Nina Puddu nuova delegata della Sardegna per “Le donne del vino”

Nina Puddu diventa la nuova delegata regionale dell’associazione nazionale “Le donne del vino”. Si tratta di un’associazione molto importante che ha come scopo quello di valorizzare il ruolo delle donne nell’ambito della filiera enologica, da sempre coordinata e gestita da uomini.

Rappresenta una realtà unica nel suo genere, che mira a ridurre il GAP di genere in questo comparto. La nomina di Nina Puddu, produttrice sarda DOC, è arrivata il 15 febbraio 2023 a Cagliari ed è un cambio di rotta per l’associazione rispetto alla presidenza in uscita. Vediamo i dettagli sulla nuova nomina, su chi è Nina Puddu e approfondiamo nel dettaglio cosa rappresenta l’associazione nazionale “Le donne del vino” per il settore enologico.

La nomina di Nina Puddu come delegata regionale dell’associazione nazionale “Le donne del vino”

Produttrice di vino, olio e salumi, Nina Puddu è la neo nominata delegata regionale dell’associazione nazionale “Le donne del vino” per la Sardegna. La donna di Oliena, in Provincia di Nuoro, ha 46 anni e ha preso il posto di Elisabetta Pala, presidentessa uscente. Puddu guiderà l’associazione regionale per il prossimo triennio (2023 2025). Ad affiancarla nel suo percorso direttivo vi saranno due vice delegate, ovvero l’apprezzata sommelier Maria Cristina Mamusa e la nota ristoratrice Maria Luisa Carcangiu Bayre. Inoltre, accanto a loro tre, vi saranno anche le altre 40 socie della delegazione Sarda. Parliamo, cioè, di ristoratrici, produttrici, esperte di marketing, giornaliste, esperte in comunicazione ed enotecarie. Insomma, donne che rappresentano il comparto in tutte le sue declinazioni.

Cosa fa l’associazione “Le donne del vino”

L’associazione “Le donne del vino” nasce nel 1988 e ha come scopo quello di promuovere la cultura del vino, la conoscenza enologica e il ruolo della donna nell’ambito dell’imprenditoria italiana in questo comparto. Tale associazione è stata presentata ufficialmente durante Vinitaly nel lontano 1988 e ben presto ha raggiunto la quota di oltre 1000 socie.

A presentare questa associazione è stata per la prima volta Elisabetta Tognana, sua ideatrice. Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro che organizza eventi, manifestazioni, workshops. Raggruppa coloro che gestiscono cantine, agriturismi, realtà di ristorazione e vogliono promuovere la cultura enologica a 360 gradi. Negli anni “Le donne del vino” si sono distinte per diverse azioni finalizzate sia allo sviluppo eco sostenibile dei territori agricoli, ma anche per le iniziative volte a salvaguardare i vigneti storici o quelli autoctoni rari. Sono molto attive nell’ambito della formazione e ogni anno organizzano la “Festa nazionale dell’associazione” che ricade l’8 marzo.

Durante le manifestazioni legate a questa festa, si discute di temi come l’importanza della cultura del vino e della sua diffusione. L’intera associazione nazionale è coordinata dai delegati regionali e da un’unica presidentessa, ovvero Daniela Mastroberardino. Per la Sardegna, come delegata regionale è stata nominata – come dicevamo – Nina Puddu.

Chi è Nina Puddu?

La nuova delegata dell’associazione nazionale “Le donne del vino”, Nina Puddu è una produttrice di vino, olio e salumi della Provincia di Nuoro. La donna lavora nell’azienda di famiglia che era passata a lei e ai suoi fratelli dopo essere stata realizzata dal padre. Ed è proprio dall’esperienza di suo padre che Nina Puddu ha raccontato come nella sua famiglia non sono mai state fatte distinzioni di genere.

È stato l’insegnamento di una famiglia organizzata lavorativamente (e non) con ruoli paritari a farle capire quanto possa essere importante intervenire sul gap di genere che troppo spesso si trova in questo comparto. Suo padre – come racconta la stessa Nina Puddu – le aveva permesso di stare in cantina o in vigna da sempre, le aveva dato la possibilità di partecipare alle degustazioni guidate e dialogare con gli enologi.

Le donne delle aziende vitivinicole molto spesso, invece, si occupano solo di comunicazione o stanno in ufficio. Una situazione da cambiare. Dunque, l’associazione si impegna proprio per far sì che questo limite sia superato il prima possibile. Nina Puddu ha dunque illustrato la sua volontà d’impegnarsi sempre di più per dare il giusto valore alle competenze delle donne e valorizzare il loro ruolo in questo difficile settore. È possibile contattare Nina Puddu con i riferimenti che si trovano sul portale dell’associazione nazionale “Le donne del vino” riferendosi all’azienda fratelli Puddu che lei stessa rappresenta.

Donne e vino: le linee guida dell’associazione per il prossimo triennio

Nel presentare l’importanza del suo ruolo e nell’accettare l’incarico che le è stato dato, Nina Puddu ha spiegato quelle che sono le sue intenzioni per il prossimo triennio 2023 2025, relativamente all’impegno dell’associazione – area sarda – “Le donne del vino”.

La neo delegata sarda ha spiegato che c’è bisogno di garantire sinergie e collaborazioni tra le professioniste in maniera molto più convivente, specie in un campo, come quello enologico, che è ancora marcatamente maschile. Infatti, proprio partendo dalle posizioni apicali e dai numeri attuali, secondo Puddu, bisogna lavorare per dare un’impronta sempre più rosa a questo comparto. Puddu ha anche sottolineato che metterà in campo come delegata regionale dell’associazione, iniziative mirate a cambiare e ridurre il gender gap nel scomparto enologico. Intanto, per l’8 marzo anche in Sardegna si sta organizzando l’evento transnazionale sul tema chiamato “Donne e vino, un mondo unito”.

I vari progetti a livello nazionale dè “Le donne del vino”

In questi anni l’associazione nazionale “Le donne del vino” ha dato il via a diversi progetti, oltre al noto appuntamento dell’8 marzo, sul rapporto tra donne e vino. In primis, vi è il famoso ricettario pubblicato con lo scopo di valorizzare gli abbinamenti tra cibo e vino, redatto da vere esperte e curato nei dettagli. Inoltre, l’associazione ha realizzato anche il progetto D-Vino, ovvero di formazione per gli studenti turistici e alberghieri italiani. In più, è stato dato il via a Wine Windows, ovvero un contest via social volto a valorizzare i panorami legati al mondo della produzione vinicola. Insomma, l’associazione lavora senza sosta.

Vi sono ancora tantissimi altri progetti in campo non solo in Sardegna, ma in tutta Italia, promossi grazie all’associazione e alle sue delegate sul territorio. Queste donne del comparto, ogni mese, organizzano tanti eventi proprio con lo scopo di cambiare dall’interno il mercato enologico, ancora oggi molto complesso.

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