Anche le terre dove nasce il Vino Nobile di Montepulciano sono da ora iscritte al Registro nazionale dei paesaggi rurali storici. Lo comunica lo stesso Consorzio in una nota dove si evidenzia anche il legame da sempre viscerale tra la nota denominazione vitivinicola toscana e il suo territorio.
Cos’è il Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici
Il nome completo è “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali“. Tocca al Mipaaf, come si legge nel sito ufficiale, “identificare e catalogare nel Registro i paesaggi rurali tradizionali o di interesse storico, le pratiche e le conoscenze tradizionali correlate”. Questo viene fatto “definendo la loro significatività, integrità e vulnerabilità. Tenendo conto sia di valutazioni scientifiche, sia dei valori che sono loro attribuiti dalle comunità, dai soggetti e dalle popolazioni interessate”.
È stato proprio il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli a firmare il documento di iscrizione per il territorio di Montepulciano. La prima Docg d’Italia entra così a far parte dell’elenco di zone che dell’agricoltura hanno fatto non solo un aspetto economico, ma anche storico, culturale e paesaggistico.

Le motivazione di iscrizione al Registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici
Vigneti e oliveti che si intrecciano da sempre alla vita delle persone che la abitano. È questo uno dei motivi che ha portato all’iscrizione del territorio di Montepulciano al Registro dei Paesaggi Rurali Storici.
“Le vigne, specie nel caso di Montepulciano, hanno mantenuto un’importanza economica primaria grazie alla crescente popolarità del Vino Nobile di Montepulciano – continua la nota del Consorzio -. Ma anche l’olivicoltura tradizionale a Montepulciano è di grande importanza storica, culturale e paesaggistica e caratterizza il paesaggio. Nel corso dei secoli le attività economiche prevalenti sono rimaste l’agricoltura e la trasformazione dei prodotti agricoli. Il turismo rurale ha assunto un valore crescente grazie al mantenimento della qualità del paesaggio.
La soddisfazione del Consorzio nell’Annata del Nobile di Montepulciano a 5 stelle
Un momento felice per il Consorzio, che ha da poco presentato la nuova annata durante l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano.
“Oltre a essere un motivo di orgoglio è per noi anche il segnale che tutto quello che stiamo facendo anche come Consorzio vada nella direzione giusta – commenta il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi -. Cioè quella di evidenziare quanto il nostro territorio sia fondamentale non solo per la riuscita di ottimi vini e prodotti alimentari in genere, ma anche un valore aggiunto per il turismo.
“Non a caso – continua Rossi – abbiamo deciso di realizzare un terzo tipo di Vino Nobile di Montepulciano, “Pievi”. Proprio ripercorrendo gli stessi valori storici e agronomici che ci hanno permesso di essere iscritti in questo prestigioso registro”.

Quanto vale il vino Nobile di Montepulciano
Nonostante la difficoltà dell’ultimo anno, il Vino Nobile di Montepulciano continua a conquistare winelovers in tutto il mondo. “Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola a Montepulciano. Senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino – continua la nota del Consorzio.
E il territorio di produzione? Su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale di Montepulciano è caratterizzato dalla vite.