Il Vino Orcia presenta le cantinette a misura di enoturista (e non solo)

Cantinette climatizzate per servire al meglio il vino all’enoturista, ma anche per mostrare i luoghi più belli del territorio dove nasce il vino Orcia Doc. È questo il nuovo progetto presentato negli ultimi giorni dal Consorzio Vini Orcia che unisce lo sviluppo territoriale alla promozione innovativa del vino e delle cantine che lo producono. Vediamo come.

Cantinette vino d’autore per Orcia Doc

Il progetto, sostenuto dalla Regione Toscana, ha preso il via con la consegna delle prime cinque cantinette climatizzate per vino. “Verranno sistemate in ristoranti ed enoteche della zona con l’obiettivo di migliorare il servizio del vino Orcia – sottolinea il Consorzio in un comunicato”. Non solo. Le cantinette permetteranno anche di mostrare vigneti e cantine nel loro territorio grazie a dei display in cui scorreranno le immagini delle aziende. Alternate al paesaggio e alle città d’arte delle zone di produzione dell’Orcia Doc.

vino orcia cantinette

“Grazie a questa iniziativa siamo riusciti a creare un player che sta lavorando per l’intero territorio unificando gli obiettivi di tutti gli attori della filiera – spiega Roberto Terzuoli, presidente di Vinorcia, la rete di imprese che coordina il network del progetto –. In particolare, grazie alla stretta collaborazione con i ristoranti che anche grazie a questo strumento potranno ripartire ancora più forti dopo le chiusure della pandemia. Un esempio quindi di economia virtuosa che fa muovere un territorio con una visione unitaria”.

Le cantinette sono armadi climatizzati adatti per il vino e disegnati dall’interior design Lorenzo Benà. A realizzarli, Intrac di Rovigo. Una frase le accomunerà tutte, scritta nelle due lingue più comuni ai turisti che – solitamente – affollano questi territori. «Sei nel territorio dell’Orcia, il vino più bello del mondo, bevilo».

Una “cartolina liquida” da uno dei più noti territori del vino italiano

Sul progetto interviene anche Donatella Cinelli Colombini, Presidente del Consorzio e dell’Associazione Nazionale Donne del Vino. “La proposta è semplice ma rivoluzionaria allo stesso tempo. Ovvero stabilire un’alleanza territoriale tra i vari soggetti della filiera per creare sviluppo trasformando il vino in una “cartolina liquida”. Capace di arricchire l’esperienza di viaggio dei visitatori e potenziare il mercato “locale di esportazione” della DOC”.

Non si può dimenticare che la Val d’Orcia è da anni una delle mete preferite da turisti ed enoturisti. Italiani, certo, ma anche e soprattutto stranieri.

“Un comprensorio di 12 comuni che prima della pandemia registrava circa un milione di presenze turistiche e un milione di visitatori giornalieri – dicono dal Consorzio. – L’obiettivo del progetto è quello di avvicinare ancora di più il consumatore finale che per questa denominazione toscana, unico caso in Italia, rappresenta ‘l’export sotto casa’”

Presentazione Anteprima Orcia Doc

In questi giorni, nell’ambito delle Anteprime di Toscana, è andata in scena anche la presentazione delle nuove annate del vino Orcia Doc. Due giorni intensi, in cui si sono alternate degustazioni di vini Orcia Doc e seminari. Tra questi, quello tenuto dall’Associazione italiana sommelier sul Vino Orcia e la parte scientifica – “Progetto BioHunt” – per l’introduzione di sistemi digitali di monitoraggio e tracciabilità nella cosiddetta viticoltura di precisione.

Dove si produce il vino Orcia Doc

L’Orcia Doc – sottolinea ancora la nota del Consorzio – raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena. Si tratta di:

  • Buonconvento
  • Castiglione d’Orcia
  • Pienza
  • Radicofani
  • San Quirico d’Orcia
  • Trequanda
  • parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo.

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