Ha già tre anni il polo di formazione moderno e innovativo del Gruppo HEINEKEN, con sede a Milano
Fare birra molto spesso è frutto di ispirazione, passione, istinto, legati non di rado a storie di vita, scelte coraggiose, inversioni di tendenza di birrai che hanno saputo ‘far saltare il tavolo’ per dare concretezza a qualcosa di nuovo e totalmente proprio. Fare birra però è anche tecnica, formazione, conoscenza acquisita attraverso lo studio di molti aspetti pratici e gestionali, che sono in grado di condurre a “storie di successo”.
Ed è esattamente qui che si colloca Università della Birra, l’innovativo hub di formazione professionale di Heineken Italia, con sede a Milano. La mission dichiarata è di “generare cultura, valore e opportunità di business per tutta la filiera”.
Con il Direttore Massimo Furlan ci avviciniamo a questa realtà.
Quando e perché nasce l’Università della Birra?
“Università della Birra è il Centro di Formazione d’eccellenza del Gruppo Heineken Italia, inaugurato nel 2019 per fare della formazione una leva strategica per il successo dei professionisti del settore. L’obiettivo è generare cultura, valore e opportunità di business per tutta la filiera”.
Qual è il vostro target?
“Proponiamo corsi, in aula e online, per gli operatori dell’Ho.Re.Ca. e della distribuzione moderna, oltre che per tutti i dipendenti del Gruppo Heineken Italia. La nostra offerta formativa non comprende corsi di tecnologia birraria volti a formare i Mastri Birrai: ci rivolgiamo ai professionisti orientati al business, a cui offriamo solide competenze commerciali, manageriali e digitali, oltre che una profonda conoscenza di prodotto (birra, ma non solo) e del suo mercato, con le metodologie didattiche più aggiornate e le tecnologie più innovative. Ad oggi abbiamo formato circa 8 mila persone”.
Come giudica il livello di cultura birraria oggi in Italia? E il livello raggiunto dalle produzioni?
“I consumatori italiani sono sempre più esperti e curiosi, cercano differenziazione. Il loro gusto si è evoluto negli ultimi anni e l’industria ha risposto con nuovi prodotti con gusti diversi e un alto livello qualitativo, anche per le piccole produzioni”.
Qual è il valore aggiunto della vostra Università, rispetto ai tanti eventi e corsi formativi che sono disseminati nel Belpaese?
“Il nostro motto è ‘imparare sul campo’: siamo uno spazio vivo, di interazione e confronto con professionisti che portano in aula la loro esperienza. E l’approccio pragmatico mira a migliorare la professionalità degli operatori, supportandoli nelle sfide di tutti i giorni. Non ultima: la trasformazione digitale”.
In qualità di Direttore, quali obiettivi si pone?
“Essere un punto di riferimento nella formazione d’eccellenza in Italia, contribuendo concretamente alla crescita e allo sviluppo del settore e coinvolgendo sempre più professionisti. Per questo, stiamo arricchendo la nostra offerta con nuovi corsi sull’area digitale e con nuovi progetti insieme a partner d’eccellenza”.
(Stefania Abbattista)