Tenute del Leone Alato: il gruppo raccontato dai responsabili marketing e commerciale

Il terroir e le persone al centro

Le Tenute del Leone Alato è un gruppo di rilievo del panorama vitivinicolo, al suo interno cinque aziende vinicole portano avanti i propri valori e storie.

Un’unica realtà, e tante voci differenti, quale è il segreto per fare numeri così importanti – 4,5 milioni di bottiglie l’anno – e mantenere alta la bandiera della tipicità delle singole aziende?

Tenute del Leone Alato è un’azienda fatta di tante realtà produttive differenti” le parole di Francesco Domini, direttore commerciale del gruppo.

“Ognuna sorge su un territorio vitivinicolo diverso e altamente vocato. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il potenziale e l’unicità di ognuno di questi territori portando sul mercato le storie dei vini e delle persone che costruiscono queste identità. I numeri importanti che ci contraddistinguono rappresentano la somma di queste piccole realtà che si riuniscono sotto gli stessi valori”.

Francesco Domini, direttore commerciale del gruppo Tenute del Leone Alato

Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, quale è il fil rouge che unisce la vostra offerta nel mercato?

“Il payoff de Le Tenute del Leone Alato è unite dalla voglia di distinguersi”, racconta Antonella Imborgia, responsabile marketing e comunicazione del gruppo. “Questo ci sembra un buon modo per sintetizzare quello che accomuna le diverse aziende vinicole, un radicamento nel territorio, a volte molto antico, associato alla volontà di guardare al futuro portando alla luce soprattutto i vitigni autoctoni di ciascuna tenuta.

Persone, lavoro e sostenibilità. Come vengono trattati e implementati questi temi oggigiorno imprescindibili?

“Le persone sono il centro di tutto. Nel vino esiste più che altrove un legame indissolubile tra comunità, territorio e vigneto, che determina poi il successo o meno di un progetto. A loro è legato anche il concetto di sostenibilità, che è di certo ambientale, ma anche etico e sociale. Quello della sostenibilità, più che un obiettivo, è un percorso che abbiamo intrapreso e che ci vedrà sempre più impegnati negli anni a venire, con la redazione di un bilancio di sostenibilità” commenta Imborgia.

Antonella Imborgia, responsabile marketing e comunicazione del gruppo Tenute del Leone Alato

Cosa bolle in pentola per il 2023?

Il 2023 è un anno cruciale per noi, il giro di boa di un piano di sviluppo iniziato nel 2021 e che si concluderà nel 2024. Quest’anno lanceremo nuovi vini su tutte le aziende, oltre ad accogliere nuovi progetti, che completeranno la nostra offerta” spiega Domini.

Le aziende del gruppo Tenute del Leone Alato

Torre Rosazza: un luogo storico, magico, nei Colli Orientali del Friuli. Qui si ottengono vini bianchi eleganti e freschi. Su tutti, la Ribolla Gialla, vitigno autoctono antichissimo, che si esprime in chiave moderna e agile sia nella versione ferma che spumante.

Costa Arènte: artigianalità e rispetto del territorio. Le referenze, fortemente identitarie della Valpolicella, sono prodotte con uve raccolte e selezionate manualmente e vinificate in cantina attraverso processi innovativi. 

Tenuta Sant’Anna: a cavallo tra due regioni, produce vini bianchi freschi e profumati sul versante friulano e rassicuranti e versatili nel territorio veneto. La gamma eclettica di rossi unisce invece vitigni autoctoni a quelli internazionali.

Bricco dei Guazzi: situato nel cuore del Monferrato, sulle colline del borgo medievale di Olivola (Alessandria) vanta uno splendido panorama sui colli monferrini. Gusti intensi, eleganti e autentici caratterizzano i vini che lasciano emergere una personalità fiera e decisa.

V8+: è il brand di Prosecco parte del progetto, una storia di valori e passione dirompente che si traduce in una linea di referenze fresche e versatili. 

V8+ Missione knowledge sharing 

La mission di V8+: condividere informazioni e sapere per far conoscere e apprezzare ancora di più le bollicine italiane famose in tutto il mondo.

Come nasce questo progetto e quali sono le sue caratteristiche?

“V8+ nasce nel 2010 e affonda le sue radici nell’antico patrimonio di saperi e vigneti, dove crescono le migliori uve Glera”, racconta Imborgia. 

“Forte della propria expertise, V8+ si fa portavoce della cultura secolare del Prosecco, attraverso uno storytelling informale, inclusivo e democratico. La narrazione del prodotto inizia dalla bottiglia: l’etichetta ripercorre il processo di spumantizzazione con il metodo Martinotti e l’indicazione dei giorni di fermentazione.

A ciascuna delle 7 referenze corrisponde un colore e un nome proprio che ne rappresenta la personalità. La capsula contiene una breve frase che suggerisce le caratteristiche del vino, instaurando un dialogo diretto con il consumatore e guidandolo a una scelta informata e consapevole”.

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