Guerra in Ucraina: continuano le iniziative di solidarietà dal mondo del vino

Il mondo del vino unisce le forze contro la guerra in Ucraina

Sono tante le iniziative che il mondo del vino porta avanti per aiutare le vittime della guerra in Ucraina.

Da pochi giorni è stata annunciata l’iniziativa Vini per la Pace che vede uniti il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, il Consorzio del Vino Chianti Classico ed il Consorzio Tutela Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia.

“Un’unica, grande e corale risposta del mondo enologico di Toscana alle sofferenze delle popolazioni dell’Ucraina, martoriate dalla guerra in corso” hanno spiegato gli organizzatori.

L’asta si terrà a partire dalle 16 di lunedì 11 aprile all’ Auditorium Verdi del PalaExpo di Veronafiere e, per l’occasione, saranno battuti 30 importanti lotti di grandi bottiglie ed annate, offerte dai produttori soci dei tre grandi Consorzi toscani.

Il ricavato dell’asta verrà devoluto alla Caritas Diocesana di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino e andrà destinato a strutture di accoglienza per famiglie di profughi ucraini in difficoltà.

Quella di Vini per la Pace non è l’unica iniziativa di solidarietà portata avanti dal mondo del vino e dei distillati a seguito della guerra in Ucraina.

1.Atomik

Abbiamo parlato pochi giorni fa di Atomik, la vodka prodotta con cereali provenienti dal territorio di Chernobyl.

Il progetto da sempre nasce come iniziativa di beneficienza, andando a destinare i proventi per le persone in difficoltà nei territori colpiti dal distaserò della centrale.

Adesso stanno per essere immessi sul mercato due nuovi prodotti e il 75% dei profitti ricavati andrà ad aiutare a ricostruire le comunità in Ucraina colpite dalla guerra.

2.Bottega Spa

C’è chi, come l’azienda vinicola Bottega, ha deciso di dare ospitalità a 50 profughi dall’Ucraina.

“È un dovere umanitario- ha commentato l’imprenditore Sandro Bottega –un atto di giustizia e d’amore e il minimo che possiamo fare; prenderemo degli appartamenti in affitto dove li sistemeremo fino a quando sarà necessario e ci prenderemo cura di loro, possibilmente dando loro anche un lavoro. Queste genti sono come noi, abituate a vivere una vita normale, lavorare e cucinare, vivere in un mondo interconnesso e democratico. Adesso si trovano davanti a questa tragedia: ci auspichiamo la pace immediata per far ritornare il sorriso alla gente, perché la guerra vince anche i vincitori.Spero che il nostro piccolo gesto diventi un esempio che possa essere seguito da tutti, per far fronte ad un problema così grave. Noi stiamo per diventare una benefit company, vogliamo dimostrarlo anche in questa occasione.”

3.Bernabei

Anche Bernabei si è schierato apertamente contro la guerra, dal momento che sul portale son stati rimossi tutti gli alcolici provenienti dalla Russia. Così hanno commentato sulla pagina Facebook ufficiale del sito e-commerce.

“L’azienda condanna inequivocabilmente l’azione militare in Ucraina e comunica di aver rimosso con effetto immediato dal proprio portale online tutti gli alcolici di fabbricazione e marca russa”. Queste etichette ‘messe al bando’ rappresentano il 25 per cento del fatturato della categoria di riferimento (soprattutto di bottiglie di Vodka, come ovvio). Ma in una situazione simile “le valutazioni sulle performances devono necessariamente lasciare spazio al valore etico più alto di un conflitto bellico. Non c’è posto per la guerra, tantomeno sulla nostra piattaforma”.

Allo stesso tempo Bernabei ha simbolicamente colorato di giallo e azzurro il logo sul sito internet.

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