Vino e ChatGPT: come l’intelligenza artificiale può migliorare il mondo vitivinicolo

L’intelligenza artificiale si sta talmente tanto addentrando nelle nostre vite da spingerci a chiederci se, prima o poi, andrà a sostituire del tutto l’essere umano. L’introduzione di ChatGPT in Italia, inizialmente bloccata da parte del garante della privacy per poi essere sbloccata dopo aver apportato determinate modifiche (soprattutto in merito alla tutela dei minori), ha destato non poche polemiche: c’è chi si dichiara favorevole al suo utilizzo, in nome di un’evoluzione tecnologica che vada di pari passo con il resto del mondo e chi, al contrario, ritiene che non sia possibile paragonare il pensiero e il lavoro di un essere umano a quello di una realtà virtuale.

Il mondo del vino non è rimasto, ovviamente, escluso dalle sperimentazioni; i primi a lanciarsi sono stati i francesi, nello specifico i giovani viticoltori della Languedoc Roussillon Anthony Aubert e Jean-Charles Mathieu (Aubert & Mathieu), che sono ricorsi a ChatGPT chiedendo di creare un vino biologico gustoso e fruttato. Il risultato? Un prodotto composto dal 60% di Grenache e dal 40% di Syrah.

Come se non bastasse, la piattaforma ha anche suggerito il nome con cui battezzare il nuovo vino, cioè The End, e la bottiglia più adatta per presentarlo al meglio, cioè una “bottiglia di Borgogna” definita dalla stessa intelligenza artificiale “eccellente”.

Per completare in bellezza, ChatGPT ha elaborato anche una campagna di marketing all’altezza delle aspettative, approvata in buona parte e leggermente modificata su alcuni punti (come il prezzo consigliato al pubblico) e ha definito il comunicato stampa di presentazione, il testo da apporre sul retro dell’etichetta e il suo design.

L’esperimento ha dato vita a 600 bottiglie che, al momento, è possibile acquistare online.

Il progetto pilota italiano

Dal canto suo l’Italia, di fronte all’innovazione, non si è di certo tirata indietro; un esempio di applicazione dell’intelligenza artificiale nel campo della vitivinicoltura arriva dalla Guido Berlucchi & C. Spa che, già da diversi anni, ha intrapreso un percorso di sostenibilità ambientale.

Tenendo conto del cambiamento climatico, della riduzione della superficie coltivabile e della scarsità di acqua, si è reso necessario un cambio netto sia nella produzione, sia nella gestione; le tecniche agricole tradizionali, infatti, non sono più sostenibili e le aziende sono quasi costrette a trovare nuovi sistemi per limitare le risorse e garantire, al contempo, un prodotto di qualità al consumatore finale.

E in questo, l’intelligenza artificiale si rivela la soluzione più adatta. In che modo lo spiega Alessandro Chiarini, AI Business Developer di Oròbix LIFE: “Il nostro sistema di intelligenza artificiale utilizza immagini provenienti da un sistema di visione installato all’ingresso della zona di conferimento per rilevare in automatico l’uva di minor qualità – racconta – con difetti che possono consistere, per esempio, nella presenza di marciume, parti danneggiate da pioggia o grandine, rami, foglie e insetti. L’algoritmo restituisce agli enologi una mappa della qualità dell’uva che li aiuta a prendere decisioni più oggettive e consapevoli”.

In particolare, viene utilizzato un modello di classificazione che divide le immagini delle cassette d’uva in piccole parti in modo da essere prima classificate singolarmente e, successivamente, usate per classificare l’immagine intera. Così facendo, è possibile evidenziare le aree di prodotto compromesse.

Il primo sommelier italiano nato dall’AI

Sempre in Italia, poi, grazie all’intelligenza artificiale è nato il primo sommelier personale italiano in grado di consigliare su come abbinare il vino in tavola o su come associare le bottiglie della propria cantina.

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Questa tecnologia, accreditata come la prima di genere, è stata ideata da Italian Wine Crypto Bank (Iwcb) e il Personal GPT Sommelier è stato realizzato con la Generative Pre-training Transformer (GPT, appunto) che consente di dar vita a modelli di linguaggio capaci di rispondere alle domande come farebbe un qualunque essere umano. Di conseguenza, accompagnerà gli amanti del vino in modo del tutto personalizzato in fase di scelta, rispondendo alle loro domande in modo semplice, competente e fluido. Il personal GPT Sommelier potrà, inoltre, avere un nome e ricorderà ciò che il suo assistito ha bevuto e mangiato in base ai suggerimenti dati in precedenza.

Secondo quanto affermato da Davide Casalin, Cto dell’Iwcb e di CellarMetavers, la tecnologia è stata resa disponibile già nel mese di marzo per i membri del Nft Privilege Club della Bg3.0 Wine Bank che ha aperto a Bergamo.

L’uomo vince (per ora) su ChatGPT

La prima vera e propria sfida tra un degustatore umano e intelligenza artificiale è avvenuta in occasione del Vinitaly: lo scontro è avvenuto tra Andrea Gori, oste e critico enologico, e ChatGPT all’interno di Vinophila, il primo metaverso interamente dedicato al vino e ai distillati.

In quell’occasione, Gori ha degustato cinque vini alla cieca (quindi senza sapere cosa stesse realmente bevendo), mentre a ChatGPT sono state forniti il nome del vino, il nome dell’azienda e la denominazione per poter costruire la propria degustazione.

A decretare la vincita sono stati i produttori dei vini e i presidenti delle rispettiva denominazioni, che non hanno potuto constatare quanto l’uomo sia ancora in grado di battere l’intelligenza artificiale per quanto riguarda le sfumature culturali e i dettagli di vini e territori. Certo, ChatGPT è sicuramente molto chiara e precisa, ma non riesce (per esempio) a distinguere tra un metodo classico e un metodo charmat, o tra un affinamento in botte grande o barrique.

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Sfida di degustazione tra Andrea Gori e ChatGPT a Vinitaly

Nonostante la vittoria, Andrea Gori ha voluto comunque riconoscere le potenzialità di ChatGPT, una tecnologia che, se sfruttata correttamente, può davvero dare il suo contributo al mondo del vino: “L’intelligenza artificiale p molto utile perché può aiutare a scrivere le descrizioni di un vino utilizzando termini semplici, alla portata di tutti. In pratica – sottolinea – è in grado di formulare un discorso comprensibile, andando alla ricerca di termini elementari ma non banali che possano rivelarsi adatti a un pubblico inesperto”.

Secondo Andrea Gori, quindi, ChatGPT può essere un valido supporto per coinvolgere un target più vasto, anche perché “realizza delle immagini perfette di ciò che viene descritto – aggiunge – quindi è in grado di dare un suggerimento anche visivo”. Le sue descrizioni possono essere, a detta di Gori, una buona base di partenza alla quale aggiungere ulteriori caratteristiche per renderla del tutto completa.

Chi è Andrea Gori

Andrea Gori, colui che ha sfidato per primo ChatGPT in una degustazione, è un uomo poliedrico: sommelier, oste, giornalista, scrittore, organizzatore di eventi e blogger, oltre che tra le venti figure al mondo più influenti sul web per quanto riguarda il mondo del vino. Dopo essersi laureato in biologia si è avvicinato al mondo della tecnologia e dell’informatica, per poi associare le sue conoscenze al vino; questo accade nel momento in cui inizia a lavorare nella trattoria di famiglia, dove ha la possibilità di coniugare le sue due passioni diventa un vero e proprio “sommelier informatico”.

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Andrea Gori, sommelier informatico

Crea, così, un canale YouTube e il blog Vino da Burde, seguito da Dissapore e Intravino, due siti che hanno letteralmente rivoluzionato la comunicazione in rete su vino e cibo. Al contempo, scrive diversi testi didattici e, mensilmente, organizza il mini festival God Save the Wine tra Firenze, Bologna, Milano, Torino, Roma, Genova, Verona e la Versilia con l’obiettivo di innovare il modo di bere e gustare il vino in città.

In qualità di sommelier informatico, Gori ha raggiunto traguardi importanti, ottenendo i titoli di ViceCampione Europeo Sommelier a Londra nel gennaio 2009, di Miglior Sommelier Toscana nel 2006 e di Ambassadeur de Champagne nel 2011; come giornalista pubblicista, invece, collabora in modo continuativo con Business People. Attualmente, rientra tra i primi tre influencer nel mondo del vino online in Italia.

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