Un vino di punta per San Michele Appiano frutto di una selezione accurata.
Piatti di pesce come carpaccio di tonno, polipo su tartare di patate e olive, scampi alla griglia. Per sperimentare l’incontro con un vino, talvolta si parte dal vino stesso, talvolta da ciò che si ha nel piatto. Il Pinot Bianco Sanct Valentin 2015 di San Michele Appiano si abbina bene con molte pietanze tra cui anche asparagi, carni bianche, Schlutzkrapfen (piatto tipico dell’Alto Adige) e gnocchetti di spinaci, dimostrandosi versatile e fresco. Ma questo bianco dai delicati aromi di mela, melone e vaniglia e dai riflessi verdognoli, merita di essere conosciuto a prescindere: un vino vellutato, fresco, elegante, che dal 2001 far parte della linea Sanct Valentin. Affinato in legno (una metà svolge in barrique-tonneaux le fermentazioni alcolica e malolattica e una macerazione sui lieviti; l’altra metà viene vinificata in grosse botti di quercia) risulta un nettare carismatico, chiaro e dalla mineralità fine. Ma è la sua longevità a testimoniare in modo inequivocabile un corpo e una qualità non comuni, confermando il merito di rappresentare la prestigiosa linea curata dal kellermeister Hans Terzer (www.stmichael.it).
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Apple, melon and vanilla for the Pinot Bianco Sanct Valentin 2015
A top white wine for San Michele Appiano which is the result of an accurate selection.
Fish courses like tuna carpaccio, octopus with potatoes and olives tartar, grilled shrimps. For deciding a pairing with wine sometimes we start from it and sometime from what we are eating. The Pinot Bianco Sanct Valentin 2015 matches perfectly with many different foods, as asparagus, white meat, Schlutzkrapfen (a typical South Tyrol dish) and spinach gnocchetti, resulting versatile and fresh. But this white wine with green shades that features delicate aromas of apple, melon and vanilla deserves to be tasted regardless of anything else: a velvety, fresh and elegant white which since 2001 is part of the Sanct Valentin line. Being refined in oak (a 50% makes alcoholic and malolactic fermentation in barriques-tonneaux, where it also stays on the lees, while the other 50% makes the vinification in big oak barrels) it results a charismatic, bright nectar with a fine minerality. But it’s its longevity that testifies non common body and quality, making it earn the merit to represent the prestigious line created by the kellermeister Hans Terzer (www.stmichael.it).