A Milano, all’interno del Museo delle Culture, il Consorzio Vino Chianti Classico presenterà lunedì 22 novembre il progetto UGA. Acronimo che sta a indicare le Unità Geografiche Aggiuntive. “È il territorio che fa la differenza: è da sempre uno dei nostri motti preferiti” – afferma Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio Chianti Classico. E proprio il territorio diventerà protagonista del packaging del vino con il Gallo Nero, con l’introduzione del nome del villaggio in etichetta. Per un binomio tra il prodotto e la sua terra che non potrebbe essere più forte.
Le Uga in etichetta: così cambierà il packaging del Chianti Classico
Ogni territorio ha le sue sfaccettature e particolarità, anche se si chiama Chianti Classico ed è una delle denominazioni vitivinicole italiane più famose del mondo.
“L’impronta digitale di un vino e di una denominazione coincidono spesso con il profilo del suo paesaggio – si legge in una nota del Consorzio -. Imparare a leggerlo, ad apprezzarne le sfumature e a valorizzarne le differenze sono la chiave per rafforzare l’identità del prodotto”.
“Da questi presupposti – continua – è nato il progetto di suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità. Per arrivare, poi, ad indicare in etichetta il nome del borgo o villaggio. Le norme nazionali ed europee consentono infatti che per i vini DOP si possa fare riferimento a unità geografiche aggiuntive, identificate all’interno della zona di produzione della denominazione”.
L’etichetta del vino Chianti Classico, dunque, oltre al celebre simbolo del Gallo Nero avrà ora anche questa particolarità in più. Un dettaglio che aiuterà il consumatore a legare quel vino a un territorio ben specifico. E che, al contempo, permetterà ad ogni zona di diversificarsi e di mostrarsi sia all’interno del Consorzio sia per quelle specificità che la rendono, a suo modo, un unicum.

I motivi dell’aggiunta delle UGA in etichetta Chianti Classico: rafforzare binomio vino e territorio
Fra i principali obiettivi del progetto, quello di rafforzare la comunicazione del binomio vino-territorio, aumentare la qualità in termini di identità e territorialità, consentire al consumatore di conoscere la provenienza delle uve e, non ultimo, stimolare la domanda attraverso la differenziazione dell’offerta. L’introduzione del nome del villaggio in etichetta vino servirà infatti ad intercettare e soddisfare l’interesse dei consumatori. Consumatori che, in numero sempre maggiore, desiderano approfondire la conoscenza del rapporto fra i vini del Gallo Nero e il loro territorio di origine.
“È il territorio che fa la differenza: è da sempre uno dei nostri motti preferiti.” – afferma Giovanni Manetti – “Quello del Chianti Classico è un territorio davvero unico, coperto per due terzi da boschi e con solo un decimo di areale dedicato alla viticoltura. Viticoltura nel Chianti Classico che oggi per oltre il 50% segue i dettami dell’agricoltura biologica, con 52,5% della superficie vitata rivendicata”. Ricordiamo, infatti, che secondo Drink Business, l’azienda vitivinicola più Green del mondo fa vino anche nel Chianti Classico. Una vocazione che si rispecchia in gran parte delle aziende che vivono all’ombra del Gallo Nero.
“Un territorio – continua Manetti – capace di esprimersi al massimo in tutte le declinazioni del Gallo Nero. Il vino, come spesso ho affermato, rispecchia il territorio come un’immagine fotografica in negativo. Per questo è così importante sia preservare il suo contesto ambientale e paesaggistico che poterlo raccontare al consumatore, nelle sue varie sfaccettature. Anche attraverso l’etichetta.”

La divisione delle Uga del Chianti Classico: ecco quali sono
Il territorio di produzione del Chianti Classico è, dunque, stato suddiviso in alcune aree. Sono, per la precisione, undici. I criteri che hanno permessi di distinguerle? La riconoscibilità enologica, la storicità e la notorietà.
Le nuove Uga del Chianti Classico sono:
- San Casciano
- Greve
- Montefioralle
- Lamole
- Panzano
- Radda
- Gaiole
- Castelnuovo Berardenga
- Vagliagli
- Castellina
- San Donato in Poggio.
“Da sottolineare – spiega la nota del Consorzio – che in una prima fase, le Unità Geografiche Aggiuntive saranno applicate alla sola tipologia Gran Selezione, con la disponibilità e l’apertura all’utilizzo anche per le altre due tipologie in un prossimo futuro. Una scelta di importanza strategica per rafforzare l’intento delle UGA di rappresentare le eccellenze del territorio. Potendo così competere, in modo più incisivo, con i più grandi vini del mondo.
Il Chianti Classico a Milano presenta le sue Uga
Non solo presentazione delle Unità Geografiche aggiuntive. La giornata del 22 novembre proseguirà nel pomeriggio al Westin Palace, con la degustazione di Chianti Classico a Milano. Oltre 200 vini di 62 aziende del Gallo Nero oltre ad un banco di assaggio del Vin Santo e dell’Olio DOP del Chianti Classico e due seminari condotti da Massimo Castellani. Come per la presentazione della mattina, l’evento pomeridiano, organizzato in collaborazione con AIS Lombardia, è rivolto esclusivamente agli operatori del settore e alla stampa.