La Food Valley in Puglia attira sempre più investimenti, pubblici e privati

La Valle dell’Ofanto, nel cuore della regione Puglia, è un’area in costante crescita nel settore agricolo e agroalimentare. Contornata dal fiume Ofanto, e incastonata tra la provincia meridionale di Foggia e il territorio di Barletta-Andria-Trani (BAT) a nord, ospita oltre 35.000 imprese che contribuiscono all’export regionale, in particolare nell’ortofrutta. Questa potente Food Valley, nel corso degli anni, ha visto un continuo sviluppo, contribuendo in maniera significativa all’economia locale.

La Food Valley della Puglia: un’area ricca di investimenti

Si sente spesso parlare della Silicon Valley pugliese, più raramente della Food Valley. Eppure la Valle dell’Ofanto sta attirando una quantità sempre maggiore di investimenti, sia da parte di enti privati che pubblici. Questi si distribuiscono in diversi settori, quali ortofrutta, olivicoltura, vitivinicoltura e cerealicoltura, in località come Barletta, Canosa di Puglia, Cerignola, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola e Orta Nova.

Gli investimenti variano da operazioni di compravendita di terreni all’acquisto di cantine, passando per l’ammodernamento di vecchi impianti viticoli. A tal proposito, il settore creditizio locale svolge un ruolo fondamentale in questo processo, agendo come partner chiave per molte imprese e propulsore dello sviluppo delle aziende locali.

Investimenti nella Food Valley della Puglia: supporto finanziario e crescita delle imprese

Negli ultimi mesi, alcune delle imprese più dinamiche della regione hanno trovato nel sistema bancario locale un partner di supporto finanziario e di consulenza fondamentale per poter crescere ulteriormente. Ad esempio, la tenuta canosina del gruppo Feudi di San Gregorio è stata acquistata dalla cantina Diomede per un milione di euro. Anche l’azienda agricola Le Torri della famiglia Caiaffa di Cerignola ha investito in un progetto per produrre vini di nicchia da vitigni di proprietà con uve certificate.

Tra gli investimenti pubblici, quindi parliamo di Masaf e degli intrecci con le risorse provenienti dal PNRR, i più significativi provengono dal distretto agroalimentare di qualità “Puglia Federiciana”, che ha ricevuto a inizio anno l’approvazione per due progetti dal Ministero dell’Agricoltura, per un totale di 85 milioni di euro. Il primo progetto, “Antiche masserie di Puglia”, riguarda 29 aziende nel settore ortofrutticolo e cerealicolo, per un investimento da circa 40 milioni di euro. Il secondo progetto, “Ulivi e vigne di Puglia”, prevede 45 milioni di investimenti per supportare sia la nascita di nuove realtà olivicole e vitivinicole che l’innovazione tecnologica nelle aziende già esistenti.

Food Valley in Puglia: il turismo nella provincia di Foggia

Oltre agli investimenti, il Programma del Governo Regionale della Regione Puglia evidenzia l’importanza della provincia di Foggia come area ponte tra la cultura enogastronomica e il turismo. Non stiamo parlando solo dell’area garganica (Vieste, Peschici, etc.), con le sue montagne a strapiombo sul mare, ma anche di un seguito turistico più espanso lungo tutto il territorio.

Foggia e le sue aree circostanti sono famose per la loro produzione di vino, olio d’oliva e frutta, contribuendo a posizionare la Valle dell’Ofanto come una delle principali Food Valley italiane. Gli sforzi congiunti di imprenditori, organizzazioni agricole, enti locali e regionali hanno permesso di sviluppare un modello di turismo enogastronomico sostenibile, attraendo visitatori da tutto il mondo che desiderano scoprire i sapori autentici della Puglia.

Turismo e agricoltura: binomio vincente

L’aspetto fondamentale che emerge dall’esperienza della Valle dell’Ofanto è la sinergia tra agricoltura e turismo. Questo intreccio ha dato vita a una formula vincente che sta permettendo alla Regione di esprimere tutto il suo potenziale. L’area non è solo un luogo dove si producono cibi di alta qualità, ma anche un destino turistico da scoprire, dove è possibile vivere esperienze uniche e autentiche, immersi in un ambiente naturale di grande bellezza.

La formula del turismo enogastronomico è particolarmente attraente perché permette ai visitatori di entrare in contatto diretto con i produttori locali, scoprendo le tecniche di produzione, i prodotti tipici e la storia del territorio. In questo modo, ogni viaggio diventa un’occasione per apprendere, assaporare e portare a casa un pezzo dell’identità della Puglia.

Da parte loro, le imprese locali trovano nel turismo una leva per valorizzare i propri prodotti e promuovere il loro marchio, attirando un pubblico sempre più vasto e internazionale. Inoltre, il coinvolgimento di visitatori e turisti favorisce un circolo virtuoso di investimenti e opportunità di crescita.

In quest’ottica, la Valle dell’Ofanto si sta posizionando come un modello di riferimento per la promozione del territorio e la valorizzazione delle risorse locali. Un modello che mette al centro l’agricoltura di qualità, la sostenibilità e l’esperienza del visitatore, tracciando una rotta che potrebbe essere seguita da altre regioni in Italia.

Prospettive e progetti futuri per la Food Valley pugliese

Nonostante la Valle dell’Ofanto abbia già raggiunto traguardi significativi, il futuro sembra ancora più promettente. Infatti, la regione è al centro di nuovi progetti di sviluppo, come la realizzazione di un polo tecnologico agroalimentare e la promozione di iniziative per la transizione ecologica. Quest’ultima, in particolare, si sta sviluppando attraverso la modernizzazione degli impianti di produzione, la diffusione di tecniche di coltivazione sostenibili e l’impiego di energie rinnovabili.

E poi c’è da rispettare quanto scritto nel Programma Regionale, ovvero la volontà di investire in maniera forte sull’aggregazione delle aziende agricole in Organizzazioni di Produttori, di creare un Portale unico dell’Agricoltura “in cui realizzare l’integrazione delle banche dati e la digitalizzazione delle procedure”, nonché di realizzare un piano di sviluppo sostenibile della Blue Economy.

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