Gavi DOCG, mercato positivo nel 2022. Soddisfazione dal Consorzio di tutela del Gavi: “14 milioni di bottiglie prodotte e vendute”

Continua il trend positivo del Gavi DOCG, anche nel 2022. Il Consorzio della tutela del Gavi istituito nel 1993, registra dei dati positivi anche per l’anno appena concluso. Nel 2022 ha superato 100.000 ettolitri e ha prodotto e venduto 14 milioni di bottiglie di vino. Si tratta di un dato molto positivo che il Presidente del Consorzio del Gavi Maurizio Montobbio ha voluto commentare per la sua straordinarietà. Montobbio, infatti, ha sottolineato che nonostante il 2022 sia stata un’annata alquanto complessa vista la situazione internazionale, cioè lo scenario di crisi in Europa ma non solo, rispetto alla produzione 2021 il Consorzio è riuscito già a imbottigliare almeno il 92% della produzione. Inoltre, il Gavi DOCG attraverso il suo Consorzio, è riuscito a dare fondo alle scorte mantenendo in crescita sia i prezzi del vino sfuso che quelli dell’uva. Parliamo di un aumento, quello registrato dal Consorzio, pari al 100% rispetto al 2010, ovvero l’anno in cui c’è stato il primo accordo interprofessionale. Un trend in linea con la crescita continua dei fine wines registrata negli ultimi 12 mesi. Scopriamo insieme quali sono i dati 2022 del Consorzio tutela del Gavi DOCG.

I dati 2022 del Gavi DOCG

La pubblicazione, il 6 febbraio 2023, dei dati di crescita relativi all’annualità 2022 del Gavi DOCG ha dato segnali più che positivi. Come lo stesso Presidente del Consorzio tutela del Gavi DOCG Maurizio Montobbio ha sottolineato, l’organismo è riuscito a stabilire dei valori molto promettenti. In particolare, da questi dati, oltre a una crescita esponenziale degli ultimi 12 anni, si registra anche un mercato stabile e florido relativo al vino pregiato. Dall’analisi dello scenario effettuata relativa all’annualità 2022 emerge che il Gavi DOCG è venduto, soprattutto, sui mercati esteri almeno per l’85% del complessivo. Non è un caso, infatti, che nel 2023 il Consorzio proseguirà il lancio internazionale a Londra, Copenaghen, Phoenix e New York. Inoltre, per la promozione del Gavi DOCG, l’organismo sta mettendo in campo una strategia complessiva completamente rinnovata.

La nuova strategia del Consorzio per la tutela del Gavi DOCG

Per tutelare il Gavi DOCG e mantenere il trend positivo di crescita già registrato nel corso degli ultimi 12 anni, in particolare nel 2022, il Consorzio ha messo in campo delle strategie ben precise da implementare nel 2023. Ovvero:

  • scommettere sulla tipologia “riserva”, in modo tale da dimostrare la capacità straordinaria del vino Gavi DOCG di evolversi nel corso degli anni;
  • offrire ai consumatori carte del vino molto più profonde, in modo da mostrare ai clienti la possibilità di acquisto di annate diverse, non solo quelle relative all’ultima vendemmia del Gavi.

Cos’è e che ruolo ha il Consorzio tutela del Gavi DOCG

Il Consorzio tutela del Gavi DOCG è un organismo nato nel 1993 con lo scopo di valorizzare e tutelare il prodotto che esprime la ricchezza del territorio a cavallo tra Piemonte e Liguria. La denominazione ingloba i territori di 11 Comuni. Parliamo dei Comuni di Capriata d’Orba, Carrosio, Novi Ligure, Francavilla Bisio, Gavi, Parodi Ligure, San Cristoforo, Pasturana, Serravalle Scrivia, Tassarolo in Provincia di Alessandria. Il Consorzio mira a rafforzare il lavoro di questo territorio in ambito enologico, dando una maggiore tutela a una realtà attiva, sana, che investe in ricerca e in qualità. A oggi, il Consorzio rappresenta tutti i produttori del Gavi DOCG, non solo coloro che sono associati. Inoltre, promuove il prodotto organizzando workshop, fiere, corsi, invitando i giornalisti, buyers e opinion leader a conoscere questo prodotto. L’obiettivo, dunque, è quello di valorizzare il grande vino bianco Piemontese, apprezzato in tutto il Mondo e molto rinomato. A proposito del Consorzio del Gavi, ricordiamo che il 21 marzo 2022 ha anche premiato la migliore comunicazione web internazionale assegnando il premio Italian Wine Worldwide.

Che vino è il Gavi DOCG?

Il vino Gavi DOCG è un bianco che prende il nome dal Comune di Gavi, in provincia di Alessandria che è uno dei luoghi perno della sua produzione. Se vi state chiedendo qual è il vitigno più utilizzato per il Gavi DOCG in realtà, si tratta del “Cortese”. Da qui anche il secondo nome del vino Piemontese, ovvero “Cortese di Gavi”. Il risultato è un vino dal colore giallo paglierino più o meno intenso, dalle sfumature dorate. È caratterizzato da un gusto armonico fresco e secco allo stesso tempo, con sentori delicati e molto fini, leggermente fruttati. Rende al suo meglio evolvendosi nel tempo.

La denominazione del Gavi o Cortese di Gavi DOCG

Il Gavi è stato elevato a DOCG nel 1998 dopo aver ottenuto lo status di DOC nel 1974. In merito alla denominazione DOCG, si fa riferimento a quattro tipologie diGavi”:

  • fermo;
  • frizzante;
  • spumante;
  • riserva.

Tali tipologie di vino bianco Piemontese, prodotte nei territori citati della Provincia di Alessandria, presentano le seguenti caratteristiche:

  • colore paglierino più o meno tenue con riflessi di tonalità verdognola;
  • profumo delicato ed elegante;
  • sentori di fiori bianchi e di frutta fresca, nonché alcuni toni di mandorle amare e agrumi;
  • il suo sapore si arricchisce con l’invecchiamento, divenendo complesso. Presenta, in genere, un sapore asciutto, gradevolmente armonico e fresco, pieno, caratterizzato da finezza ed eleganza.

Si tratta, quindi, di un vino bianco Piemontese figlio di un territorio a cavallo tra il Mar Ligure e l’Appennino, un perfetto e speciale microclima per questo angolo del Piemonte. Insomma, una gioia per il palato: non stupiscono, per tali motivi, i suoi successi in termini di vendita e produzione.

Related Posts

Ultimi Articoli