un auditorium con 900 posti.

territorio Prosecco
territorio Prosecco

Project e il veicolo finanziario.

Per la realizzazione verrà costituito uno specifico veicolo finanziario da parte di Run asset management (Ram) del gruppo Run Capital Partners, la società di gestione incaricata da Omnivert. Il Ceo di Ram è Luca Padovan, giovane imprenditore già fondatore di Wealth Route, family office a Conegliano. In questo caso il fondo ha un valore stimato di 70-80 milioni di euro: si chiamerà InnovaRe Up III e sarà un fondo alternativo lussemburghese chiuso. Dal punto di vista tecnico il fondo viene creato nel 2022, ha una durata è 10 anni, con due di bonus in più. Il fondo sarà riservato agli investitori istituzionali e alla clientela professionale.

progetto render Parco Prosecco
progetto render Parco Prosecco

Il parco:

Parco Prosecco punta a essere un polo di attrazione turistica e professionale, una sorta di “porta” del Nordest dove realizzare eventi dedicati al food & beverage. L’inizio dei lavori è programmato per il primo semestre del 2023. Completa la riqualificazione un ampio parco pubblico su una superficie di quasi otto ettari.

“L’intervento è molto interessante”, continua Padovan, “pensiamo che investire in real asset del territorio legati al food e al turismo possa riservare soddisfazioni. Sarà un decennio di grande crescita dell’agritech e delle iniziative che connettono agricoltura, tecnologia, turismo. Infine, il piano offre un’attenzione particolare alla sostenibilità e siamo convinti che investire in questo ambito restituisca valore nel lungo periodo”.

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