Intervista a Massimo Vidoni, enologo responsabile tecnico di Fossa Mala, sui vantaggi traibili dall’innovativo software
Interpellare gli operatori che per primi lo hanno sperimentato nella pratica del loro lavoro, è spesso il miglior modo di raccontare le caratteristiche ed i vantaggi di un prodotto innovativo. Per questo motivo abbiamo intervistato Massimo Vidoni, l’enologo responsabile tecnico della Società Agricola Fossa Mala, a proposito della scelta aziendale di utilizzare Cooper Wine Control come strategico alleato nella gestione della bottaia.
D: Cooper Wine Control è un innovativo software per la gestione della bottaia, qual’è il principale valore aggiunto per l’enologo che decida di introdurlo in cantina?
R: CWC è un software che permette la gestione controllata di tutti i processi in bottaia, a partire dall’inserimento del mosto o del vino nei legni. Rende agevole il controllo dell’intera filiera di produzione del vino in modo semplice e sicuro, con tutti i dati delle lavorazioni tracciati e archiviati.
D: La creazione della bottaia virtuale è il punto di partenza per organizzare il lavoro nei legni. Cooper Wine Control, può essere definito l’evoluzione del taccuino dell’enologo?
R: Assolutamente, CWC permette di gestire tutte le operazioni che avvengono durante la permanenza e l’affinamento dei vini nel legno, oltre a fornire finalmente un supporto anche durante la fase di degustazione del vino stesso. Tutte le fasi incontrate dal mosto o dal vino durante la loro evoluzione sono tracciate, e permettono all’enologo di fare delle valutazioni in qualsiasi momento – legate non solo a dati numerici ma anche all’aspetto organolettico, che diventa ogni giorno più importante nel mercato del vino.
D: Quali sono i professionisti della produzione enoica che possono trarre vantaggio da questo strumento tecnico dalla pratica accessibilità multipiattaforma?
R: A livello di struttura aziendale, con Cooper Wine Control chiunque può avere accesso alla bottaia virtuale e vedere in tempo reale la situazione dei vini e dei mosti, cosa che finora era permessa solo all’enologo o ai cantinieri, che operano direttamente alla costruzione del vino in cantina. Ovviamente ci sono più livelli di controllo, per cui ad esempio solo l’enologo può impostare le lavorazioni in cantina. Anche in sede di valutazione sui tagli dei vari vini – rimasti più o meno a lungo in legno – è possibile avere una gestione rigorosa ed accurata. D: Quindi anche il Titolare e i dipendenti della cantina possono controllare il lavoro che viene svolto in bottaia, e conoscere tutte le fasi che l’enologo decide di svolgere? R: Esattamente. Finalmente si può tracciare l’intera vita del vino nel legno e l’intera vita della botte stessa. Le inesperienze si trasformano in esperienze e la casualità in bottaia non esiste più.
D: Cooper Wine Control permette di creare report delle lavorazioni eseguite e profili aromatici di ogni vino. Lei crede che tale monitoraggio e la possibilità di confrontare i parametri nel tempo possa aiutare le aziende a sviluppare piani di miglioramento nel lungo periodo?
R: Sicuramente sì, al giorno d’oggi l’opportunità di avere una valutazione anche sul fornitore del legno, basandosi su parametri non solo analitici ma anche organolettici, permette di scegliere e utilizzare di volta in volta i prodotti che meglio si abbinano con il proprio modo di produrre vino. I risultati del legno sui vini sono certi e tracciati. Con CWC si ha finalmente un supporto che permette una valutazione complessa e completa delle lavorazioni in bottaia, verificandone tutte le fasi in modo da raggiungere gli obiettivi posti.
D: Possiamo quindi affermare che Bolder, l’Azienda che ha sviluppato Cooper Wine Control, ha introdotto un’innovazione assoluta nel mondo enologico?
R: Ritengo di sì. La botte in legno è uno strumento fondamentale per ottenere grandissimi vini, per renderli complessi e più adatti ai mercati che ricercano nel prodotto caratteristiche e struttura derivate proprio dal legno. Con CWC si possono gestire tutte le fasi di lavorazione nei legni in modo preciso e ottenere ottimi risultati migliorando la creazione dei blend, tracciandoli e riproducendoli anno dopo anno.
D: Il controllo completo della supply chain e la possibilità di produrre vini di elevata qualità aumenta nel tempo la fiducia e la fidelizzazione del cliente?
R: Sicuramente! Una parte importante del lavoro di un enologo o di un produttore di vino è tracciare il proprio prodotto dal vigneto alla bottiglia finita, e poter assicurare questa tracciabilità anche nel legno è fondamentale. Il legno può portare grandi miglioramenti ma anche grossi problemi, se non controllato. La gestione ottimale del contenitore, grazie a Cooper Wine Control, rende tutto più semplice.
D: La Società Agricola Fossa Mala è soddisfatta del contributo apportato da Cooper Wine Control?
R: Siamo molto soddisfatti, finalmente abbiamo maggiore sicurezza in bottaia, e riusciamo a tenere traccia di tutto ciò che viene svolto sia direttamente da me che dai miei collaboratori.
CWC rende tutto più semplice, lineare e garantito.