Nel dibattito su vini bianchi e la loro capacità di invecchiamento, è emerso di recente che molti produttori e ristoratori stanno esplorando la possibilità di produrre vini bianchi destinati a una longevità più significativa. Questa tendenza è visibile anche nei principali territori vinicoli italiani, che tradizionalmente si sono concentrati sulla produzione di vini bianchi adatti al consumo immediato. Anche il territorio del Soave, uno dei distretti vinicoli bianchi più importanti in Italia, non è un’eccezione. Alcuni vini Soave con molti anni di invecchiamento, come quelli presentati durante l’evento “Soave Seven” 2023 presso Eataly Verona, hanno dimostrato di mantenere la loro freschezza e complessità, suscitando l’interesse sulla reale longevità di alcune etichette. Questa riflessione ha portato alla considerazione se la denominazione Soave debba adottare azioni concrete, come la disponibilità in cantina di bottiglie di vini invecchiati per diversi anni, per promuovere la longevità di questi vini di alta qualità.
Il ruolo dei ristoratori e la domanda dei vini bianchi
Tuttavia, i produttori si sono confrontati con alcune sfide. La responsabilità del mancato riconoscimento dei vini bianchi invecchiati sembra ricadere sui ristoratori, che tendono a preferire l’ultima annata, e sui consumatori, che considerano i bianchi più anziani come rimanenze e non li ordinano. Molte aziende dispongono di poche bottiglie di annate più vecchie per uso personale, e solo alcune stanno valutando l’idea di aumentarne la disponibilità. Tuttavia, il problema principale è che la domanda di questi vini è ancora limitata, e questa situazione potrebbe persistere finché l’offerta non la stimolerà.
Conquistare il mercato internazionale con i vini Soave
Alcune realtà aziendali, motivate dalla reputazione e dalla determinazione, stanno già cercando di creare un mercato per le vecchie annate. Il Consorzio del Soave sta anche discutendo di possibili azioni in questo senso. Il presidente del Consorzio, Sandro Gini, ritiene che sia necessario cambiare mentalità e differenziare il momento di commercializzazione dei vini di consumo quotidiano rispetto a quelli destinati a una lunga vita. I produttori stanno anche cercando di educare i consumatori e far loro apprezzare le potenzialità dei vini Soave invecchiati. Ogni collina di origine del Soave contribuisce a creare una varietà di vini che riflettono le caratteristiche del terreno, del clima e delle tecniche di produzione. Questo richiede un lavoro di sensibilizzazione e di comunicazione nei confronti dei consumatori. Anche a livello internazionale, c’è un crescente interesse per i vini Soave invecchiati. Ristoranti di alto livello, come il famoso ristorante parigino Penati-Al Baretto, stanno offrendo una selezione di vecchie annate del Soave Classico Vigneti di Foscarino di Inama, dimostrando che questi vini possono essere apprezzati e valorizzati anche all’estero.
Costruire un archivio storico dei vini Soave
In generale, la costruzione di un archivio storico di vini Soave invecchiati è vista come un modo per dimostrare le potenzialità di questi vini nel tempo. Tuttavia, questa iniziativa richiede non solo la conservazione adeguata delle bottiglie, ma anche strategie di marketing, comunicazione e collaborazione tra produttori, agenti e importatori. Il dibattito sulla longevità dei vini bianchi, in particolare dei vini Soave, sta guadagnando terreno, e sembra esserci un crescente interesse per valorizzare le vecchie annate e dimostrare che questi vini possono invecchiare con eleganza e complessità, come dimostrano i grandi Montrachet. La sfida ora è cambiare la mentalità dei consumatori e promuovere una cultura dei bianchi da invecchiamento.