Italia e Spagna diminuiscono la loro produzione del 17% e dell’11%, il Cile che segna una contrazione del 18%. Aumento della superficie vitata per Cina, Europa e Sud America.
Lieve flessione nella produzione mondiale di vino, calata, nel 2014, a 279 milioni di ettolitri: 12 in meno rispetto all’anno precedente.
Non c’è tuttavia bisogno di azzardare improvvisi allarmismi analizzando i dati pubblicati dall’OIV, l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino. Se è vero infatti che nel mondo si sono prodotti 12 milioni di ettolitri di vino in meno, l’Europa, che perde il 6% rispetto al 2013, si mantiene comunque superiore al periodo 2010-2012, attestandosi a quota 164,3 milioni di ettolitri.
Rimanendo concentrati sul continente europeo, ci sarebbe semmai da chiedersi perché Italia e Spagna fanno segnare diminuzioni della loro produzione rispettivamente del 17% e dell’11%; ma spostando lo sguardo al Nord dell’Europa, dove Germania e Francia fanno segnare incrementi dell’11%, vediamo crearsi una precisa spaccatura fra Nord e Sud del continente che ci indica come la parte Sud sia quella più colpita dalla crisi economica.
Fuori dall’Europa a calare sono gli Stati Uniti (22,3 milioni contro i 23,6 del 2013) e soprattutto il Cile che segna una contrazione del 18%. Il Sudafrica si conferma su posizioni molto buone, 11,3 milioni di ettolitri di vino, mentre la Nuova Zelanda stabilisce un nuovo record “personale” raggiungendo i 3,2 milioni di ettolitri.
Questi i dati della produzione. Per quanto riguarda i consumi si abbassano anch’essi a 240 milioni di ettolitri, 2,4 in meno rispetto al 2013. La crisi economica si fa sentire ancora, ma meno negli Stati Uniti, maggior consumatore mondiale di vino con 30,7 milioni di ettolitri. In Europa i consumatori tradizionali, Francia e Italia, registrano una lieve flessione rispettivamente del 3% e del 6%, mentre rimangono stabili Germania e Regno Unito.
La superficie mondiale dei vigneti è invece aumentata leggermente e conta oggi 7.554 milioni di ettari vitati. L’incremento è dovuto principalmente alla Cina, paese che con i suoi 800.000 ettari di viti è il secondo vigneto extraeuropeo più grande al mondo, ma anche al Sud America (fatta eccezione per il Brasile). Aumenta la sua superficie vitata anche l’Europa, che, dopo il programma comunitario per la regolazione della produzione di vino nel 2011/2012, torna finalmente a conoscere un incremento di 21.000 ettari nel 2014.