Nizza DOCG: che annata è stata la 2020?

L’Associazione Produttori del Nizza si è riunita presso la Sala del Nizza de l’Enotecaria lo scorso 14 marzo per la degustazione En Primeur, un appuntamento periodico che permette ai produttori associati di controllare gli standard qualitativi dei propri vini. Durante la riunione, i soci hanno degustato “alla cieca” le anteprime dei vini prodotti dai medesimi per verificarne gli standard di qualità. Quest’anno si sono tenute ben 66 anteprime e la maggior parte dei vini protagonisti di questa degustazione “en primeur” sono stati il Nizza Riserva 2019 e il Nizza 2020.

Nizza DOCG: i risultati della degustazione En Primeur

La degustazione ha messo in risalto una sorprendente analogia sotto l’aspetto qualitativo e un ulteriore incremento della qualità complessiva dei prodotti. Ampiamente soddisfatto il presidente dell’Associazione Stefano Chiarlo: “Ciò a cui si assiste è un ulteriore innalzamento della qualità, che anno dopo anno, sta portando il Nizza ai vertici dell’eccellenza”. La degustazione, secondo Chiarlo, “ha messo in luce una sorprendente omogeneità del livello qualitativo, una caratteristica che di rado accomuna tutti i produttori all’interno di una denominazione”.

Il Nizza DOCG dell’annata 2020 offre un profilo aromatico intenso e raffinato, con sentori di frutti rossi che si distinguono per la loro dolcezza e precisione. D’altra parte, il Nizza Riserva del 2019 sorprende per la sua complessità olfattiva, caratterizzata da un bouquet elegante e sofisticato, arricchito da piccoli frutti e spezie particolari che lo rendono una delle annate più strutturate e caratteristiche.

Nel complesso, entrambe le annate sono state giudicate con una qualità da cinque stelle, superiore a qualsiasi aspettativa.

La degustazione En Primeur è un protocollo virtuoso adottato all’interno del disciplinare fin dal 2002, anno di costituzione dell’associazione, con l’obiettivo principale di massimizzare la qualità dei vini tramite l’individuazione di eventuali difetti organolettici: individuazione che avviene in modo anonimo, attraverso degustazioni alla cieca.

Al termine della degustazione, ogni produttore riceve in modo imparziale e anonimo le referenze presentate, con la possibilità di prendere decisioni adeguate per migliorare la propria produzione. Quest’anno è stato davvero particolare, considerando che solamente 3 campioni su 66 hanno riscontrato tali segnalazioni.

Degustazione En Primeur del Nizza: “un momento di confronto importante”

Secondo il Presidente Chiarlo, la degustazione En Primeur rappresenta un momento costruttivo per l’Associazione, poiché permette ai produttori di confrontarsi sui trend riguardanti lo stile e le caratteristiche delle annate. Tra le tendenze significative emerse durante l’incontro, si è registrata una riduzione in percentuale nell’utilizzo di legno nuovo per la maturazione dei vini, un aumento nell’uso di botti di grande capacità e l’introduzione di un maggior numero di etichette Nizza che verranno aggiunte alla gamma dei produttori associati.

Durante la degustazione annuale, ogni membro dell’Associazione è tenuto a presentare i campioni delle anteprime e ha la possibilità di partecipare alla degustazione guidata da uno o più soci designati dal Presidente.

Questo protocollo cooperativo rappresenta per l’Associazione un motivo di orgoglio, in quanto unisce i produttori in un processo di autodeterminazione e certificazione. I risultati delle degustazioni En Primeur effettuate fino a oggi sono stati molto positivi, confermando la validità e l’efficacia del metodo adottato e dimostrandosi un’importantissima occasione costruttiva per tutti i membri dell’Associazione.

Le sfide del Nizza DOCG

La notizia positiva di una maggiore qualità del Nizza non fa certo dimenticare le sfide che il territorio è costretto ad affrontare. Qualche settimana fa, a fine febbraio, lo stesso Chiarlo aveva invitato a focalizzare l’attenzione sul pericolo siccità, considerata “una minaccia sempre più incombente” e rivelando le vive preoccupazioni nel Monferrato. “La media delle precipitazioni stagionali, per il secondo anno consecutivo, è passata da 900 ml a 350 ml, diminuendo quindi di un terzo”. Il problema è ancora più grave considerando che “il Monferrato non ha mai risentito storicamente di insufficienza idrica” e che ormai “è d’obbligo pensare a soluzioni che nel medio-lungo termine ci consentano di affrontare questo momento critico”. La produzione non è ancora minacciata, ma si guarda alla primavera con qualche timore.

L’ottimismo, però, si sente fortemente nell’aria: a fine 2022, celebrando i 20 anni di storia dell’Associazione, si puntava in grande e oggi si mira a mantenere quelle promesse, che partono dall’obiettivo di produrre 1 milione di bottiglie all’anno, ma soprattutto allo sguardo puntato verso i mercati internazionali.

Cos’è il Nizza DOCG

Il Nizza DOCG (riconoscimento ottenuto nel 2014) viene prodotto in una zona limitata comprendente solamente 18 comuni attorno a Nizza Monferrato, ovvero: Agliano Terme, Belveglio, Bruno, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Rocchetta Palafea, San Marzano Oliveto, Vaglio Serra e Vinchio, in provincia di Asti. Il disciplinare di produzione citato in precedenza ha stabilito vincoli molto ristretti per il mantenimento degli standard qualitativi, a oggi tutt’altro che disatteso.

Di vitigno Barbera 100%, il Nizza e il Nizza Vigna presentano un invecchiamento minimo di 18 mesi, di cui 6 mesi in legno. Il Nizza Riserva e il Nizza Vigna Riserva vantano un invecchiamento minimo di 30 mesi, di cui 12 mesi in legno.

L’Associazione dei Produttori del Nizza è un’associazione senza fini di lucro e ha come obiettivo la tutela, la promozione e la diffusione della denominazione Nizza DOCG. Attualmente i soci sono più di 80 e sono diverse le aziende che arrivano sul territorio da altre aree viticole per investire proprio in questa denominazione.

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