Import USA: tra novembre 2019 e maggio 2020 persi 329 milioni di dollari

I dati dell’Observatorio Español Mercado Vino confermano il crollo della Francia con -289,5 milioni di dollari, bene l’Italia con +22 milioni

Sono stati dei mesi neri per vino europeo, a causa dei dazi imposti da Trump e del Covid-19. Da novembre 2019 a maggio 2020, le importazioni negli Stati Uniti hanno registrato un calo del -12,3% in valore, pari ad una perdita di 329 milioni di dollari. Inizialmente le perdite erano la conseguenza dei dazi su tanti vini europei, soprattutto francesi. Poi il mercato è stato paralizzato dalla pandemia che, negli Usa, è ancora in piena diffusione. I dati sono stati resi noti dall’Osservatorio Spagnolo del Mercato del Vino, proprio in questi giorni in cui la paura di nuovi dazi torna in una situazione già evidentemente critica.

Nei sette mesi presi in esame, gli Stati Uniti hanno importato complessivamente vini imbottigliati per 409 milioni di litri (-5,3), per un valore complessivo di 2,34 miliardi di dollari, e con un prezzo medio al litro che è sceso del 7,4% (passando da 6,2 a 5,7 dollari al litro). La Francia è il paese con le perdite più ingenti, che sui 329 milioni di dollari complessivi di saldo negativo, ne ha persi 289,5, con un calo del -36% (accelerato soprattutto a marzo, aprile e maggio 2020, con perdite tra il -46% ed il -56% mese su mese sul 2019).

Giù anche la Spagna (-8%, a -12,1 milioni di dollari), l’Australia (-14,4% per una perdita di 25 milioni di dollari) e l’Argentina (-2%, con un saldo negativo di 3 milioni di dollari).  L’Italia regge con una crescita del 2,7% e un aumento di 22,9 milioni di dollari. Cresce anche la Nuova Zelanda, a +8%, con un saldo attivo di 17,8 milioni di dollari.

Situazione simile nelle quantità, con la Francia che crolla del -19%, l’Italia che tiene a -0,6%, la Spagna che perde il -7,4%, l’Argentina a +3,4%, e la Nuova Zelanda, unica tra i principali esportatori  a crescere in volume e valore, a +7,9% in quantità.

La situazione è aggravata dalla riduzione dei consumi fuori casa imposta dall’emergenza sanitaria in molti Stati americani. I consumi si sono spostati tra le mura domestiche con le predilezione a vini di minor prezzo, almeno stando ai valori dei vini importanti. Anche qui, la Francia è tra i Paesi più colpiti, con una perdita del 21%, ed un prezzo medio al litro, comunque elevato, sceso da 8,8 a 7,7 dollari. Questa tendenza al ribasso dei prezzi è destinata a pesare per un po’ soprattutto se si guardando  i dati di maggio 2020: sullo stesso mese del 2019, gli Usa hanno importato più vino in quantità (+1,3%) ma lasciato sul campo 150 milioni di dollari in meno (-26,3%), con il prezzo medio che, mese su mese, è sceso da 6,5 a 4,7 dollari al litro.

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