Dalla sede del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste si sono definite meglio le difficili condizioni che hanno riguardato la viticoltura di quest’anno tra giacenze, burocrazia e sostenibilità
Si è svolta da pochi giorni la conferenza che ogni anno elabora stime su quantitativi di produzione e giacenze di cantina, racconta l’andamento della qualità delle nostre produzioni enologiche, si confronta su norme e burocrazia e nuove disposizioni in merito a clima e sostenibilità. L’appuntamento di Sala Cavour ha confermato il calo di cui tanto si è parlato nella scorsa primavera ma, dato alla mano, almeno in alcune regioni, sembra che la “croce” da portare sia più leggera di quella che tutti paventavano. Il record negativo lo detiene il Molise seguito dall’Abruzzo, mentre le uniche regioni a portare il segno “più” sono quelle del nord, tranne il Piemonte e il Friuli. Il quadro complessivo è quindi questo: meno uva per la vendemmia 2023 e più vino invenduto.
Nella finestra di apertura, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, che non ha potuto prendere parte all’incontro in quanto impegnato per inaugurare ufficialmente il nuovo anno scolastico all’Istituto Agrario Garibaldi di Roma, è stato rappresentato dal resp. della segreteria tecnica Sergio Marchi, il quale ha ribadito il sostegno del governo per tutto il settore vitivinicolo.
Sulle tematiche che più stanno infiammando via XX settembre tocca tre temi importanti che non esulano dalla questione calo produttivo di quest’anno: il vino italiano deve diventare più competitivo, per esserlo deve rinnovare il vigneto, renderlo più sostenibile, deve essere in grado di applicare strategie di insieme per affrontare le sfide del mercato, deve trovare una nuova forma di regime di denominazioni di origine, garantire sempre più qualità aumentando il valore dell’uva e del vino. Dall’altra parte si impugna il forcone contro l'”Italian Sounding”, le contraffazioni, i prodotti zero o low-alcohol, la bollatura del vino come materiale dannoso alla salute. Tutte tematiche che hanno trovato approvazione e disapprovazioni varie e che fanno eco dentro le cantine già alle prese con le fermentazioni.
L’intenzione del governo, con la legge finanziaria, è quello di mettere in campo degli aiuti diretti per le aziende a sostegno della produzione, a favore della sostenibilità, per agevolare le quote riciclo, specialmente del vetro, e attivare dei monitoraggi delle fitopatie, peronospora e flavescenza dorata quest’anno hanno colpito molte aree del nostro Paese, aprendo un tavolo diretto con le Regioni.
Anche sul piano dei consumi c’è poco da stare tranquilli. Non sarà infatti il calo fisiologico di quest’anno a mettere nuovamente nello stesso piano i piatti della bilancia. “Stagnanti”, così definisce Livio Proietti di Isvea i mercati interni ed esteri e, salvo alcune eccezioni, questo stallo era stato fin troppo preannunciato. In calo anche la GDO, che per molti è un canale importante di vendita. A monte di questa analisi, la luce si accende su un consumatore medio alle prese con spese di beni di prima necessità appesantiti da un’inflazione che resta alta, e grava sui bilanci familiari. Infatti a calare sono soprattutto i vini da tavola e igt.
Parte male anche la nuova stagione OCM 2023/24. Fonte di polemiche la inadeguatezza delle misure attuative pubblicate in Bur poco prima dell’estate. Troppa burocrazie per contenere i rischi di illeciti, frodi, misunderstanding, ha reso questa misura ingestibile dai molti produttori, in un breve lasso di tempo.
Concretamente, parla Isvea, abbiamo vigneti troppo vecchi, sistemi di raccolta poco sostenibili sul piano economico, gestione del rischio ancora non adeguato, un sistema di doc e docg complesso. Poco diversa è la situazione degli altri Paesi europei con la Francia che passa in testa ma ha usato i soldi europei per la distillazione di crisi, con un piano da 200 milioni di euro e ha estirpato quasi 10mila ettari di vigneti, la Spagna a -12%, Germania stabile e Portogallo che chiude a +8%.