Scatta l’obbligo del Green Pass nel settore agricolo. Da Coldiretti c’è preoccupazione per la produzione

In quasi tutti i settori economici italiani viene richiesto il green pass: dalle manifestazioni come il Vinitaly, fino ai ristoranti per cenare all’interno del locale. Così come tutti i posti di lavoro, da venerdì 15 ottobre è scattato l’obbligo del Green Pass anche per il settore agricolo. Sono infatti circa quattrocento mila i lavoratori che in questo momento sono impegnati per la vendemmia, la raccolta delle mele e quella delle olive. Secondo i conti fatti da Coldiretti circa il 25% degli addetti non è vaccinato.

È allarme raccolti: parla Coldiretti

Secondo un’analisi di Coldiretti, nel comparto agricolo attualmente si contano 100.000 persone impegnate in lavori di vendemmia, raccolta di mele e da poco anche nella raccolta delle olive. Si tratterebbe quindi di un lavoratore su quattro a non essere in possesso del green pass. Dopo la firma del presidente del Consiglio Mario Draghi al DPCM in cui si hanno le linee guida per i controlli, e l’entrata in vigore dell’obbligo di presentazione della certificazione verde, questi numeri rappresentano un serio problema per il settore. Per questo, l’associazione si espone con un appello al governo per intervenire sulla problematica ed evitare di far marcire le produzioni dato che l’attività agricola non può essere fermata.

Sos Coldiretti: preoccupazione per la produzione

Con l’obbligo del green pass ciò che preoccupa è non riuscire ad avere abbastanza forza lavoro per le mansioni di raccolto. La conseguenza di ciò sarebbe senza dubbio una perdita di prodotto. “Per non lasciare marcire le produzioni sugli alberi è importante intervenire per facilitare l’accesso al lavoro di quanti sono in regola” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Questo per sottolineare che l’attività agricola essendo legata ai cicli stagionali delle coltivazioni non può essere fermata. In merito alla questione c’è anche il sostegno di Confagricoltura. Include nella manodopera agricola anche gli extracomunitari. rappresentano un 60% dei lavoratori e rischiano di non poter lavorare nell’immediato. Questo perché ci sono persone che non hanno concluso il ciclo vaccinale o chi ha un vaccino non riconosciuto nel nostro paese. Le difficoltà per il settore sono quindi evidenti.

Obbligo Green pass: quali misure adottare per salvare il raccolto

I problemi del comparto agricolo sono molto rilevanti. Per salvare il raccolto ed evitare di perdere una grande percentuale di prodotto, sarebbe necessaria una semplificazione e velocizzazione delle operazioni di controllo. Essendo tutte aziende che lavorano all’aperto non possono contare sui tornelli di verifica del personale, servono quindi dati di chi è in regola con il green pass. Questo aiuterebbe indubbiamente le aziende agricole per coprire gli organici necessari a salvare i raccolti. Sarebbe opportuno anche introdurre strumenti flessibili, concordati con i sindacati, che consentano a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi. Infine, potrebbe essere d’aiuto la proroga dei permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali stranieri già presenti in Italia. 

Coldiretti: campagna luogo più sicuro per il lavoro

Le esigenze richieste, oltre che salvare il reddito delle imprese, garantiranno gli approvvigionamenti alimentari alla popolazione in un momento in cui con la pandemia si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali. Senza dimenticare che il lavoro in campagna, con appena lo 0,3% degli infortuni da Covid 19, è più sicuro di molti altri essendo un’attività all’aperto e che consente di mantenere le distanze anti contagio.Infatti, il settore agricolo ha la percentuale più bassa di contagi da Covid tra le diverse attività, considerando anche che è l’unico settore che non ha mai smesso di lavorare.

Coldiretti a sostegno della campagna vaccinale 

Con lo stato di emergenza confermato fino al 31 dicembre 2021 la situazione pandemica è ancora molto presente. Le misure anti contagio diventano a questo punto strategiche. Coldiretti è infatti sempre stata in prima linea a sostegno della campagna vaccinale. Hub Coldiretti sono stati aperti nelle cantine, nelle aziende agricole, nei piccoli borghi e nelle comunità dei lavoratori immigrati. Il comparto agricolo chiede quindi misure migliori per evitare di gettare via un raccolto che è frutto di un duro lavoro che non si è mai fermato. 

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