Fivi4Future, il progetto che guida i vignaioli verso la transizione ecologica

Transizione ecologica, sostenibilità, riduzione delle emissioni. Sono temi di cui si parla sempre più spesso, tanto da essere oggi al centro del piano Farm to Fork, messo a punto dalla Comunità Europea. Ma che cosa cambierà concretamente per agricoltori e viticoltori e quali sono le azioni da mettere in pratica per dar vita a una viticoltura sostenibile? Per questo e molto altro è nato Fivi4Future, il nuovo progetto pensato da Fivi per formare al meglio i vignaioli e guidarli verso la transizione ecologica. Scopriamolo nel dettaglio.

Che cos’è Fivi4Future: i vignaioli coltivano la ricerca

“L’obiettivo dell’intero progetto FIVI4FUTURE è quello di formare gli associati affinché possano vivere in modo consapevole e responsabile la transizione dell’agricoltura verso pratiche sempre più sostenibili” spiega Gaetano Morella, Vicepresidente della Federazione.

Un supporto, dunque, per i produttori che possono sentirsi disorientati di fronte a parole come transizione ecologica o davanti a nuove disposizioni che arrivano “dall’alto”. D’altronde, la Fivi – la Federazione dei Vignaioli Indipendenti – è sempre stata molto attenta al rispetto della biodiversità e del terroir. Come si legge nel sito ufficiale, infatti, accanto a promuovere e tutelare la figura del vignaiolo, c’è l’interesse a far sì che il vigneron resti sul territorio, per difendere il paesaggio e portare avanti pratiche tradizionali che da sempre vivono in armonia con la natura.

mercato vini vignaioli indipendenti 2021

Il primo passo di Fivi4Future: verso la riduzione degli insetticidi

Come spiega ancora Morella, “FIVI4FUTURE vuole essere un progetto di ampio respiro. Una sorta di contenitore di tante azioni, delle quali quella sulla riduzione degli insetticidi è solo la prima”. Vediamo, allora, di cosa si tratta e quali attori entrano in gioco nel primo progetto legato a Fivi4Future.

“La prima azione attivata è un progetto di ricerca elaborato in collaborazione con la società di consulenza Perleuve dell’agronomo Giovanni Bigot e con l’Università degli Studi di Udine – recita il comunicato ufficiale. Giovanni Bigot, d’altronde, non è nuovo a iniziative legate alla valorizzazione del vigneto e della sua qualità, avendo lanciato l’ormai celebre Indice Bigot -. Un progetto, questo di Fivi4Future che punta ad aumentare la biodiversità dei vigneti attraverso la progressiva eliminazione degli insetticidi di sintesi, la riduzione degli insetticidi biologici e il monitoraggio degli organismi utili“.

Il progetto, della durata di 3 anni, prevede come prima fase il monitoraggio dei fitofagi e dei loro antagonisti in vigna. Le informazioni raccolte saranno poi condivise tramite l’app 4Grapes® dalle singole aziende e saranno utili per:

  • mappare a livello nazionale la presenza dei principali artropodi dannosi alla vite, di acari e insetti utili;
  • individuare le strategie di intervento a minor impatto;
  • creare le basi per un sistema nazionale di condivisione dati tra i soci della Federazione.

E le adesioni non hanno tardato ad arrivare. In questi primi 4 mesi di attività i Vignaioli che hanno aderito a questa azione hanno eseguito 3.912 rilievi su 277 vigneti. Controllando in totale 61.657 organismi.

FIvi4Future

Un progetto in linea con Farm to Fork

Le azioni di Fivi4Future si pongono sulla scia di quanto auspicato dall’Unione Europea con il piano Farm to Fork, che punta a portare l’agricoltura del Vecchio Continente verso un maggior rispetto dell’ambiente. L’Italia ha risposto presente e oggi si gode ancora il primato di agricoltura più Green d’Europa. Cresce la viticoltura biologica in Trentino, mentre il recente report sulla viticoltura biologica in Italia ha incoronato la Sicilia come regione più virtuosa. Ma gli obiettivi da raggiungere sono ancora tanti.

Che cos’è Farm to Fork e cosa serve per la transizione ecologica

Presentata nel maggio 2020, Farm to Fork è il piano decennale del’Unione Europea che punta a trasformare la filiera alimentare del Vecchio Continente rendendola più sostenibile e salvaguardando la fertilità dei terreni. In particolare, in ambito agricolo, l’obiettivo è quello di ridurre del 50% l’utilizzo di fitofarmaci entro il 2030 e di destinare il 25% dei terreni agricoli ad agricoltura biologica.

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