Le novità in casa Italesse: focus sull’esperienza sensoriale

Enolitech 2023 è stata l’occasione per fare due chiacchiere con Paolo Lauria responsabile marketing di Italesse. L’azienda triestina leader nel “glassware wine oriented” ci ha raccontato le novità presentate in questa edizione di Vinitaly 2023.

Diverse le proposte da Italesse per stimolare l’esperienza sensoriale in primis olfatto ma anche vista.

Ciò che colpisce subito l’attenzione allo stand di Italesse – presso il padiglione di Enolitech – sono 3 espositori da “guardare” e “annusare”.

“Questi espositori sono volti a ricreare gli aromi del vino e sono studiati specialmente per il mondo della ristorazione e delle cantine sopratutto se aperte al pubblico.” spiega Lauria. 

Gli espositori proposti sono 3:

  • il primo espositore contiene fiori bianchi, frutta bianca, agrumi ma anche composta e miele. L’aroma riprodotto è quello dei vini bianchi ma è possibile scorgere anche sentori di passito.
  • Il secondo contiene fiori rossi (una rosa rossa), frutta di bosco, caramelle, ma anche liquirizia caffè e tabacco. Il bouquet è quello di un vino rosso strutturato.
  • Nel terzo espositore a prevalere sono i lievitati per ricreare i sentori delle bollicine.

L’espositore è studiato per avere in altezza 3 differenti ripiani. In quello più in basso vediamo esposto del suolo e un ceppo di vite. Nel secondo livello è possibile inserire la bottiglia di riferimento. Nel terzo, il grosso baloon con il lungo e ampio becco, abbiamo la possibilità di comporre l’aroma. 

In alto i calici

I bicchieri proposti sono di 2 tipi: machine made oppure soffiati e lavorati a mano che rispecchiano le diverse esigenze di utilizzo.

Le proposte anche in fatto di calici puntano a esaltare le sensazioni olfattive e aromatiche. Questo viene fatto, prosegue Lauria, grazie ad una progettazione che tiene come riferimento uno specifico vino, o tipo, e le sue caratteristiche. Come ad esempio il bicchiere studiato per il Brunello di Montalcino e quello per il Vermentino di Gallura e di Sardegna.

Interessante anche il bicchiere Etoilè Sparkle con i 7 punti di perlage incisi a laser. Anche qui lo studio, realizzato in collaborazione con il sommelier italiano Luca Bini, è partito dall’obietivo di una esaltazione gusto-olfattivo ma il risultato è decisamente anche di impatto visivo. Il fiore di bollicine che si ha alla mescita, specialmente di un metodo classico, è particolarmente estetico.

Interessante anche il progetto in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Agenzia Spaziale Europea. I modelli sono stati ideati da un gruppo di studenti con l’obiettivo di rispondere alle sfidanti esigenze nelle spazio. Studiati soprattuto per un potenziale turista spaziale alle prese con l’assenza di gravità.

Senses

“L’osservazione di cambiamenti di portata così ingente e dell’andamento dei mercati su scala internazionale hanno portato Italesse, azienda da sempre consapevole dell’importanza del binomio forma / funzione, ad avviare all’inizio del 2018 Senses, un progetto che — partendo dallo studio e dal rispetto dei terroir del vino, dei vitigni, delle componenti aromatiche e delle sensazioni organolettiche — ha inteso progettare, attorno al vino, calici professionali in grado di valorizzare l’unicità di ogni etichetta superando il concetto di bicchiere varietale. Al di là delle convenzioni.

Il progetto Senses rappresenta dunque la risposta di Italesse ad un mondo sempre più articolato in cui la verticalità della richiesta — equamente distribuita tra produttori interessati a valorizzare al meglio i propri vini, ristoratori desiderosi di aumentare le vendite e consumatori aperti a nuove esperienze — ha stimolato nuove modalità di progettazione, in cui l’esperienzialità e l’emozionalità della degustazione giocano un ruolo chiave nello studio di calici professionali.

Un percorso che oggi appare codificato ma che affonda le radici nella storia, scelte, valori e obiettivi dell’azienda riassumibili in:

  • Design prodotti di valore indipendenti dalla funzione ma mai slegati da quest’ultima, che rimane centrale.
  • Efficienza tecnica quale obiettivo principale in risposta al mondo professionale.
  • Attenzione ai dettagli dalla progettazione fino alla produzione.
  • Qualità dei materiali senza i quali ogni sforzo creativo e tecnico sono vani.
  • Ricerca dell’emozionalità nella percezione sensoriale dei prodotti durante l’utilizzo o attraversoil gioco delle forme o ancora dall’impatto visivo.
  • Etica, ambiente e sostenibilità per garantire processi produttivi sicuri, tutelare i diritti e le pari opportunità dei lavoratori, realizzare prodotti non nocivi per l’uomo, cercando, allo stesso tempo, di contribuire al rispetto dell’ambiente, impegnandosi a introdurre un numero sempre maggiore di prodotti sostenibili investendo nella ricerca di nuovi bio-materiali.

Partendo dall’assunto che ogni vino è unico per le sue sensazioni organolettiche, figlie di uno specifico terroir, con il progetto Senses, Italesse ha dimostrato l’importanza di creare calici professionali che rispettino sempre più tale unicità, superando il concetto di bicchiere varietale ed introducendo una nuova filosofia che offre un modo nuovo di intendere ed utilizzare i calici professionali. I calici vengono dunque progettati e proposti in base alle specifiche caratteristiche di ogni singolo vino perché questo possa essere valorizzato al meglio.” ci raccontano dall’azienda.

Cosa significa progettare con gli aromi?


“Significa che i singoli vini vengono “spogliati” della loro complessità e destrutturati dal team Italesse in aromi come il ribes, lamponi, pepe nero, etc. I singoli aromi permettono, infatti di studiare in maniera più semplice e accurata le singole sensazioni organolettiche. Questo tipo di studio, che comunque non può fare a meno dei test con il vino nel calice, ha permesso di apportare essenziali modifiche e micro-modifiche all’architettura del bicchiere, basilare non solo per il design, la stabilità e l’equilibrio del calice ma proprio per l’impatto che può avere nella percezione sensoriale del vino. Infatti, ad esempio, la forma e l’ampiezza della coppa sono importanti perché influenzano la capacità del bicchiere di ossigenare il vino mentre il bevante convoglia le sensazioni organolettiche nel modo più equilibrato possibile verso naso e bocca.”

Related Posts

Ultimi Articoli