Vendemmia in Piemonte e Val d’Aosta: grande qualità per tutte le produzioni

Moscato d’Asti, Barbera, Barolo e Barbaresco: sarà un’annata di alto livello per la vendemmia in Piemonte e Val d’Aosta

Daniele Pesce
Daniele Pesce, Presidente di Assoenologi Piemonte e Valle d’Aosta

La siccità in Piemonte e Valle D’Aosta è stata particolarmente pesante e questo non poteva che incidere sulla vendemmia.

Dopo l’annata a quattro stelle del 2021, la paura era tanta, ma la vite ha, però, saputo difendersi meglio del previsto e l’annata, che ha preoccupato tutti in questo periodo estivo, si è salvata.

Ne parliamo con Daniela Pesce, Presidente di Assoenologi Piemonte e Valle d’Aosta, racconta le previsioni vendemmiali per il Piemonte e la Valle d’Aosta.

Come è stato l’andamento climatico di questa annata?

“In Piemonte la siccità ha colpito molte zone; da luglio le piante sono andate in sofferenza ma con situazioni molto diverse fra loro, considerando la grande varietà dei territori vitivinicoli piemontesi. La vite però ancora una volta ci ha stupito, anche grazie all’esperienza dei viticoltori: le pratiche agronomiche adottate hanno tutelato il più possibile le vigne e, dal punto di vista della salubrità, le uve sono eccellenti. In Valle d’Aosta invece il 70% dei vigneti ha avuto accesso all’irrigazione di soccorso, la siccità è stata meno sentita e anche in questa regione le uve sono sane, con una maturazione fenolica perfetta e una potenza di profumi elevatissima”.

Quando è iniziata la vendemmia e come procederà?

“La vendemmia in entrambe le regioni è iniziata in anticipo, in alcune zone come l’Alta Langa anche di 15-20 giorni. Quasi tutte le varietà sono già nelle cantine, a vinificazione avviata, con delle punte di aromi eccellenti e molto alte. Abbiamo concluso il lavoro nella prima settimana di ottobre con le uve di Barbera che si presentano con un grado zuccherino e una colorazione ottimali”.

Si possono già fare previsioni sulla qualità delle produzioni?

“La salubrità delle uve garantirà in generale una qualità diffusa di tutte le produzioni. È ancora presto per entrare nei dettagli, ma possiamo affermare con certezza che quattro denominazioni in particolare otterranno un livello davvero molto alto: il Moscato d’Asti Docg, il Barbera d’asti Docg e i due vini ottenuti dalle uve Nebbiolo, il Barolo e il Barbaresco”.

E quali sono le prime stime sulla quantità?

“Per quanto riguarda il Piemonte, si registra una leggera flessione rispetto al 2021 con un – 9% a fronte di una maggiore qualità; in Valle d’Aosta invece andiamo verso circa un + 12 %. Per questa regione, considerando il raffronto con il 2021 (- 25%) possiamo dire che la compensazione porta a un allineamento alle medie stagionali”.

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