Alla scoperta della Malvasia, il vino emblema del Mediterraneo: Paolo Tegoni, con le immagini di Francesco Zoppi e le mappe illustrate di Lucia Catellani, presenta un racconto “inedito” sulla storia del mitico vino. Parliamo di “Malvasia, un diario Mediterraneo” edito da Terrae Opificio Culturale Enogastronomico.
Il testo di Paolo Tegoni racconta la storia di un vino che nasce nel cuore del Mediterraneo e che prende il nome della penisola greca di Monemvasia, in Laconia. Si tratta di una zona dove i mari Egeo e Ionio si incontrano e dove la coltivazione e la lavorazione dell’uva danno vita a un vino magnifico e leggendario, prodotto da secoli. Il volume è supportato nel crowdfunding anche dall’Unione Ristorante del Buon Ricordo.
Un viaggio alla scoperta della Malvasia
Il libro “Malvasia, un diario Mediterraneo” scritto da Paolo Tegoni è un vero e proprio viaggio nella storia di un vino leggendario che affonda le sue radici nella storia greca. L’autore ha realizzato uno studio attento, una ricerca sulle tradizioni, sui metodi e sulle storie dei vignaioli delle diverse aree del Mediterraneo in cui si realizza la Malvasia. Un viaggio illustrato con fotografie, arricchito con interviste, tra tappe, percorsi, mappe, spunti letterari e realtà in cui si risponde a tout court alla domanda “come si realizza la Malvasia”.
Tra suggerimenti gastronomici ed excursus su mitici territori, l’autore nel volume traccia la storia del vino e ne costruisce una vera e propria aurea mitica. Tegoni racconta le 17 realtà produttive emblema del vino Malvasia e le 30 persone, da generazione in generazione, che portano avanti nel rispetto delle tradizioni e della loro eredità, la realizzazione di qualcosa che va ben oltre un semplice vino. Parliamo di 21 diverse interpretazioni di un’uva che trovano espressione in altrettante etichette: nel Malvasia linguaggi, riferimenti culturali, terreni, mari e cieli diversi si incrociano per dar vita a un vino eccellenza, testimone della culla di diversi mondi. Se, invece, volete conoscere i dettagli sulla storia di altri vini vi consigliamo di leggere il testo sul vino Barolo, presentato a Taurasi o la guida ai vini del Trentino.
L’autore di “Malvasia, un diario Mediterraneo”
A redarre il libro “Malvasia, un diario Mediterraneo” è stato Paolo Tegoni, docente in materie enogastronomiche in diverse università di tutta Italia. Nel corso degli anni ha collaborato alla realizzazione di molte rassegne di cultura enogastronomica. Inoltre, è conosciuto anche come autore di note testate del settore. Sommelier professionista ed enogastronomo, Tegoni è una penna appassionata e competente, perfetta per realizzare lo studio su questi territori vitivinicoli a cavallo tra miti e leggenda. Nel testo, come accennato, vi sono i progetti fotografici sviluppati da Francesco Zoppi, esperto documentarista che valorizza in maniera particolare tutti gli abitanti del territorio e le coltivazioni di questa splendida Terra. Allo stesso modo, il volume si arricchisce anche delle mappe dell’illustratrice Lucia Catellani, nota per sia negli ambiti territoriali che pubblicitari, per la sua maestria, per il suo tratto analogico e la particolare attenzione che è in grado di dedicare ai dettagli.
Il crowdfunding a supporto di “Malvasia, un diario Mediterraneo”
Il volume “Malvasia, un diario Mediterraneo” è stato supportato nel crowdfunding anche dall’Unione Ristoranti del Buon Ricordo. Infatti, l’organismo nato nel 1964 si occupa della valorizzazione dell’enogastronomia italiana e mira a diffondere la cultura enologica e la sua storia, nonché le sue tradizioni nel corso del tempo. L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo raggruppa circa 108 locali, di cui gli ultimi otto che si sono aggiunti nel novembre 2022. L’obiettivo dell’ Unione Ristoranti del Buon Ricordo è salvaguardare le culture enogastromiche italiane e le tante tradizioni del BelPaese. Al di là della cucina tradizionale, l’Unione punta a valorizzare la cucina tipica delle Regioni talvolta “negletta o sconosciuta” come sottolineato dal giornalista gastronomo Vincenzo Bonassi. Trait d’union tra tutti i ristoratori dell’ Unione Ristoranti del Buon Ricordo (URBR) è il “piatto simbolo” dipinto a mano dagli Artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul mare, in cui si rappresenta la specialità del locale che viene offerta agli ospiti come un’esperienza gastronomica da non dimenticare.
La Malvasia nella storia enogastronologica del Mediterraneo
La Malvasia è un vino molto particolare, vero e proprio simbolo di eccellenza enologica. La sua produzione rappresenta un viaggio tra epoche e secoli. Infatti, la sua produzione ha origine già nell’antica Grecia e si diffuse, man mano, in tutti i Paesi del Mediterraneo grazie al commercio. Tale vino è caratterizzato da un sapore intenso e seducente. In quel periodo, col nome “Malvasia” si indicavano molti vitigni, la maggior parte dei quali a bacca bianca, diffusi un po’ in tutta l’area del Mediterraneo. La sua origine parte – come accennato – dall’antica Grecia. Prende il nome dal porto greco di Monemvasia che si trova nell’isola di Candia, l’attuale Creta. I primi “italiani ante litteram” a conoscere il vino furono i Veneziani che in quel periodo commerciavano con la Grecia. Indicavano, sotto il nome di “Malvasia”, tutti i vini ottenuti tramite la tecnica dell’appassimento delle uve al sole.
Ben presto, dopo la metà del Cinquecento, la Malvasia si diffuse in via privilegiata nella Serenissima a seguito di un accordo commerciale post invasione dell’isola di Creta da parte dei Turchi. Questo nettare iniziò a essere servito nelle taverne e nelle osterie. Che tipo di vino è la Malvasia? Che gusto ha la Malvasia? Ai giorni nostri è considerato un vino adatto per ogni occasione, con la sua consistenza densa e corposa. Qual è il suo sapore? Rappresenta la complessità degli aromi tipici della macchia Mediterranea.
Il viaggio nelle origini della Malvasia
Proprio per esaltare la bellezza e l’unicità del vino Malvasia, il testo di Paolo Tegoni “Malvasia, un diario Mediterraneo” sottolinea la particolarità dei territori che hanno dato i “natali” a questo prezioso vino. Imparerete che Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Bosa in Sardegna e le isole Eolie in Sicilia sono in Italia le aree dove si produce maggiormente questo vino leggendario e che, il suo gusto, è capace di superare tutti i confini. Con immagini e illustrazioni, nel volume si compie un excursus con tanto di consigli su dove degustare questo vino nella sua forma più prelibata. Il lavoro alla base del testo, grazie a un’intensa ricerca, percorre un po’ tutti i territori dove si realizza la Malvasia. È un viaggio tra territori: passando da Parma a Piacenza, della Slovenia all’Istria, dalla Dalmazia alla Grecia. Il testo offre un approfondimento unico che stimolerà ancora di più la voglia di conoscere tutte le informazioni sulla produzione della Malvasia, tra storia e tradizioni tuttora rispettate e da rispettare.