Anche il settore vitivinicolo subisce l’influenza digitale degli NFT e della blockchain: dalla certificazione al collezionismo.
Gli NFT detti anche “not-fungible-token” sono dei certificati digitali e rappresentano una nuova frontiera della proprietà intellettuale online, sia su opere virtuali che reali. Sono dei gettoni, non fungibili e non scambiabili, e per questo sinonimo di rarità e certificazione.
Il possessore di un NFT, possiede dunque, un certificato su un qualsiasi bene che sia tangibile o intangibile. Nel caso di possesso di NFT vi è un certificato crittografico ed unico che permette di risalire al proprietario, al creatore/venditore/produttore, alle transazioni avvenute e alle date.
La tecnologia blockchain è ciò che rende plausibile l’unicità degli NFT attraverso un codice interno univoco e consente la registrazione di qualsiasi attività riguardante il bene.
Ad oggi, anche il settore vitivinicolo è stato travolto da questa influenza digitale.
Gli NFT nel settore vinicolo come nuova frontiera per la certificazione e l’aumento di valore del vino
Il boom degli NFT, soprattutto tra i più giovani sempre più vicini al mondo digitale, favorisce l’avvicinamento degli stessi al mondo del vino.
Vi sono numerosi aspetti positivi degli NFT nel mercato vinicolo:
- consentono una riduzione della speculazione;
- questa tecnologia, per via delle informazioni crittografiche, permette la certificazione di un acquisto e garantisce anche l’autenticità della bottiglia acquistata, evitando il rischio di contraffazione;
- il mercato degli NFT vale milioni e si avvicina a qualsiasi fascia d’età;
- la rarità percepita del bene fa sì che cresca l’engagement attorno ad un determinato brand;
- favorisce il marketing e l’acquirente è più propenso all’acquisto poiché ha la possibilità di sentirsi parte di una community.
Gli NFT non si limitano solo a certificare l’autenticità e l’unicità di una etichetta o bottiglia di vino.
Nella vendita di un NFT relativo ad una bottiglia di vino, l’acquisto può essere reso più appetibile attraverso la combinazione di token che garantiscano, ad esempio, il possesso del certificato su un altro bene, come un’opera d’arte o altro.
O è possibile offrire, con l’NFT, elementi digitali o reali aggiuntivi oppure la partecipazione ad eventi ed esperienze esclusive.
Per i produttori, grazie agli NFT, c’è la possibilità di emettere dei Future, contratti a termine standardizzato, negoziati tra le parti che si impegnano a scambiare una certa attività entro un termine differito ad un prezzo prefissato in anticipo. In questo caso il Future riguarda una successiva vendemmia o l’imbottigliamento futuro, garantendo all’acquirente il possesso e al venditore maggiore sicurezza per eventuali effetti ambientali sulla vigna ed evitando fluttuazione di prezzi e speculazione.
In caso di Fine Wines è possibile utilizzare l’NFT come se fosse un’azione o obbligazione: la bottiglia o la barrique resta in stoccaggio presso una struttura idonea, in modo che il vino venga conservato correttamente, fino a che non viene riscattato il bene fisico. Questo consente al bene di essere scambiato sui mercati digitali, più e più volte, senza un’effettiva movimentazione.
CRURATED: il mercato dei vini pregiati
Proprio in quest’ottica nasce Crurated: piattaforma online che permette l’acquisto dei vini pregiati e che cambia il mondo della distribuzione dei Fine Wines, basata su due parole chiave “Cru” in quanto miglior vino al mondo e “curation” ovvero cautela, poiché il mercato del vino è oggetto di numerose speculazioni.
Nella cantina Crurated sono presenti vini con etichette NFC ovvero uniche ed irripetibili. Sia le bottiglie che le etichette sono provviste di certificazione NFT che mette al sicuro sia il produttore che l’acquirente, rendendo le informazioni fruibili e rendendo possibile e trasparente la rivendita da parte dell’acquirente qualora decidesse di farlo.
La particolarità di Crurated:
- vi è un magazzino in Francia in cui confluiscono tutte le bottiglie acquistate. L’acquirente può scegliere se tenerle in magazzino, in modo che vengano conservate adeguatamente o farle spedire dove desidera;
- c’è un’attenzione particolare al racconto delle bottiglie e a tutto quello che ruota attorno, soprattutto trattandosi di Fine Wines e vini pregiatissimi;
- non vi sono intermediari tra Crurated e il cliente;
- gli NFT attestano il possesso e consentono di controllare il percorso della bottiglia fino allo stoccaggio;
- Crurated apre le porte a nuovi collezionisti, cosa complessa nel mondo delle aste.
Gli effetti della digitalizzazione e degli NFT nel mondo vitivinicolo
In conclusione, il fatto che gli NFT siano sinonimo di unicità, fa sì che anche per il mondo del vino accresca il desiderio di possederne uno.
Non è più solo passione per il vino, ma un modo per raggiungere un determinato status symbol.
Le etichette divengono vere opere d’arte uniche ed irripetibili. Questa tecnologia dà la possibilità a nuovi collezionisti di affacciarsi a questo mercato dal valore inestimabile e avvicina moltissimo i giovani, sempre più legati al digitale, anche al settore vinicolo.
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