Marchesi Antinori compra Stag’s Leap Wine Cellars, colpo italiano nella Napa Valley

Marchesi Antinori compra Stag’s Leap Wine Cellars e si appropria di un pezzo di storia vitivinicola californiana. Marchesi Antinori, cioè una delle più grandi aziende italiane familiari, di vini qualitativamente impeccabili, acquisisce la proprietà piena di Stag’s Leap Wine Cellars. Dopo 16 anni di collaborazione con l’azienda americana molto prestigiosa, arriva la notizia sull’acquisto della icona dei vini californiani.

Un vero e proprio colpo grosso dell’Italia se si pensa che l’azienda passa delle mani italiane e rappresenta una delle più grandi realtà, in fatto di vini californiani. La più grande cantina dell’area pacifica, quindi, adesso avrà il marchio tricolore. Questo passo così importante per il settore è un vero e proprio vanto per l’Italia e consente al Paese la conquista di “avamposti di alta qualità” nel mondo. Dopo il successo dell’export che arriva a 8 miliardi di euro, così, finalmente arriva un’altra buona notizia per l’enologia italiana. Vediamo i dettagli.

L’acquisto di Stag’s Leap Wine Cellars

Marchesi Antinori compra l’azienda americana Stag’s Leap Wine Cellars e ingloba a sé un vero e proprio asso. Del resto, Antinori rappresenta un pezzo della storia d’Italia quando si parla del settore enologico. A giugno comprerà totalmente l’azienda californiana di vini Stag’s Leap Wine Cellars. Questa azienda vinicola italiana con sede a Firenze, in Toscana, ha una storia che risale al 1385 e ora è sbarcata nell’acquisto di una delle più grandi aziende americane di vini.

Infatti, ha messo in campo questa operazione di cui operativamente si conoscono pochi dettagli. Ciò che è certo è che il presidente onorario Piero Antinori ha confermato che vorrà preservare la storia di un’azienda così prestigiosa dagli alti valori. Da molti anni, circa dal 2007 – come ha fatto sapere anche l’amministratore delegato di Antinori, Renzo Cotarella, l’azienda toscana si era innamorata della cantina californiana e riunirla nel gruppo è stata una mossa, per loro molto importante. L’acquisto totale tramite Mediobanca garantirà la continuità allo stile dell’azienda, proprio come richiesto da Warren Winiarski, l’ottantenne che l’aveva realizzata e che diede la possibilità ad Antinori di entrare con il 15% delle quote.

Stag’s Leap Wine Cellars, chi sono

Quando è trapelata la notizia di Marchesi Antinori che compra Stag’s Leap Wine Cellars, il mondo del vino ha avuto una scossa a livello internazionale. Per capire quanto è importante l’acquisto di Stag’s Leap Wine Cellars da parte della cantina Marchesi Antinori bisogna fare un passo indietro e comprendere la dinamica di questa realtà. Infatti, Stag’s Leap Wine Cellars è stata fondata nel 1970 ed è un’azienda che produce almeno 1,5 milioni di bottiglie di vini californiani di altissima qualità. Parliamo di un’azienda che arriva a fatturare 80 milioni di dollari all’anno circa. È diventata molto importante, se si pensa che i suoi vini sono divenuti emblemi.

In particolare, il suo vino SVL è stato esposto come uno degli oggetti che hanno rappresentano gli emblemi americani. Infatti, è tra gli oggetti rappresentati come “quelli che hanno fatto l’America” allo Smithsonian’s national Museum of American History.

Dal 2007, Stag’s Leap Wine Cellars è sotto la gestione congiunta della cantina americana Ste. Michelle Wine Estates e della famiglia Antinori. Il nome Stag’s Leap fa eco alla leggenda di un cervo che fuggì dai cacciatori attraverso le cime iconiche del distretto. Da 16 anni collabora con la cantina Antinori e ora, l’acquisto portato a termine, garantirà comunque la continuità con questi vini qualitativamente impeccabili.

Le peculiarità della cantina californiana

Come mai Antinori compra la Stag’s Leap Wine Cellars? L’acquisto nasce soprattutto perché questa cantina californiana ha rivoluzionato la produzione del vino statunitense.

Nel 1970, quanto è iniziata la sua storia, i fondatori della Stag’s Leap Wine Cellars piantarono 17 ettari di cabernet sauvignon. Si trattava di un vitigno localmente poco utilizzato nel periodo precedente al boom della Napa Valley in fatto di vini. Da quel passo, grazie anche alla qualità dei vini, Stag’s Leap Wine Cellars si fece subito un nome anche oltre i confini statunitensi. Infatti, nel 1926, Stag’s Leap Wine Cellars ha vinto il premio al miglior concorso di cabernet sauvignon presso il “Jugement de Paris“.

La cantina Marchesi Antinori, chi sono

La cantina Marchesi Antinori rappresenta un vero e proprio pezzo di storia italiana e, infatti, è un realtà che esiste in Italia da 26 generazioni. L’azienda è a base familiare, con gli Antinori che si dedicano alla produzione vinicola da oltre 600 anni.

La sua storia, come già accennato, risale al 1385 quando Giovanni Piero Antinori entrò a far parte dell’arte Fiorentina e da allora ha iniziato una storia che abbia delle antiche radici è che garantisce anche vidi di altissima qualità oltre a esperienze e delle specialità uniche del proprio genere.

Il matrimonio con Stag’s Leap Wine Cellars

L’acquisto di Stag’s Leap Wine Cellars da parte dei Marchesi Antinori rappresenta un passo importante nel mondo dell’enologia italiano, ma non solo. Negli ultimi 16 anni le due aziende hanno collaborato e ora tutto è nelle mani della realtà italiana. Shawn Conway, chief executive officer di Ste. Michelle Wine Estates ha raccontato la storia lunga 90 anni della loro realtà. L’acquisto da parte di Marchesi Antinori consente alla realtà di concentrare tutte le risorse ed energie su una parte di business che ha un potenziale di crescita molto alto, ovvero il portafolio nel territorio Pacifico Nord Occidentale.

Vale la pena sottolineare che la Stag’s Leap Wine Cellars è l’unico produttore proprietario di una cantina nella Napa Valley, dove si trova dal 1985. Poiché Antinori è convinto delle potenzialità di un territorio straordinario come quello della California, alla fine l’acquisto è andata in porto. Entro alla fine di giugno sarà effettivo: la Stag’s Leap Wine Cellars diventerà interamente di proprietà della cantina Marchesi Antinori.

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