Nero d’Avola, stop al made in Australia

L’ Icqrf, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, ha affermato che solo il Nero d’Avola prodotto in Sicilia può essere etichettato come tale nell’Unione europe

Solo il Nero d’Avola prodotto in Sicilia può essere etichettato come tale nell’Unione europea. A dirlo è l’ Icqrf, l’ Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, che con un provvedimento ha segnalato l’irregolarità dell’immissione nel mercato del Regno Unito di Nero d’Avola imbottigliato in Australia.

L’Ispettorato del ministero delle Politiche agricole ha avviato una procedura per il ‘sospetto di non conformità’ dopo aver verificato che venti siti internet del Regno Unito ‘hanno pubblicizzato’ e immesso sul mercato Ue vini prodotti in Australia che utilizzano la menzione della varietà di uva Nero d’Avola che invece è riservata unicamente ai produttori delle denominazioni di origine siciliane”.

Così, al Regno Unito è stato chiesto di “attivare gli opportuni controlli per far cessare ogni possibile illecita commercializzazione nell’Ue di vini australiani etichettati con l’indicazione della varietà di vite “Nero d’Avola” ai fini di tutelare i consumatori britannici e le denominazioni di origine protette italiane, prodotte in Sicilia, a cui tale menzione è riservata”.

“I nostri sforzi per assicurare il rispetto del disciplinare di produzione della Doc Sicilia non conoscono sosta – spiega Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio – vigiliamo in modo costante contro atti di contraffazione che possano danneggiare i produttori che hanno scelto di aderire al nostro sistema di controlli che viene assicurato dagli agenti vigilatori incaricati dal Consorzio e dall’ufficio della Repressione frodi del Ministero”.

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