Il bio italiano piace agli Usa. E ora arriva la nuova piattaforma Ita-Bio di supporto alle aziende

Una piattaforma nata dalla collaborazione tra Ice e Federbio, di supporto alle imprese biologiche italiane che vogliono rafforzare o avviare la loro presenza sui mercati esteri. A cominciare da quello USA, dove nel 2019 il biologico ha toccato cifra 40 miliardi di euro

Biologico, naturale, vero. Ecco cosa vede il consumatore statunitense quando si trova davanti un prodotto italiano. A dirlo, l’analisi di Nomisma per la Piattaforma ITA.BIO (www.ita.bio) nel primo focus dedicato agli Stati Uniti. “I consumatori statunitensi mettono l’Italia al primo posto nella classifica “origine di qualità” – recita il comunicato di Federbio – sia relativamente ai prodotti alimentari in generale (28% indica “Italia” quando pensa alle eccellenze del FOOD & BEVERAGE) che per quelli a marchio bio (26%). Il 71% degli statunitensi percepisce una qualità superiore del prodotto bio tricolore rispetto a quello di altri Paesi, tanto che più di 8 su 10 sono disposti a pagare un prezzo più alto per avere la garanzia del Made in Italy nel bio”.

I prodotti di punta? Vino, olio extra-vergine e pasta. E le prospettive per il futuro si rivelano allettanti. “Il 65% – continua il comunicato – si dice interessato all’acquisto di un prodotto italiano a marchio bio se disponibile presso i canali abituali. Due su tre degli attuali non users, infatti, non ha ancora mai provato il nostro bio perché non lo trova in assortimento e il 21% non ne conosce ancora le caratteristiche distintive”.

Fonte: Nomisma per piattaforma ITA.BIO – www.ita.bio – ICE Agenzia e FederBio

Ecco, allora, che è necessario puntare su una maggiore presenza del bio italiano negli States. È quello che hanno pensato ICE e FederBio, che insieme hanno dato vita a ITA.BIO, una piattaforma di supporto alle imprese biologiche italiane che vogliono rafforzare o avviare la loro presenza sui mercati esteri, a cominciare da quello USA.

Come funziona? “Attraverso il lavoro di analisi dei mercati svolto in collaborazione con Nomisma e grazie al sistema ICE e a un desk dedicato attivato da FederBio – afferma Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio – intendiamo fornire alle imprese del settore informazioni e contatti utili per orientare le loro strategie commerciali e dare un supporto fattivo per accompagnarle sui mercati. In tal senso è particolarmente importante anche la collaborazione di SANA, la fiera specializzata del settore in Italia, i cui accordi con piattaforme e-commerce e con sistemi fieristici all’etero integrano e potenziano le opportunità offerte dalla piattaforma ITABio.”

Non dimentichiamo che, in generale, negli USA il bio vale 45 miliardi di euro (dati aggiornati al 2019), con una crescita del +4,6% rispetto al 2018 e +158% sul 2010 – fonte: Organic Trade Agency). Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato al consumo per prodotti alimentari BIO (oltre il 40% delle vendite mondiali nel 2018), benché anche in Italia, negli ultimi anni, si assiste a un vero e proprio boom del biologico.

“In questo inimmaginabile 2020 – ha sottolineato José Rallo, Consigliere d’Amministrazione dell’Agenzia ICE – abbiamo assistito ad una accelerazione del processo di digitalizzazione dell’economia e alla crescente attenzione alla salute e alla sostenibilità, con il conseguente orientamento verso scelte alimentari sempre più biologiche“. “La Piattaforma Ita.Bio – continua Rallo – si inserisce quindi a pieno titolo in questa nuova realtà delle abitudini di consumo e dell’economia digitale. Uno strumento volto a favorire l’export del biologico Made in Italy attraverso l’analisi dei mercati, la condivisione dei dati, la creazione di una vetrina di prodotti ad alta vocazione per l’export cui si aggiunge, a supporto degli operatori, la creazione di un Desk FederBio-ICE presso gli Uffici dell’Agroalimentare di ICE Roma”.

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