Irrigazione del vigneto, ecco come sceglierla e come funziona

Come funziona l’irrigazione del vigneto? La vite è una pianta che ha delle esigenze idriche limitate, ma per far sì che i fabbisogni irrigui siano rispettati e per ottenere un buon prodotto, è importante monitorarla. L’irrigazione vale soprattutto nelle zone dove non c’è un abbastanza presenza di acqua e la piovosità è scarsa.

È proprio qui che bisogna ricorrere all’irrigazione, in modo tale che la pianta non subisca lo stress idrico. Questo, infatti, potrebbe comportare dei problemi nell’ambito della fioritura. Per irrigare in modo corretto un vigneto, bisogna innanzitutto capire con che tipo di pianta si ha a che fare e, in più, valutare tra le varie tecniche disponibili, quella indicata. Vediamo insieme di quali si tratta e quali sono i criteri per la scelta della migliore irrigazione di un vigneto.

Come scegliere l’irrigazione del vigneto

La vite è una pianta arborea tra quelle che è meglio resistente alla siccità. Grazie ai portinnesti, ovvero la moltiplicazione dell’innesto della pianta, è possibile modulare la resistenza della vite alla siccità. Per esempio, tenete conto del fatto che gli ibridi con la rupestris – che hanno un apparato radicale particolarmente profondo – riescono a sopportare condizioni siccità anche molto elevate. Far sì che la pianta sopporti meglio la siccità, interviene l’irrigazione che permette di dargli una vita molto più lunga e fornisce anche produzioni migliori in presenza di più acqua e più umidità. Questo non vale solo dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo.

Dunque, quando è necessario per determinati tipi di viti irrigare, si deve ricorrere alla cosiddetta “irrigazione di soccorso”. Tale tipo di irrigazione comporta dei vantaggi a livello della qualità dei vini e dei mosti che risultano molto più armonici ed equilibrati. Invece, una vite che è in condizioni di stress idrico finisce per dare un prodotto in cui prevalgono l’alcool e una serie di sostanze che influiscono sui profumi e sull’acidità. Per le uve da tavola si chiede sempre una maggiore dotazione idrica e, quindi, si deve scegliere il sistema di irrigamento migliore.

L’irrigazione, come è cambiata nel tempo

Come accennato, per le uve da tavola, l’irrigazione è molto importante in modo da garantire un sapore equilibrato ed armonico al vino. In passato, l’irrigazione veniva fatta con dei quantitativi di acqua ingenti. Ovvero, si faceva “l’irrigazione a scorrimento” con grandi quantità di acqua oppure “l’irrigazione a pioggia sopra chioma”, che stimolava diversi parassiti della vite e che poteva comportare anche degli inconvenienti. Oggi invece i sistemi di irrigazione sono cambiati, se si pensa anche alla gestione innovativa dei vigneti. Vediamo in che modo.

Come funziona l’irrigazione del vigneto oggi

Oggi giorno per garantire l’irrigazione del vigneto vi sono tanti sistemi che si possono utilizzare. Gli impianti cosiddetti di “microirrigazione” attualmente, consentono dei risultati ottimali anche con consumi idrici ridotti. In più, è possibile modulare in maniera corretta, e in base alle esigenze, la propria irrigazione.

Ma quali sono i sistemi di irrigazione? Essenzialmente sono di tre tipi:

  • Irrigazione a goccia;
  • Irrigazione a spruzzo;
  • Irrigazione a zampillo.

Scopriamo insieme il loro funzionamento.

Irrigazione a goccia

L’irrigazione a goccia è un sistema di apporto dosato di acqua che è arrivato nel comparto almeno 30 anni fa in Italia. L’acqua si distribuisce con l’aiuto di “gocciolatori” che vengono disposti su delle file a distanze variabili di circa 40 cm fino ad arrivare a 2 metri. Si erogano dai 4 ai 16 litri all’ora di acqua. L’acqua va in profondità, lentamente, interessando circa il 10-20% delle radici. Quest’acqua deve essere filtrata in modo tale che i fori di uscita non siano mai intasati e viene trasportata in tubi di polietilene limitati in dimensione, ovvero con un diametro che va dai 16 ai 20 mm circa.

Tali tubi vengono posti su filare ad altezze diverse. Possono essere appese ai cordoni permanenti a circa 60 cm da terra in una zona dove c’è sia vegetazione che produzione. Altrimenti possono essere interrati tra i 10 e i 40 centimetri di profondità, ciò vale in una zona dove invece non c’è produzione, né vegetazione. Tutte le soluzioni hanno sia vantaggi che svantaggi e vale sempre la pena considerarle in base alle esigenze del proprio vigneto.

Irrigazione a spruzzo

L’irrigazione a spruzzo permette di coprire un’ampia zona di terreno. A seconda del tipo di oggetto varia di diversi metri quadri. Può risultare ideale per terreni sciolti dove va a coprire una parte consistente dell’apparato radicale, sia in condizioni critiche, ma sufficienti per assorbire i nutritivi. Ha dei costi inferiori rispetto al sistema a goccia anche perché non richiede un filtraggio dell’acqua così imponente.

Irrigazione a zampillo

L’irrigazione a zampillo è quella che riguarda delle superfici molto ampie di terreno. Rispetto agli altri due tipi di irrigazione favorisce un’attività delle piante anche in terreni molto asciutti e sabbiosi. Non ha esigenze di filtrazione d’acqua ed è sicuramente una soluzione più economica rispetto alle precedenti.

Come allestire un impianto di irrigazione del vigneto

Le condizioni per allestire un impianto di irrigazione, su vigneti di già esistenti o quelli nuovi, sono due:

  • utilizzare l’impianto almeno 5-6 anni su 10;
  • disporre dell’acqua necessaria.

Questo vale, soprattutto, nell’ottica dell’irrigazione di soccorso che va a migliorare la qualità del prodotto finale, ma rischia di diventare un po’ dispendiosa da un punto di vista economico.

Quanto costa un impianto di irrigazione del vigneto

L’impianto di irrigazione di un vigneto ha un costo che va da 2.500 a 4.000 euro circa. Però bisogna anche sommare i costi annuali di gestione di tali impianti, che di solito vanno dai 500 ai 1.000 euro. Ovviamente questi costi sono da intendersi come variabili in base al tipo di impianto scelto.

L’importanza di un impianto di irrigazione del vigneto

Come è specificato, l’impianto di irrigazione del vigneto è molto importante perché aiuta a mantenere in vita la pianta il più a lungo e a garantire anche una migliore qualità. Quando si parla delle uve da tavola, la questione, poi, è ancora più delicata. Infatti, l’impianto di irrigazione fisso per le uve da tavola è praticamente obbligatorio.

Questo perché le culture si tengono in particolar modo nel Meridione dove il terreno è più asciutto. L’acqua, anche in questi casi, va usata soprattutto per le produzioni tardive. Ciò, con lo scopo di non far insorgere i parassiti, specie quelli che attaccano gli acini. Dunque, l’irrigazione non va mai presa sotto gamba e va fatta con maestria e particolare attenzione.

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