Montepulciano verso la Certificazione di sostenibilità Equalitas

Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha avviato l’iter per richiedere la certificazione di sostenibilità secondo lo standard Equalitas. Lo rendono noto, in un comunicato congiunto, lo stesso Consorzio e Valoritalia, società italiana leader nella certificazione dei vini a Denominazione di Origine. Sarà proprio Valoritalia a certificare con il protocollo “Equalitas” la sostenibilità delle denominazioni tutelate dal Consorzio. I tempi previsti per la conclusione del percorso? Metà 2022

I vini di Montepulciano e la certificazione di sostenibilità Equalitas: un impegno concreto

Vini di Montepulciano sostenibili e aziende vitivinicole attente al rispetto del territorio. È questa la strada intrapresa dal Consorzio: strada che, ora, si arricchisce di una tappa importante. Il Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, infatti, ha deciso di rafforzare il proprio impegno verso uno sviluppo sostenibile, affidando a Valoritalia l’incarico di certificare con il protocollo “Equalitas” la sostenibilità delle denominazioni tutelate.

“Una scelta – si legge nella nota – arrivata al termine di un percorso iniziato oramai da alcuni anni. E che ha previsto la partecipazione attiva di buona parte delle aziende socie, consentendo di maturare e condividere una decisione che avrà un forte impatto sullo sviluppo futuro del territorio”.

Dopo la notizia dei vigneti di Montepulciano iscritti al Registro nazionale dei paesaggi rurali storici, arrivata la scorsa estate, un altro passo avanti importante nella tutela del territorio, la sua storia e, soprattutto, la sua biodiversità.

“L’obiettivo che ci siamo posti – dichiara Andrea Rossi, presidente del Consorzio – è ambizioso quanto decisivo sul piano strategico. Significa modificare progressivamente il profilo produttivo e organizzativo delle imprese che aderiscono al progetto, che poi sono la quasi totalità di quelle che aderiscono al Consorzio. Da un lato, infatti, stiamo introducendo metodi e tecniche di produzione più rispettosi dell’ambiente e del paesaggio. Dall’altro siamo impegnati, e lo saremo sempre più in futuro, a garantire un elevato standard di valori etici, sociali ed economici. Aspetti che rafforzeranno la coesione tra le nostre imprese e tra queste e il territorio”.

“Quando parliamo di sostenibilità – continua Rossi – dobbiamo tener presente che quest’ultima è costituita sia dalla dimensione ambientale, sia dalla dimensione economica e eticosociale. Il rispetto dei valori e dei diritti collettivi gioca quindi un ruolo centrale in questo processo”.

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Certificazione di sostenibilità e lo standard Equalitas, che significa

Come fa un’azienda vitivinicola a dirsi sostenibile? Come si ottiene la certificazione di sostenibilità? E, infine, che cos’è lo standard Equalitas?

Proviamo a fare un po’ di chiarezza. “Lo standard Equalitas, elaborato dall’omonima società italiana controllata da Federdoc, consente la certificazione di sostenibilità dell’impresa vitivinicola, dei prodotti vitivinicoli e delle Denominazioni di Origine – si legge ancora nella nota -. [..] Equalitas è un protocollo molto impegnativo che implica il rispetto di un numero elevato di requisiti ambientali, come la misurazione dell’impronta carbonica e dell’impronta idrica, e socio economici, come la verifica del rispetto delle libertà sindacali e delle pari opportunità. Inoltre, Equalitas prevede anche il raggiungimento di obiettivi progressivi e la stesura di un bilancio di sostenibilità nel quale presentare e comunicare i risultati ottenuti”.

Negli anni, sono diverse le cantine che hanno ricevuto la certificazione di sostenibilità secondo gli standard Equalitas. Quelle di Montepulciano, però, sarebbero le prime denominazioni sostenibili italiane. L’iter, infatti, è stato avviato non per le singole aziende, ma per le denominazioni tutelate dal Consorzio. Nobile di Montepulciano, Rosso di Montepulciano e Vinsanto di Montepulciano.

“La scelta del Consorzio di affidare a Valoritalia l’incarico di certificare le proprie denominazioni – dichiara Francesco Liantonio, presidente di Valoritalia – costituisce per noi un grande attestato di fiducia. Sin dall’inizio abbiamo creduto nello standard Equalitas. E da anni investiamo nella formazione di nostri collaboratori, giovani, specializzati e molto preparati, e nella promozione di un protocollo che sta riscuotendo un grande successo tra imprese e organismi internazionali. Nobile, Rosso e Vinsanto di Montepulciano saranno le prime denominazioni italiane a essere certificate. Ma sono sicuro che a breve altri consorzi decideranno di seguire la stessa strada”. 

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Vini di Montepulciano, tra sostenibilità e ottimi risultati

La notizia della richiesta da parte del Consorzio del vino di Montepulciano di certificare la sostenibilità delle proprie denominazioni arriva in un 2022 già caldo. Sono arrivati, infatti, i primi bilanci dell’anno appena terminato, dove le vendite le vendite del vino Nobile sono aumentate del 30%. Crescita che si stima a un ammontare complessivo pari a oltre 6,7 milioni di bottiglie.

“A queste – indicano dal Consorzio – si devono aggiungere 2,7 milioni di bottiglie di Rosso di Montepulciano e le circa 30 mila di Vinsanto, che portano il totale dei volumi delle tre denominazioni che fanno capo al Consorzio a oltre 9 milioni di bottiglie. Un livello che non si vedeva da tempo e che fa ben sperare per l’anno in corso”.

Il 2021 è stato anche l’anno della prima vendemmia della Pieve, la nuova tipologia di vino nobile Montepulciano. E intanto, si lavora ai primi appuntamenti del 2022, con il conto alla rovescia già scattato per l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano 2022, in programma dal 26 al 28 marzo.

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