Come le bollicine di Prosecco Doc guardano al 2023

Nel 2022 per la denominazione del Prosecco DOC numeri da capogiro. Imbottigliate 638,5 milioni di bottiglie.

“Rispetto al 2021, è stato registrato un incremento del 1,8% in volume – ci racconta Stefano Zanette, Presidente del Consorzio per la Tutela del Prosecco Doc. – I dati del valore, non ancora disponibili, si stima che presentino una crescita più che proporzionale a quella del volume”.

Stefano Zanette, Presidente del Consorzio per la Tutela del Prosecco DOC
Stefano Zanette, Presidente del Consorzio per la Tutela del Prosecco DOC

Per quanto riguarda l’export?

“Complessivamente la quota export registra un andamento positivo: nei primi 9 mesi dell’anno in corso da gennaio a settembre il trend è del +8% sul 2021.

Spicca il balzo degli USA (+6,3%) sul mercato UK che retrocede al secondo posto a favore degli americani dopo diversi anni di leadership. Il Regno Unito cresce meno degli anni precedenti e comunque aumenta del + 4,5%.  Sempre bene anche la Francia dove finora non avevamo avviato azioni di promozioni dal punto di vista della comunicazione. Ma ciò nonostante, aumenta di anno in anno (gen-set 2022 + 22%)”.

Secondo un report di Eurostat inoltre è stato rivelato che nel 2020 con 205 milioni di litri, il Prosecco è al primo posto tra le principali categorie di spumante esportate dagli Stati membri dell’UE verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea, coprendo il 41% degli invii. L’analisi dell’ufficio statistico dell’Unione europea registra che nel 2020, le esportazioni di spumanti dell’UE verso i Paesi extra Unione sono state pari a 494 milioni di litri.

Per il 2023 quali iniziative avete in mente per tutelare la Denominazione?

“Nel 2023, le risorse del Consorzio verranno destinate alla promozione internazionale, all’ implementazione delle attività di Tutela soprattutto a livello internazionale e alla ricerca e sviluppo della denominazione focalizzato sulla sostenibilità. A tal proposito grazie al supporto di Condifesa Treviso, il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco presenta il Vademecum Viticolo con cadenza annuale. Questo documento è un ottimo strumento rivolto agli operatori per avere una panoramica sulle strategie di difesa più sostenibili in vigneto. Complessivamente le strategie saranno forti e condivise per tutelare e valorizzare a 360° tutta la denominazione sia nel territorio nazionale che internazionale”.

Prosecco Rosé: il grande protagonista

Sono passati più di due anni da quando il Comitato nazionale Vini del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha accolto la proposta di modifica del disciplinare di produzione del Prosecco prevedendo l’introduzione della tipologia Rosé. Ad oggi il “fenomeno rosé” non accenna a fermarsi, tanto che alcuni produttori hanno dovuto aumentare la capacità produttiva.

L’eleganza e il profumo floreale sono tra le sue caratteristiche essenziali, inconfondibile è anche il suo perlage fine e persistente, il gusto morbido e rotondo, ben strutturato. Sono queste particolarità a rendere unico il Prosecco DOC Rosé. Un vino frutto, oltre alla classica uva a bacca bianca tipica del Prosecco, la Glera, anche di una percentuale di Pinot Nero, vitigno internazionale particolarmente vocato per la spumantizzazione. Un sodalizio di successo tra i due uvaggi, dunque, che vede la sua prima storica annata nel 2020 con una produzione di oltre sedici milioni di bottiglie.

Immesso nel mercato verso la fine di uno degli anni più complessi per il commercio, il Prosecco DOC Rosé ha raggiunto lo scorso anno la quota di produzione di oltre 70 milioni di bottiglie, numeri incredibili per un nuovo prodotto da poco immesso nel mercato.

“Se questo trend continua, possiamo azzardare che presto il Prosecco Rosé costituirà circa il 90% dell’intera produzione di rosati italiani”.

Focus sul Consorzio di Tutela del Prosecco DOC.

Il Consorzio di Tutela si è formato il 19 novembre 2009, poco dopo che il 17 luglio il Prosecco è stato riconosciuto come vino a Denominazione di Origine Controllata. Il Consorzio ha l’obiettivo di associare in modo volontario le diverse categorie di produttori, i viticoltori singoli e associati, i vinificatori e le case spumantistiche per garantire lo sviluppo della Denominazione ed il rispetto delle regole previste dal Disciplinare di produzione.

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