Rivoluzione artigianale: la voce di Unionbirrai in merito alla birra artigianale

Un fenomeno in crescita e che piace sempre di più: il punto di vista di Unionbirrai sulla birra artigianale

Un fenomeno quello della birra artigianale che negli ultimi anni ha conquistato sempre più il favore dei consumatori italiani. Vittorio Ferraris, Presidente di Unionbirrai ci racconta come si sta muovendo il mondo delle birre artigianali.

La birra artigianale, che ha compiuto 25 anni, in Italia non è più solo una moda, si può parlare di un fenomeno che ha rivoluzionato il mondo brassicolo?

“Il consolidamento delle imprese e dei loro processi produttivi e la ricerca costante nello sviluppo di nuovi prodotti hanno permesso il raggiungimento di standard qualitativi elevatissimi. Oggi si è consolidato un comparto economico giovane e innovativo costituito da circa mille imprese distribuite su tutto il territorio nazionale con circa 500 mila ettolitri di birra immessi ogni anno sul mercato”.

Qual è la differenza tra birra artigianale ed industriale?

“Oltre alle evidenti differenze di processo, consumo e mercato, vi è una legge del 2016 che definisce le caratteristiche della birra artigianale, che per definizione non può essere né microfiltrata né pastorizzata. La stessa legge stabilisce anche i requisiti del soggetto produttore, che non deve superare annualmente i 200 mila ettolitri di prodotto e deve essere indipendente da qualsiasi altro produttore di birra”.

Cosa ha spinto tanti birrifici a specializzarsi in questo settore che fino a poco tempo fa era praticamente inesplorato per il nostro Paese? 

“La crescita del comparto, insieme alla formazione culturale degli ultimi quindici anni, ha creato un’opportunità professionale seria, la cui impresa è stata supportata da una sempre maggiore crescita e specializzazione dei lavoratori del settore”.

La birra artigianale sta segnando un discreto boom all’estero, in quali paesi maggiormente?

“I nostri prodotti sono riconosciuti all’estero come di altissima qualità. A dimostrarlo anche i tanti successi nei concorsi internazionali. Questo è motivo di grandissima soddisfazione”.

Voi come associazione vi prendete cura di questo settore, su quali progetti state lavorando per il futuro per tutelare la filiera della birra artigianale? 

Unionbirrai lavora costantemente per la promozione e la tutela del settore, cercando di creare consumatori sempre più consapevoli, diffondendo la conoscenza dei prodotti e allo stesso tempo rendendo riconoscibile la produzione indipendente artigianale italiana”.

La birra artigianale in Italia: i dati

Il panorama italiano dei produttori indipendenti di birra artigianale è oggi cambiato rispetto ai primi anni, diffondendosi su tutto il territorio nazionale.

La birra artigianale, che ha da poco compiuto 25 anni, nel 2020 conta quasi 1000 birrifici artigianali, dei quali il 40% associati ad Unionbirrai. Tanti i cambiamenti registrati dai birrifici: le dimensioni aziendali, le capacità produttive dei singoli birrifici, l’aumento della qualità della birra artigianale e la capacità di penetrazione nel mercato nazionale ed estero.

La produzione di birra in Italia, con 15,6 milioni di ettolitri prodotti nel 2017, ha registrato negli ultimi venti anni un trend  positivo: la spinta allo sviluppo del settore è arrivata prevalentemente dai giovani, under 35, che sono riusciti a trasformare la loro passione in una realtà imprenditoriale.

Le materie prime utilizzate per la produzione di birra (luppolo, orzo, altri cereali) sono soprattutto importate da Paesi a maggiore tradizione brassicola.

Related Posts

Ultimi Articoli